RENZI PRENDE DUE AEREI BLU CON CORTE E DEPUTATI AL SEGUITO: BUTTATI 26 MILA EURO
TOUR ELETTORALE, ALTRO CHE VOLO DI STATO
Aeroporto di Bolzano. I carabinieri con i pennacchi tendono la mano verso la fronte e omaggiano i deputati Lorenzo Dellai, Michele Nicoletti, il sottosegretario Gianclaudio Bressa e lo stuolo di parlamentari autoctoni (una decina) che scendono la scaletta di un aereo di Stato.
Per la visita a un paio di aziende, a una fondazione, al museo Mart, impegni da mezzoretta per giustificare i comizi elettorali per le comunali di domenica in Trentino Alto Adige, Matteo Renzi ha offerto un passaggio ai politici locali.
E siccome un Falcon è pur sempre piccino, Palazzo Chigi ha arruolato un secondo velivolo che ha caricato i collaboratori di Renzi: il fotografo, l’operatore, il cerimoniale, gli assistenti.
Spenti i motori ai Falcon, in pista c’era un elicottero di Stato per gli spostamenti regionali fra Rovereto, Bolzano e Trento: una cittadina e due capoluoghi chiamati a votare il sindaco in anticipo rispetto al resto d’Italia.
Il deputato Riccardo Fraccaro (M5S), origini di Treviso, università e impiego a Trento, s’è procurato le fotografie che testimoniano la presenza di un pezzo del 31esimo stormo dell’Aeronautica militare — tre mezzi — e ha denunciato l’episodio ai magistrati in Corte dei conti.
Con più precisione: ha rimpinguato i documenti depositati in passato, perchè il fiorentino, secondo i 5Stelle, ha il vizio di eccedere con i voliblu: vacanze in famiglia a sciare a Courmayeur con il Falcon e rapidi trasbordi casa-Roma in elicottero. Palazo Chigi ha sempre estirpato la polemica con la formula “motivi di sicurezza”.
Il testo di legge è inequivocabile: “I voli di Stato devono essere limitati al presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, al presidente del Consiglio dei ministri, al presidente della Corte costituzionale. Eccezioni rispetto a questa regola devono essere specificamente autorizzate, soprattutto con riferimento agli impegni internazionali, e rese pubbliche sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, salvi i casi di segreto per ragioni di Stato”.
Oltre l’incolumità di Renzi, Palazzo Chigi deve valutare l’esigenza istituzionale.
E proprio sul punto battono i 5Stelle, che annunciano due interrogazioni in aula.
È vero che il premier ha perlustrato due fabbriche, la fondazione Kessler e il museo Mart, appuntamenti dal profilo istituzionale, ma è vero pure che ha tenuto discorsi politici a Bolzano, Rovereto e Trento, dove i candidati dem aspettavano il sostegno del più alto in grado.
Allora, la domanda: in Trentino Alto Adige, Renzi ci è andato da presidente del Consiglio o da segretario del Pd?
In attesa di sciogliere il dilemma che fa infuriare il M5s, appare avventata la presenza sul Falcon di semplici parlamentari dem.
Il dubbio non ha toccato Palazzo Chigi, ma ha solleticato l’ironia di Florian Kronbichler di Sel: “A me non è giunto alcun invito, ma non lo avrei accettato… Non accetto che ci siano discriminazioni tra deputati in queste occasioni. Ma la verità è che Renzi è andato a fare un tour elettorale mascherandolo da visita di Stato, scegliendosi una combriccola da portarsi appresso sul volo di Stato”.
Fraccaro ha presentato lo scontrino (pubblico) a Renzi: 9 mila euro l’ora per ognuno dei due Falcon, 8.400 per un elicottero, circa 26 mila.
Il deputato pentastellato è cortese, non esagera gonfiando il totale che, semmai sarà la magistratura contabile a verificare, potrebbe raddoppiare.
Il Movimento Cinque Stelle sfrutta il megafono di Beppe Grillo per imputare al fiorentino l’utilizzo disinvolto dei voli blu e ricorda a Renzi le promesse smerciate quand’era comodo promettere: “La mia scorta sarà la gente”, ripeteva durante la presa di Palazzo Chigi.
Un paio di anni fa, a Firenze, disse di sentirsi un ragazzo della generazione Erasmus, abituato a viaggiare con compagnie non di bandiera e in classi scomode.
Adesso è il capo del governo e può sfruttare i benefici che la carica prevede a rigor di legge, per i 5Stelle va oltre: spreca denaro pubblico.
In un’occasione Palazzo Chigi ha replicato al M5s e lo stesso Renzi s’è appellato ai protocolli, ma non s’è mai pentito.
E s’è beccato una reprimenda da Mimmo Scilipoti, che nonostante la scarsa attitudine a legiferare, s’è speso per una proposta di legge: basta parenti sui voli di Stato.
E ha spiegato al reprobo fiorentino che Angela Merkel a Ischia ci va in traghetto.
Carlo Tecce
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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