RITRATTO DI MARCO CARNABUCI, IL MARITO DI FRANCESCO SPANO: IL SUO INCARICO AL MAXXI È COSTATO IL POSTO AL CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO GIULI DIMESSOSI DOPO LO SCOOP DI “REPORT”
AVVOCATO PALERMITANO DI 45 ANNI, SPECIALIZZATO IN DIRITTO PENALE, HA COLLABORATO CON MAXXI GIÀ DAL 2018 AL 2021 COME RESPONSABILE DEI DATI PERSONALI, QUANDO A PRESIEDERLO C’ERA GIOVANNA MELANDRI… DURANTE LA PRESIDENZA GIULI, CARNABUCI VIENE NUOVAMENTE RECLUTATO DAL MUSEO COME CONSULENTE SPECIALISTICO A 14MILA EURO L’ANNO. IL PROBLEMA È CHE AL MAXXI IN QUELLA FASE C’È ANCHE SPANO
Avvocato palermitano di 45 anni, specializzato in diritto penale. Esperto in materia di privacy e consulente giuridico nell’ambito dei diritti. E a giudicare dal curriculum non proprio un uomo di destra. Ecco chi è Marco Carnabuci, il marito di Francesco Spano: il suo incarico al Maxxi è costato il posto al capo di gabinetto del ministro alla Cultura Giuli.
Il legale, che figura tra gli esperti di Federculture, collabora con il museo romano progettato da Zaha Hadid già dal 2018 al 2021 come responsabile dei dati personali, da quando a presiederlo c’era Giovanna Melandri. Dal 2018 è anche consulente per la compliance aziendale nella fondazione per il sociale da lei presieduta, “Human Foundation, Do and think tank”.
A marzo del 2023 – durante la presidenza Giuli – Carnabuci viene nuovamente reclutato dal museo come consulente specialistico per la predisposizione del MOG (modello organizzazione di gestione) a 14mila euro l’anno. Il problema è che al Maxxi in quella fase c’è anche Spano. Inevitabile l’accusa di conflitto di interessi. Anche se racconta chi c’era, lo stesso Carnabuci veniva presentato alla dirigenza come “il compagno” del segretario generale. Tutto alla luce del sole insomma, per quel che vale a questo punto della vicenda.
Comunque nella capitale, dal 2018 Carnabuci collabora anche con la Fondazione musica per Roma, che gestisce l’Auditorium Parco della Musica, come responsabile della protezione dei dati personali.
Attivo nell’ambito dei diritti, in particolare Lgbtqi+, Carnabuci svolge attività di assistenza giudiziaria in favore delle vittime di comportamenti discriminatori. Lo fa nel gruppo di lavoro “Impresa e Diritti Umani” presso il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Fortemente impegnato nel sociale, è stato componente del direttivo dell’associazione Rete Lenford, avvocatura per i diritti Lgbtqi+, che offre sostegno alle vittime di abusi per ragioni discriminatorie. Ha relazionato in numerosi convegni sul tema dei diritti civili.
(da La Repubblica)
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