RICORSO AL TAR CONTRO L’ORDINANZA ANTI CLOCHARD DEL SINDACO DI COMO
UNO STAFF DI AVVOCATI CHIEDE CHE VENGA SOSPESA: “NON RISPETTA I DIRITTI UMANI”
Un ricorso al Tar Lombardia contro l’ordinanza del sindaco di Como che multa clochard e mendicanti nel centro città durante le feste natalizie.
E che ha portato all’estremo, con i volontari che al mattino distribuiscono la colazione ai senzatetto comaschi allontanati dalla polizia locale per evitare di creare bivacchi.
A presentarlo – contestando all’ordinanza del sindaco Mario Landriscina l’eccesso di potere – alcuni giovani avvocati milanesi che, gratuitamente, hanno scritto e seguiranno il ricorso sostenuto anche dall’associazione comasca Civitas.
Il ricorso è stato depositato ieri a Milano – che ha la competenza su Como – dall’avvocata Damiana D’Errico e dai colleghi Francesco Viceconte e Ilaria Rudisi, per conto di Civitas e di un singolo cittadino, Guido Rovi.
Che la scorsa settimana hanno seguito con attenzione la questione di Como, partita con l’ordinanza con multe fino a 3mila euro per i senzatetto e finita con un bivacco solidale in centro organizzato dalle associazioni di volontariato, con la stessa Caritas che ha chiesto al sindaco il ritiro dell’ordinanza.
“Quell’ordinanza viola la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e diversi diritti costituzionali”, spiega Viceconte.
Per questo hanno deciso di impugnare l’ordinanza anti-degrado, chiedendone la sospensione cautelare prima ancora dell’annullamento: l’atto firmato dal sindaco di centrodestra – che ha spiegato di non avere alcuna intenzione di ritirarlo – dura 45 giorni, quindi fino al 25 gennaio, e quindi serve che i giudici amministrativi si muovano in fretta. Per il ricorso il gruppo di avvocati lavorerà gratuitamente: l’associazione Civitas chiede comunque a tutti di contribuire alle spese vive della causa, considerando che soltanto la marca da bollo per depositare il ricorso costa 650 euro.
“Riteniamo – scrivono i promotori del ricorso – che sia nostro dovere di cittadini batterci per il rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti e impedire che il potere politico mal esercitato possa agire con dispotismo e palese ingiustizia”.
(da agenzie)
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