QUANDO I GIOVANI DI FLI CHIESERO AL COORDINATORE REGIONALE UN CONTRIBUTO DI 90 EURO PER UN CORSO DI ITALIANO PER STRANIERI E NAN RISPOSE: “NON POSSO, DEVO GIA’ PAGARE L’AFFITTO DELLA SEDE”
MISERIA E NOBILTA’: LA SPLENDIDA MOBILITAZIONE DEI RAGAZZI DI FLI PER REALIZZARE UN PROGETTO CHE HA QUALIFICATO IL PARTITO, IN LINEA CON LE IDEE DI FINI, E IL FALSO ALIBI DI CHI FACEVA CREDERE DI SPENDERE GIA’ 3.000 EURO AL MESE PER L’AFFITTO DELLA SEDE, CONCESSA INVECE GRATUITAMENTE DA UN AFFARISTA INDAGATO
Come ex coordinatrice provinciale di Genova di Generazione Futuro ho letto con amarezza la notizia e la relativa ammissione del coordinatore regionale Enrico Nan che la sede di Futuro e Libertà di Genova era stata concessa gratuitamente (per non parlare da chi).
Mi era sempre stato detto in questi mesi che i costi dell’affitto (a me avevano parlato di 70.000 euro l’anno, quasi 6.000 euro al mese) erano tali da non poter far fronte ad una ulteriore spesa, da me richiesta, di “ben” 90 euro, una tantum, per l’organizzazione del corso di italiano rivolto a cittadini stranieri, da me organizzato a marzo con ampia partecipazione.
Leggendo oggi che la sede di Fli era a costo zero non so se piangere o se ridere.
Ricostruendo i carteggi con la segreteria del coordinatore Enrico Nan vediamo di chiarire la vicenda dei 90 euro.
La mia prima telefonata a Nan risale a dicembre 2010.
Dopo avergli spiegato il progetto del corso, fu mia cura esporgli quali potevano essere le spese da affrontare: 60-70 euro per una lavagna magnetica e circa 20 euro per fotocopiare il materiale da me elaborato (evitando così costi Siae su riproduzione libri di testo).
La risposta che ricevetti da Nan fu la seguente: “Non se ne parla nemmeno, io mi sto già accollando i costi dell’affitto della sede della Fiumara”.
Confesso che ci rimasi male: gli dissi che si trattava di una cifra minima e che la lavagna sarebbe poi rimasta in sede.
In fondo le lezioni le tenevo io gratis, impegnandomi tante serate per dare una bella immagine del partito.
Niente da fare.
Provo allora alcuni giorni dopo (23 gennaio 2011) con una mail di cui riporto il testo:
Ti scrivo per definire l’organizzazione del corso di italiano per stranieri.
Per lo svolgimento del corso sarebbero necessari: 1 lavagna magnetica o flip chart + pennarelli e 2 risme di carta bianca fornato normale (A4) .
Inoltre ho una dispensa didattica preparata da me che si dovrebbe riprodurre in più copie.
Ieri ti ho proposto di provvedere eventualmente all’acquisto di una cartuccia per la mia stampante, ma se preferite vi posso passare il file da stampare o il materiale cartaceo da fotocopiare.
Niente da fare, risposta negativa: pare che 90 euro fosse una cifra inarrivabile.
Inizio a quel punto, coi ragazzi di Fli, la caccia alla stampante, messa poi gentilmente a disposizione da un iscritto.
E la tanto sospirata lavagna magnetica?
Anche questa ci è stata messa a disposizione da un giovane del circolo genovese La Superba.
E le fotocopie?
Per quello ci ha pensato l’insegnante (cioè io), tanto il suo precario “stipendio da capogiro” le consente anche questo.
Per le fotocopie, in totale 47 euro: tutti soldi che sono stati anticipati dalla sottoscritta e poi recuperati con una serata-aperitivo dei giovani di Fli, che avevamo organizzato proprio al fine di finanziare l’iniziativa.
Dal generoso affittuario della sala nemmeno un “grazie per l’organizzazione” o un “complimenti per esservi adoperati per il recupero del materiale”.
Però la bella faccia sugli articoli che elogiavano l’evento ovviamente ce l’ha messa!
Dulcis in fundo, le parole che mi furono dette da Nan prima delle mie dimissioni: “Tutte le attività che avete fatto voi giovani le ho sostenute sulle mie spalle”.
Incredibile.
Voglio approfittare dell’ospitalità di questo sito per ringraziare ancora chi ha contribuito nei fatti e non a parole alla realizzazione del corso in questione: è stata un’esperienza bellissima, in linea con il programma del partito.
Un’esperienza di grande valore culturale, etico e civile.
Peccato che in aula si sarebbe dovuto sedere qualcun altro…qualcuno che di valori ancora non sa nulla.
Paola Del Giudice
(ex coordinatrice prov. di Genova di Generazione Futuro, dimissionaria per motivi etici)
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