RESA INCONDIZIONATA: “CAPITOLO CHIUSO COI 5 STELLE”
SI VOTERA’ LA FIDUCIA CONDIVISA A MARTINA FINO ALL’ASSEMBLEA… IL REGGENTE SPOSA LA LINEA DI RENZI CHIUDENDO A M5S E CENTRODESTRA, I RENZIANI PLAUDONO
Con M5s “capitolo chiuso”. “Parlavamo molto di loro ma il tema vero eravamo noi, il nostro ruolo e la nostra funzione anche quando si è minoranza. Per me era non condannarci all’irrilevanza e accettare una sfida. Era un’ipotesi più rischiosa ma l’ho immaginata per come potevo fino a qui con questa ambizione”.
Lo dice, a quanto si apprende il reggente Maurizio Martina in direzione Pd.
“Ora il dato di fatto è il rischio di un voto anticipato”, ha aggiunto. “Chiedo a questa direzione di rinnovare la fiducia fino alla assemblea nazionale”.
“Serve un immediato cambio di passo, pena l’irrilevanza, la marginalizzazione”, ha detto Martina chiedendo la “fiducia” alla direzione Pd. “Serve una direzione salda e univoca, non solitaria ma collegiale. Non dobbiamo consentire che dicano che ci sono diversi partiti nel partito. Non chiedo sostegni di facciata ma un passo consapevole. Non false unanimità che si sciolgono al primo minuto”.
In altre parole, l’ex segretario Renzi ha vinto su tutta la linea ottenendo sia la chiusura a ogni confronto con il M5S dopo l’avvio delle consultazioni con il presidente della Camera Roberto Fico; sia la richiesta di fiducia solo fino all’assemblea e non, come volevano le minoranze, fino al Congresso.
Non stupisce che i renziani approvino la relazione di Martina: secondo fonti renziane presenti in direzione, le parole di Martina possono portare ad un via libera al reggente da parte dell’area che fa capo all’ex segretario.
Il presidente Orfini ha annunciato in apertura che la direzione si chiuderà con un voto
A pochi minuti dall’inizio della Direzione del Pd, davanti alla sede di Largo del Nazareno si è formata l’ormai consueta ressa che fa da cornice agli appuntamenti più delicati in casa Dem.
Accanto ai numerosi cronisti, infatti, l’area antistante alla sede del partito è “presidiata” da una parte dai militanti che si oppongono, con tanto di adesivi, all’ipotesi di un accordo con M5s, e dall’altra da altrettanti militanti che, con un cartello in mano, criticano energicamente l’ipotesi di un accordo con Berlusconi.
(da “Huffingtonpost”)
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