REPORT ISS: 50.000 MORTI PER COVID NELLA SECONDA ONDATA, 1 SU 5 IN LOMBARDIA
NELLA PRIMA ONDATA FURONO 34.278… IL 66% DELLE VITTIME PRESENTA PATOLOGIE PREGRESSE… ETA’ MEDIA DEI DECESSI 81 ANNI
Sono 49.274 i decessi per Covid in Italia durante la seconda ondata dell’epidemia, che comprende il periodo che va da ottobre a oggi.
È quanto rileva l’Istituto superiore di Sanità nel report ‘Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in Italia’. Nella prima ondata di marzo-maggio 2020 i morti furono 34.278. La Lombardia è stata la Regione più colpita: in totale ha registrato 26.674 vittime, il 31% del totale (nella prima ondata i morti lombardi hanno rappresentato il 47,7% del totale).
Età media dei morti: 81 anni
L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 81 anni. Le donne decedute sono 37.295 (43,7%). L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di oltre 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione (età mediane: pazienti deceduti 83 anni – pazienti con infezione 48 anni). Le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 86 anni – uomini 80 anni). L’età media dei decessi settimanali è andata sostanzialmente aumentando fino agli 85 anni (1° settimana di luglio) per poi calare leggermente.
I morti under 50
Sono 941, dei 85.418 totali (1,1%), i morti per Covid di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 234 di questi avevano meno di 40 anni (138 uomini e 96 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 52 pazienti di età inferiore a 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri pazienti, 147 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità ) e 35 non avevano diagnosticate patologie di rilievo
I sanitari contagiati
Sono 108.104 i casi tra gli operatori sanitari dall’inizio della pandemia, 11.766 quelli registrati negli ultimi 30 giorni. In generale, nell’ultimo mese si registrano 367.374 casi, sugli oltre 2,5 milioni di contagi da inizio emergenza.
Le terapie
La terapia antibiotica è stata comunemente utilizzata nel corso del ricovero (85,9% dei casi), meno utilizzata quella steroidea (53,3%), più raramente la terapia antivirale (46,4%). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma laboratoristica di SARS-CoV-2. In 1444 casi (23,1%) sono state utilizzate tutte 3 le terapie. Al 4,0% dei pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi è stato somministrato Tocilizumab come terapia
Il 66% dei deceduti aveva patologie pregress
Complessivamente, 196 pazienti (3,1% del campione) presentavano 0 patologie, 772 (12,1%) presentavano 1 patologia, 1185 (18,6%) presentavano 2 patologie e 4.228 (66,3%) presentavano 3 o più patologie. Questo dato è stato ottenuto da 6.381 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche. Le cartelle cliniche sono inviate all’ISS dagli ospedali secondo tempistiche diverse, compatibilmente con le prioritarie delle attività svolte negli ospedali stessi. Il campione è quindi di tipo opportunistico, rappresenta solo i decessi in soggetti che hanno avuto necessità del ricovero, e le Regioni sono rappresentate cercando di conservare una proporzionalità rispetto al numero di decessi.
(da agenzie)
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