SALLUSTI ATTACCA BORGHI SUL GREEN PASS E I LETTORI DI LIBERO IMPAZZISCONO
IL DIRETTORE FA NOTARE LE INCONGRUENZE DEL LEGHISTA
Dalle colonne di Libero, giornale di cui è diventato direttore dallo scorso 17 maggio, Alessandro Sallusti si scaglia contro il leghista Claudio Borghi.
“Così come l’orologio rotto due volte al giorno segna l’ora esatta – scrive il giornalista – anche Claudio Borghi, onorevole leghista noto prima per voler abolire l’euro, poi i vaccini e domani chissà (un genio, non c’è che dire, nel senso che ha capito come funziona la comunicazione, cioè che più spari cavolate più probabilità hai che qualcuno si accorga della tua esistenza) ieri l’ha detta giusta”.
Il riferimento è a una frase di ieri del deputato ed economista del Carroccio: “Se a settembre ci saranno meno contagi diranno che il Green pass funziona, se saranno di più che ci vorrà più Green pass”.
Secondo Sallusti, il sottotesto di Borghi è che la misura del certificato verde sia “una truffa per convincere la gente a vaccinarsi”. L’ex direttore de Il Giornale prende atto però del fatto che il pass sia “non giusto né sbagliato, ma semplicemente inevitabile” per non soccombere al virus.
“Questa per il Borghi è una inaccettabile limitazione delle sue libertà tra le quali quella di non dover rendere conto a nessuno del suo stato di salute e delle sue generalità”.
Fa però poi notare alcune incongruenze nel ragionamento del leghista: “In quanto alle generalità, sono certo che il portafogli del Borghi sia già ora colmo di Green pass da esibire in base all’occorrenza a signori sconosciuti e senza i quali non può accedere ad alcune libertà: alla Camera lo fanno entrare solo con l’apposita card, quando (purtroppo) va in Rai, a Mediaset o a La7 deve lasciare il documento alla reception”.
E sulla privacy “il Borghi l’ha già regalata ad Amazon, Facebook e chissà quante diavolerie simili”.
I lettori di Libero sotto shock
Un attacco vissuto con stupore dai lettori di Libero: “Non vi si distingue più da Repubblica o dal Fatto quotidiano” e “Anche Sallusti prende i soldi di Big Pharma”, alcuni dei commenti più accesi.
Già nell’ottobre del 2018 Sallusti, in un editoriale sul Giornale, aveva attaccato Borghi, definendolo “un idiota o un terrorista”.
In quel periodo di tensione con l’Unione europea sulla legge di bilancio, il leghista affermava che l’Italia avrebbe dovuto “iniziare a stampare moneta”.
“Il giochino di Borghi – scrisse Sallusti – ci è costato seicento milioni di solo spread su base annua. Non è la prima volta che accade: ogni volta che il Borghi parla, i nostri soldi svaniscono perché Borghi non è un onorevole, ma un bancomat alla rovescia, lui gli euro non li distribuisce, li distrugge”.
(da agenzie)
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