RENZI PROVA A CHIUDERE IL CASO BOSCHI: CANDIDATA A FIRENZE
IL LEADER PD SI BASA SU SWG: PD STABILE al 25% MA ASPETTA ALTRE RILEVAZIONI
Al termine di una settimana di montagne russe in commissione Banche, dall’audizione di Vegas giovedì scorso a quella di Ghizzoni ieri, Maria Elena Boschi resta candidata del Pd alle politiche di marzo, probabilmente in un collegio di Firenze, zona più o meno franca per il Pd renziano.
Matteo Renzi va in tv stamane apposta per cercare di chiudere il caso. Blindandola. Ma tra caso Boschi e caso Carrai, il peso elettorale del Pd rischia di calare. E quindi: se e come e dove la sottosegretaria sarà candidata, dipenderà dai sondaggi.
Oggi il segretario ha cominciato a inquadrare il lavoro su collegi e liste insieme a Matteo Richetti, al Nazareno. Ma si entrerà nel vivo il 27 dicembre, quando probabilmente Sergio Mattarella scioglierà le Camere. Poi c’è la pausa natalizia, Renzi tornerà a Roma solo dopo la Befana. Attende i sondaggi.
Per ora sulla sua scrivania Renzi ne ha solo uno di Swg, ultima rilevazione ieri: dunque a monte della settimana di fuoco in commissione.
Ebbene, secondo questo studio il Pd non avrebbe risentito del tifone Boschi e nemmeno della ‘bomba’ sganciata ieri da Ghizzoni sulla mail di Carrai che gli chiedeva di Banca Etruria.
Per la Swg, il Pd resta al 25 per cento. Lo stesso sondaggio stima la concorrenza di Liberi e Uguali al 6-7 per cento.
Un solo sondaggio chiaramente non basta. Tanto più che il Pd è spesso committente di Swg sui sondaggi. Renzi ne aspetta degli altri.
Aspetta che si depositi la polvere su tutto il caos di questa settimana.
Se da qui a un mese — cioè quando, a Camere sciolte, comincerà a mettere mano alle liste — i sondaggi daranno un Pd con la febbre alta per ‘virus Banca Etruria’, la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio potrebbe risultare meno blindata di quanto appaia oggi.
Chissà se con una candidatura con elezione a rischio: nel Pd c’è chi lo ipotizza ma questo significherebbe correre solo nel collegio, magari contro un candidato forte, senza poter essere ‘ripescata’ nel listino proporzionale in caso di mancata elezione.
Messa così, potrebbe essere un bagno di sangue per lei. Il monitoraggio avviato dal segretario non esplora questa possibilità al momento. Prevalgono gli scongiuri.
E la speranza che anche gli altri sondaggi confermino Swg. Se così fosse, per Boschi si aprirebbe decisamente la via della candidatura in un collegio sicuro come Firenze e nel listino proporzionale.
L’interesse di Renzi, lo ha spiegato ai suoi, è “mettere in campo candidature forti”. ‘Meb’ lo è? Nel Pd i dubbi ormai tracimano dalla minoranza fin dentro la cerchia renziana. E lo stesso leader ha messo il tutto ‘sotto osservazione’.
Primo passo: cercare di chiudere il balletto mediatico sul caso Boschi. Per questo va in tv, al Tgcom, a dire: “Saranno i cittadini a decidere se Boschi debba essere portata in Parlamento oppure no. Va tutto bene. Il Pd deciderà le proprie candidature a gennaio. Andremo sul territorio e vedremo”.
Secondo step: capire, con l’aiuto delle rilevazioni, se Boschi è una candidata forte, a monte di tutte le polemiche.
Lei non si sbilancia: “Se chiedono a me, io darò la disponibilità a correre in qualsiasi collegio con l’entusiasmo e la forza di chi non ha niente da temere. La decisione però spetta al Pd e ai cittadini: io nel frattempo lavoro e vado avanti”, dice in un’intervista alla Stampa.
Ma, ospite a ‘Otto e mezzo’ con Marco Travaglio la settimana scorso – proprio giovedì scorso quando la commissione ha cominciato a rivelarsi un boomerang per il Pd (etichetta che Renzi e i suoi respingono) – l’ex ministro delle Riforme si era sbilanciata ad annunciare la sua candidatura “in Toscana”. Dove probabilmente resterà .
Perchè l’altro paletto messo da Renzi nel momento in cui ha deciso di blindarla è che non si deve dare l’idea che stia scappando alla ricerca di un collegio sicuro.
Certo, di preciso il suo collegio è Arezzo ma “anche a Firenze ha svolto attività politica”, dicono i renziani del Pd per giustificare il fatto che lì, nell’aretino, fossa dei leoni di Banca Etruria, certamente Boschi non sarà candidata.
“Un politico si fa giudicare dai cittadini quindi saranno le elezioni a giudicare se qualsiasi politico, non solo Boschi debba tornare in Parlamento. E’ una discussione che non esiste”, dice ancora Renzi.
Già , ma ci sono diverse modalità per sottoporsi al giudizio degli elettori, diverse sfumature di blindatura, diciamo così. Da qui a un mese, “solo lei può eventualmente valutare il passo indietro”, dicono i renziani del Pd, quelli che la difendono.
Lei invece continua a rimandare la scelta al partito: “Se me lo chiedono, corro”. Lei, Renzi, sondaggi alla mano: la decisione sarà presa così.
(da “Huffingtonpost”)
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