RIAPRE SOLO LA SCUOLA, MA E’ UN AZZARDO E DRAGHI LO SA
UNO STUDIO ISS MOSTRA UNA CHIARA CORRELAZIONE TRA SCUOLA IN PRESENZA E INFEZIONI… E SOLO LO 0,87% DEL PERSONALE SCOLASTICO HA RICEVUTO DUE DOSI DEL VACCINO
Dopo Pasqua asili nido, elementari e prima media riprenderanno in presenza anche in zona rossa. La scuola prima di tutto. Mario Draghi lo aveva fatto capire chiaramente già nei giorni scorsi ed è sulla scuola che il presidente del Consiglio, e con lui tutto il governo, ha deciso di investire “il tesoretto” della flessione dei contagi maturato grazie ai sacrifici dell’ultima stretta.
“Tesoretto”: copyright del ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha parlato di “una scelta che vuole dare un segnale rilevante ad un pezzo strategico e decisivo della nostra società ” decisa “in un quadro che resta molto prudenziale”.
Un investimento, in quanto tale una sorta di scommessa.
Se è vero, infatti, che, come ha spiegato Draghi in conferenza stampa, “una serie di evidenze scientifiche dimostrano che la scuola fino alla prima media è fonte di contagio in maniera molto limitata, in presenza di tutte le altre restrizioni” è altrettanto vero che l’incidenza del contagio in età evolutiva nei primi due mesi di quest’anno è aumentato. Soprattutto nei periodi in cui le scuole sono state aperte in presenza.
Lo dimostra uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità , presentato nel pomeriggio dal presidente Silvio Brusaferro nella riunione del Comitato tecnico scientifico basato su dati rilevati dal 24 agosto dell’anno passato al 21 febbraio con aggiornamenti ai primi di marzo.
Numeri alla mano, risulta evidente che da gennaio il contagio è aumentato nei ragazzi e negli adolescenti con meno di 20 anni e anche nei bambini di età compresa tra 0 e 9 anni, nel periodo autunnale la fascia anagrafica meno toccata “toccata” dal virus.
Una crescita che gli scienziati collegano agli effetti della variante inglese, molto più contagiosa e oggi diventata prevalente rispetto al ceppo originario del virus, ma che nei grafici coincide con il periodo in cui sono state aperte le scuole in presenza. Un dato che non si può ignorare.
Di qui la preoccupazione dell’Istituto Superiore di Sanità e la prudenza del Ministero della Salute e del premier Draghi che non a caso stamattina, probabilmente riferendosi alle attività collegate prima di tutto agli spostamenti sui mezzi pubblici che riguardano soprattutto gli studenti delle superiori, ha precisato: “Più si alza l’attività scolastica più aumentano le possibilità di contagio”.
Per quello che riguarda il personale scolastico, che rappresenta una parte della questione e non la risolve, i numeri non sono confortanti. Secondo i nuovi dati pubblicati sul sito governo.it e aggiornati a stamattina solo lo 0,87% – 5.599 persone – del personale scolastico, infatti, è stato vaccinato con due dosi.
Ad aver ricevuto la prima dose in questa categoria sono stati invece 874.810 soggetti, pari al 56,56% del totale. La Valle d’Aosta è riuscita a vaccinare con richiamo il 12,60% del personale scolastico, mentre tutte le altre Regioni non arrivano nemmeno all’1%, tranne la Campania che ha vaccinato l’1,02% del totale. Ma questo riguarda la campagna vaccinale, un’altra scommessa per il governo Draghi.
(da “Huffingtonpost”)
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