SECONDO MORTO A GENOVA: SENZATETTO UCCISO DAL FREDDO SU UNA PANCHINA, MA IL COMUNE DEVE PENSARE ALLA “SICUREZZA”, LA VITA UMANA PUO’ ATTENDERE
LA CITTA’ DEI DIVIETI LEGHISTI MA DOVE NON C’E’ IL DIVIETO DI MORIRE SE SEI POVERO
Un uomo senza fissa dimora di 73 anni è morto la scorsa notte a Genova a causa del freddo.
Il cadavere è stato trovato su una panchina nei giardini Peragallo, sul lungomare di Pegli, nel ponente di Genova.
A scoprire il corpo senza vita un passante che stava passeggiando con i suoi cani. Sul posto il medico del 118 che non ha potuto fare altro che constatare il decesso.
Secondo il medico intervenuto il decesso potrebbe essere avvenuto per un malore causato dal freddo.
Nella notte la temperatura a Genova è scesa sotto lo zero. L’uomo aveva il domicilio in un ufficio del Comune, nel centro storico.
Nella sua borsa c’erano alcune tessere che permettono di usufruire delle mense per indigenti e risultava andare a sfamarsi dalle suore di Maria Teresa di Calcutta che hanno una mensa a Prà .
E’ il secondo senzatetto che muore dal freddo in una città dove abbiamo un sindaco e un assessore alla sicurezza leghisti che passano il tempo a fare spot sui media e a inventarsi divieti e multe su tutto lo scibile umano.
Un sindaco che aveva promesso 30.000 posti di lavoro, salvo poi constatare che in Liguria ne sono stati persi 16.000 in un anno, che è solidale a parole, insieme all’assessore regionale leghista allo sviluppo economico sotto processo per peculato, con i lavoratori genovesi che a centinaia perdono il posto di lavoro ogni mese, ma non ha risolto una, dicasi una sola vertenza con il reintegro.
Un assessore alla sicurezza che partecipa alle fiaccolate razziste contro l’insediamento di 11 poveri ragazzi profughi, ma è incapace di garantire la sicurezza a sopravvivere a una notte di gelo, organizzando adegute strutture di ricovero.
Se non fosse per il volontariato e le associazioni che girano la notte per dare ristoro e assistenza, la situazione sarebbe ancora piu’ tragica, in assenza delle istituzioni.
Altro che red carpet, dovreste essere rossi dalla vergogna.
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