PONTE MORANDI, 50 GIORNI DI PROMESSE MANCATE: DAGLI APPALTI AGLI SFOLLATI
DEMOLIZIONI MAI PARTITE, L’OMBRA DEI RICORSI, DESTINO DEGLI ABITANTI INCERTO, IL PASTICCIO DEL COMMISSARIO
“Per i primi di settembre, direi entro la prima settimana, potremmo iniziare la demolizione del ponte Morandi” (Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture, 25 agosto 2018)
La demolizione non solo deve essere ancora effettuata, ma l’unico piano, presentato da Autostrade, è stato mandato a monte dal dl Genova che esclude la concessionaria. Eppure, il 27 agosto Toninelli dichiarò: “Autostrade presenterà entro 5 giorni ipotesi operative relative a tempistiche di demolizione”. Il 10 settembre, poi, il vicepremier Luigi Di Maio sentenzia: “Autostrade metterà i soldi, ma non toccherà una pietra”. Toninelli cambia bersaglio e il 26 settembre dichiara: “Prima serve il dissequestro dell’area”. Immediata la replica della Procura: “Finora nessuno ha presentato istanza di dissequestro”
“L’importante è non impantanarsi nella classica burocrazia italiana, nell’emergenza tutto funziona e poi tutto resta fermo per anni (Giovanni Toti, presidente Regione Liguria, 15 agosto 2018)
Toti sembra avere doti divinatorie. Perchè il decreto Genova, alla fine, è un capolavoro di burocrazia. A cominciare dai tempi di approvazione – il decreto “urgente” Genova, ci ha messo 45 giorni per essere faticosamente approvato – per finire con le procedure di redazione: al posto degli importi aveva linee tratteggiate, con il testo che è finito in un braccio di ferro tra Mit e Tesoro.
Pure il contenuto è un groviglio di norme e ci vorranno almeno 37 decreti attuativi per dare operatività complessiva al provvedimento. E manca pure la dote finanziaria e Salvini ha ammesso: “Restituiremo quello che qualcuno ha tolto, le palanche”
“Nomineremo un commissario ad hoc per la ricostruzione, il governo è con Genova e i genovesi” (Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, 15 agosto 2018)
È proprio il premier Conte a gestire, con un decreto, la nomina del commissario per la ricostruzione: Il ministro Toninelli, il 12 settembre, dichiara: “Presto un decreto del presidente del consiglio nominerà un commissario per la ricostruzione”. Il 17 settembre è più convincente: “Il nome del commissario arriverà nei prossimi giorni”. Il 29 settembre il manager Fincantieri Claudio Gemme già rilascia interviste, ufficiosamente designato dalla Lega. Ma un doppio conflitto di interessi (possiede una casa nella zona rossa ed è manager Fincantieri, che il ponte dovrà costruirlo) blocca anche questa nomina. Stamane la nomina “tempestiva” del sindaco Bucci.
“In questo momento siamo molto più concentrati a stare vicino agli sfollati che pensare a questioni di azionisti o titoli in Borsa” (Danilo Toninelli, ministro per le Infrastrutture, 22 agosto 2018)
Il ministro Toninelli ha poi promesso, il 5 settembre: “Ci sono buone possibilità che gli sfollati rientrino, per qualche ora, nelle case”. Toccando l’unico, vero, obiettivo tanto atteso dalle famiglie sfollate.
Ma i sensori sono da poco stati installati, pagati un milione di euro da Autostrade, e le rilevazioni hanno bisogno di tempo per garantire il rientro in sicurezza.
E le famiglie sfollate, ad oggi, non sono ancora potute rientrare nelle case, semmai potranno farlo. Autostrade per l’Italia, intanto, ieri ha congelato (“uno stop tecnico”, lo definisce Aspi ) gli indennizzi agli sfollati, che suonano l’allarme e lunedì scenderanno in piazza a Genova
“Il governo ha fatto tutto il possibile, sperando che altri non rallentino, che ne so, Autostrade, cavilli, ricorsi” (Matteo Salvini, vicepremier, 21 settembre 2018
La battaglia dei ricorsi, invece, si profila plumbea, all’orizzonte, estesa non solo all’Italia ma all’Europa: l’articolo 1 del dl Genova infatti esclude dalla ricostruzione non solo Autostrade, ma anche tutte le aziende che hanno rapporti con concessionarie autostradali e stradali.
Esclude dall’incarico tutti i soggetti che avrebbero le competenze e le certificazioni per svolgere il lavoro. Anche Anas, peraltro rimarrebbe fuori.
Toninelli rassicura: “Il commissario sarà blindato senza il timore di possibili ricorsi”. E Salvini ricorre al ricatto morale: “Mi pare il minimo del buongusto e del rispetto che Autostrade rispetti le scelte, senza preparare ricorsi”
“Penso che il 15 settembre potremo aprire al traffico la strada che passa all’interno dell’Ilva” (Marco Bucci, sindaco di Genova, 20 agosto 2018)
Quello che, dal disastro del crollo, è stato finora realizzato va attribuito a Comune e Regione: il sindaco Marco Bucci e il presidente Toti hanno siglato con Ilva un accordo per utilizzare un tracciato stradale interno all’area e dare sollievo al traffico portuale e cittadino. All’annuncio di Bucci sono seguiti i fatti: per il via al Salone Nautico, il 20 settembre, la strada è stata inaugurata. Ora occorrono alcune verifiche per il via libera al traffico pesante. Dal governo, invece, dei 33 milioni promessi, per le prime emergenze, ne sono arrivati 19. “Stiamo anticipando con le nostre casse, è insostenibile”, lamenta l’assessore al Bilancio, Piciocchi
(da “La Repubblica”)
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