REDDITO DI CITTADINANZA AI MAFIOSI, UN MONITO PER I PROSSIMI FONDI EUROPEI
SENZA CONTROLLI ADEGUATI SARANNO PREDA DI ATTIVITA’ CRIMINALI, INUTILE FARE FINTA DI NULLA
Il reddito di cittadinanza dovrebbe essere una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà , alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. Che cosa accadrebbe se questa misura arrivasse anche a chi non ne avesse per nulla diritto per mancanza di requisiti evidenti?
La legge sancisce che al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, occorre avere i requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, reddituali e patrimoniali, oltre che, tra l’altro, non essere stati condannati, nell’ultimo decennio, con sentenza passata in giudicato, per reati di mafia. A questo punto ci chiediamo come sia possibile che soggetti condannati per reati di stampo mafioso che fanno parte, a vario titolo, dei clan di rilievo nazionale e che hanno commesso delitti gravissimi – quali estorsione, usura, rapina, traffico di sostanze stupefacenti, voto di scambio, maltrattamento di animali e organizzazione di competizioni non autorizzate di animali – possano beneficiare tranquillamente di una simile misura contro la povertà ? Un simile scandalo oltre ad essere ingiusto, crea un enorme danno soprattutto ai legittimi beneficiari che sono realmente in una condizione di povertà .
Personalmente mi sono fatto un’idea: non ci sono stati i controlli.
Se questo sarà anche l’andazzo per i prossimi fondi europei che arriveranno nei mesi a venire, allora, dobbiamo cominciare a preoccuparci e non poco. L’attività di controllo, su questi fondi dovrebbe essere certa, efficace, orientata alla massima trasparenza e si dovrebbero erogare sanzioni efficaci ed effettive per chi sbaglia.
La necessità di distinguere la posizione di chi deve controllare cosa fanno soggetti, enti, aziende e società , finanziate con denaro pubblico, rispetto a chi li amministra diventa indispensabile e improrogabile. Se non si pone rimedio a questa piaga i nuovi fondi europei post-Covid, saranno preda per ogni tipo di attività illecita e criminale.
Sulla scabrosa questione mi sono anche domandato: se non ci sono stati controlli preventivi chi rimborserà le somme, giacchè con molta probabilità i beneficiari mafiosi saranno nullatenenti? Qualcuno sarà citato in giudizio per una palese corresponsabilità ? Caro Presidente Draghi, se vorrà realmente combattere la corruzione e le mafie occorrerà partire da un nuovo assetto dei poteri pubblici e da una diversa organizzazione del potere di controllo.
Negli ultimi anni abbiamo avuto scandali come quello del Panama Papers, del Mose a Venezia, dell’Expo a Milano e di Mafia Capitale a Roma. Dove erano i controllori? Ritengo che se non finirà l’epoca del controllore che controlla se stesso, difficilmente porremo freno alle tre grandi piaghe che affliggono il nostro Paese: mafie, corruzione ed evasione fiscale.
(da “Huffingtonpost”)
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