PRIMA LA SALUTE: LA SANITA’ ITALIANA CREA PIU’ ANSIA DI TASSE E GUERRE
L’ATTENZIONE ALLE CURE E’ CRESCIUTA DI TRE VOLTE RISPETTO A POCHI ANNI FA: DAL 13% AL 40%
Sono passati pochi anni da quando, a inizio decennio, le preoccupazioni dei cittadini, in Italia, erano concentrate intorno a un problema. Il Virus. Il Covid, che aveva coinvolto e sconvolto l’attenzione della società. Provocando vittime, in numero crescente. Per questo i temi economici e, in misura minore, la disoccupazione generavano inquietudine. Più degli altri problemi che incombevano. Come le tasse e l’immigrazione. Denunciata, al tempo, come “un’invasione”. Piuttosto, l’insicurezza era alimentata dal cambiamento climatico e dal deterioramento ambientale. E, anzitutto, dalle guerre, vicine ai nostri confini, in Ucraina. E più lontane, ma non troppo. Come in Medio Oriente.
A distanza di pochi anni, però, le percezioni sono cambiate. L’attenzione e la tensione sociale, infatti, si sono concentrate attorno a una questione, sopra tutte le altre: “La qualità del sistema sanitario”. Rispetto a due anni fa, infatti, la quota di persone che ha indicato questo argomento fra i due più importanti è salito (o meglio: decollato) dal 13% al 40%. In altri termini, è aumentato di 3 volte. Superando largamente altre questioni, comunque, importanti. Il costo della vita, in particolare, continua ad essere percepito come un problema, ma è sovrastato dalla preoccupazione relativa alla salute. Che in pochi anni ha ripreso il sopravvento nella lista delle preoccupazioni dei cittadini. Più di altre questioni, sicuramente molto importanti. E inquietanti. In particolare, la guerra. I conflitti continuano, infatti, a scuotere lo scenario del nostro tempo. E il nostro sentimento. Ma si sono allontanati dalle nostre frontiere. Oggi, infatti, non coinvolgono più solo i Paesi ai confini con la Russia, per prima l’Ucraina. Ma si sono spostati altrove. In Medio Oriente, dove investono Israele e, anzitutto, la Palestina. E si allargano altrove. In Afghanistan, Libano, Siria, Iraq. Peraltro alcune basi italiane collegate al contingente Onu dell’Unifil sono state colpite dall’esercito israeliano. Tuttavia, la guerra non sembra preoccupare troppo i cittadini italiani. Ormai “abitudine”. Solo il 10% (anzi, un po’ di meno: 9%) dei cittadini intervistati da Demos, nel recente sondaggio condotto per Repubblica, la indica fra i due problemi più urgenti, per l’Italia. Mentre la maggioranza rivolge la propria attenzione e i propri pensieri altrove. Gli italiani, infatti, sembrano preoccupati soprattutto dal lavoro che manca, dalla disoccupazione, dalle tasse. E ancora, dalla corruzione politica, dall’immigrazione. E dalla qualità della scuola.
Argomenti che suscitano inquietudine dovunque, in Italia. Ma soprattutto nelle aree più vulnerabili, sul piano economico e sociale. Cioè, nel Mezzogiorno. Fra i disoccupati. E fra gli studenti. Cioè, fra coloro che hanno evidenti e crescenti problemi a “guardare avanti”. A pensare e progettare il proprio futuro.
Se rivolgiamo lo sguardo indietro, a due anni fa, nel sondaggio di Demos si osservano cambiamenti significativi. Fra tutti: l’importanza assunta dal sistema sanitario. Per contro, la perdita di rilevanza che riguarda il costo della vita e, a maggior ragione, l’aumento dei prezzi e l’economia. È come se altri “pensieri” avessero oscurato il nostro sguardo e il nostro orizzonte. Mettendo in secondo piano le tasse, la disoccupazione. Inoltre, l’inefficienza e la corruzione politica.
Appare, comunque, interessante l’importanza crescente dimostrata dalla “qualità della scuola”. In quanto sottolinea l’attenzione verso i giovani. Che, evidentemente, riguardano il futuro. Perché i giovani “sono il futuro”. Del Paese e della società. È, inoltre, significativo come le questioni ambientali vengano segnalate come prioritarie dall’11% degli italiani. Pressoché la metà, rispetto a 2 anni fa.
Gli orientamenti politici delle persone, in particolare, condizionano i giudizi sui principali problemi. Gli elettori vicini alla Lega e ai FdI, soprattutto, sottolineano l’urgenza di affrontare il tema dell’immigrazione e (in particolare fra chi sostiene i FdI) della criminalità. Mentre l’attenzione verso la qualità del sistema sanitario appare forte fra gli elettori dell’AVS e del PD. Problemi condivisi in modo trasversale. Anche se un po’ meno valorizzati fra chi vota per i partiti di governo.
L’agenda dei problemi più urgenti, secondo i cittadini, risulta quindi composita e differenziata. Tuttavia, condivide alcune priorità molto chiare. Riguardano i temi relativi al lavoro, al costo della vita. Ma soprattutto e anzitutto “la qualità del servizio sanitario”. Cioè, la salute. “Nostra”. Dei nostri figli e dei nostri familiari. Tutto il resto…viene dopo
(da repubblica.it)
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