RIVOLTA NAPOLETANA TARGATA DE MAGISTRIS: DURO ATTACCO ALL’AUTORITARISMO DI RENZI
“NAPOLI E’ UNA CITTA’ DERENZIZZATA”
Manca poco meno di un anno alle elezioni amministrative che vedranno andare alle urne i cittadini di alcuni dei comuni più importanti d’Italia.
Due di questi rischiano di creare più di un problema al presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Si tratta di Milano e Napoli dove governano due giunte di centrosinistra.
Nel 2011, infatti, i capoluoghi di Lombardia e Campania furono protagonisti a livello amministrativo di quella rivoluzione arancione che vide trionfare rispettivamente Giuliano Pisapia e Luigi de Magistris.
Il primo ha deciso di non ricandidarsi per un nuovo mandato, mentre il secondo non perde occasione di attaccare il primo ministro e le sue politiche.
La scelta di Pisapia di non ripresentarsi ha messo in grande difficoltà il centrosinistra e il Partito democratico, tanto che Renzi pare sia in forte pressing sul primo cittadino affinchè ci ripensi. Ma il sindaco sembra irremovibile.
Proprio lunedì, a margine della commemorazione per l’eccidio di piazzale Loreto, Pisapia ha risposto a una domanda sulla possibilità che Milano possa essere ‘persa’ senza una sua ricandidatura.
“No – ha detto -, non credo proprio”. Il sindaco di Milano ha continuato: “Io credo che il futuro di Milano proseguirà dentro un progetto che ha le basi solide nella nostra Costituzione, nella solidarietà , nella capacità di guardare avanti e di impegnarsi ognuno all’interno della propria comunità per un futuro migliore per tutti”.
A Napoli le cose non vanno meglio.
Nel suo profilo Facebook, il sindaco de Magistris ha attaccato il premier definendo Napoli una città “derenzizzata”. “Napoli si proclama città “derenzizzata” – ha scritto l’ex magistrato – perchè siamo per la democrazia, per la diffusione del potere, per la distribuzione del denaro, per la lotta alle disuguaglianze, per la giustizia, per il popolo”.
Il primo cittadino partenopeo ha sottolineato di avere “rispetto” per il presidente del Consiglio Renzi, per il Governo e le istituzioni, ma poi ha evidenziato che “assistiamo a una consolidata e preoccupante involuzione antidemocratica, un’accelerazione fortemente autoritaria dell’assetto istituzionale tutta di stampo liberista”.
Si assiste, insomma, a giudizio del sindaco di Napoli, ad un’accelerazione “contro le autonomie e a favore di un centralismo anti libertariò”.
De Magistris, ricordando che Renzi è un premier “non eletto, ma nominato dalla casta”, ha criticato “l’uso bulimico e abnorme, in violazione della Costituzione, dei decreti legge e del ricorso alla fiducia” compiendo “un ribaltamento eversivo della Costituzione con l’utilizzo della legislazione ordinaria, a colpi di maggioranza”.
Quella di de Magistris è una “riflessione politica” rispetto a quanto compiuto fino a oggi dal Governo Renzi che – secondo l’ex pm – ha “ridotto con il Jobs Act i diritti dei lavoratori, ha smantellato la scuola pubblica, ha lottizzato i servizi pubblici e di interesse pubblico”.
Nel lungo post, il sindaco non ha risparmiato un passaggio relativo allo Sblocca Italia con cui “si da il via libera al massacro del Paese attraverso – ha spiegato – faraoniche opere pubbliche, trivellazioni, inceneritori, commissariamenti di interi pezzi di territorio.
La bellezza del nostro Paese – ha proseguito il sindaco – è svenduta al mercato di lobby, cricche e mafie”. Atti e leggi con cui – ha scritto de Magistris – Renzi “non ha rottamato il sistema politico, ma sta rottamando la Costituzione, i diritti e l’Italia. Mi sembra un saldatore più che un rottamatore”.
(da “Huffingtonpost”)
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