RICCARDO BOSSI CONDANNATO A UN ANNO E 8 MESI PER LE SPESE PERSONALI CON I FONDI DELLA LEGA
LA PADAGNA DEL MAGNA MAGNA: AVEVA USATO 158.000 EURO ANCHE PER PAGARE BOLLETTE E PAY TV… L’AVVOCATO: “HA PERSO IL LAVORO ED E’ SENZA SOLDI”
Riccardo Bossi, il primogenito del fondatore della Lega Umberto, è stato condannato a un anno e otto mesi (con rito abbreviato) per appropriazione indebita aggravata.
Lo ha deciso l’ottava sezione penale del tribunale di Milano per le spese personali, che ammontavano a circa 158 mila euro, realizzate con i fondi del Carroccio.
Il denaro sarebbe stato usato anche per pay-tv, bollette di luce e gas.
È la prima sentenza dopo lo scoppio dello scandalo sui fondi del partito emerso nel 2012.
IL LEGALE: “E’ IN DIFFICOLTA’ ECONOMICHE”
«Ribadisco la totale estraneità del mio cliente alle accuse. Chiunque di noi quando chiedeva i soldi al papà non sapeva da dove lui li prendesse», spiega l’avvocato Maiello, commentando la sentenza.
«È una condanna troppo dura – prosegue il legale – faremo sicuramente appello”.
Il legale ha poi affermato che il primogenito di Umberto Bossi «in questo momento è in difficoltà , ha perso il suo lavoro di pilota di rally e adesso è in cerca di lavoro e fa un po’ il procacciatore d’affari con la Russia».
I SOLDI DI PAPA’
«Credo che chiunque di noi quando chiedeva i soldi al papà non sapeva da dove li prendesse», aggiunge l’avocato, che in più occasioni ha spiegato come il figlio maggiore del fondatore della Lega Nord, quando aveva bisogno di un aiuto, si limitava a consegnare le fatture alla segretaria del padre.
AFFARI DI FAMIGLIA
I pm hanno rendicontato nel dettagliato le spese della famiglia Bossi e del suo cerchio magico.
Dalle multe per eccesso di velocità alle cartelle esattoriali, dai pigiami alla ristrutturazione della casa di Gemonio e di Roma.
E poi i diplomi in Albania, il leasing della BMW, i costi dell’ospedale, perfino gioielli e le cure dal dentista.
Svariati milioni di euro di soldi pubblici incamerati a titolo personale dagli ex responsabili dal partito di “Roma Ladrona”.
I conti esaminati dalla procura sono relativi ai contributi pubblici presi per tre anni.
E precisamente: 22 milioni euro nel 2008; oltre 17 milioni nel 2009 e quasi 18 milioni nel 2010, che però non vennero ritirati per l’intervenuto blocco dei rimborsi ordinato dall’allora presidente della camera Gianfranco Fini.
Una quantità notevole di denaro di cui una parte, secondo le accuse, sarebbe stata spesa dagli indagati per acquisti personali.
DAI FIGLI A ROSI MAURO E BELSITO
Per esempio risulta che Rosi Angela Mauro ha speso 77 mila euro per far comprare la laurea in Albania a Pierangelo Moscagiuro, il suo capo scorta appropriandosi complessivamente di quasi 100 mila euro.
Umberto Bossi avrebbe speso invece 208 mila euro; il figlio Riccardo, pagando multe e perfino staccando assegni per il mantenimento della ex moglie, di 157mila e 933 euro; mentre Renzo, noto come “il trota”, tra multe, assicurazioni e acquisto di auto, avrebbe raggiunto la rispettabile cifra di 145 mila euro e rotti.
Recordman delle distrazioni, l’ex tesoriere Belsito (a cui la Procura di Genova ha da poco sequestrato beni mobili, immobili e proprietà ) si sarebbe appropriato, con prelievi continui di cui dunque non si conosce sempre l’esatta destinazione, di due milioni e 400 mila euro.
Soldi, contesta l’accusa, di cui si sarebbero appropriati nel giro di appena tre anni, fino al 2011.
(da “La Stampa”)
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