SCONTRO A COLPI DI BUS TRA ATEI E CATTOLICI
IN SPAGNA SONO NATE DUE CAMPAGNE PUBBLICITARIE SULLE FIANCATE DEI MEZZI PUBBLICI… ATEI CON “DIO PROBABILMENTE NON ESISTE, QUINDI RILASSATI E GODITI LA VITA” E I CATTOLICI CON “DIO SI’ ESISTE, GODI DELLA VITA IN CRISTO”, IN RISPOSTA ALLA PRIMA. …UN PARROCO HA COSI’ REAGITO ALLA PROPAGANDA ANTIRELIGIOSA
“Dio sì esiste”, o “Dio probabilmente non esiste”: il dilemma divide da tempo la Spagna in due, e questo era noto. Ma che queste divergenze diventassero ultimamente degli spot pubblicitari rappresenta sicuramente una novità .
Atei e credenti hanno così iniziato a difendere le proprie ragioni iniziando dagli autobus di Madrid e Barcellona. A scatenare la singolare battaglia è stata in realtà una giovane scrittrice inglese, Ariane Sherine, che lo scorso ottobre lanciò da un blog del quotidiano The Guardian una colletta per poter pubblicizzare sugli autobus un messaggio ateo “Dio probabilmente non esiste, quindi rilassati e goditi la vita”.
La campagna pare abbia avuto un successo enorme e ha già raccolto 155mila euro.
A parte che non ci risulta chiaro il concetto edonista insito nel messaggio che nulla c’entra con l’appartenenza o meno di chi legge a una confessione religiosa: uno può anche non essere credente ma ritenere che vita non sia soltanto rilassarsi e goderne, ma anche assunzioni di responsabilità , sacrifici, valori ed etica laica. Non solo egoismo insomma.
Ma andiamo avanti … Arrivata in Spagna, la notizia ha fatto subito muovere il pastore evangelico Paco Rubiales che non ci ha pensato due volte e ha subito comprato la pubblicità di un autobus che circola per la periferia sud di Madrid.
Il parroco ha investito le offerte domenicali dei suoi 75 fedeli per fare opera evangelica “Dio sì esiste: Godi della vita in Cristo”. Costo pari a 1.000 euro per tre mesi.
A quel punto hanno deciso di comprare la pubblicità di un secondo autobus che circolerà per il centro di Madrid a partire dalla prossima settimana.
A fargli concorrenza arriveranno poco dopo un paio di autobus atei, agghindati con la pubblicità scelta in Gran Bretagna.
A pagarli sono stati i fondi raccolti dalla busateo. org, dietro la quale stanno varie associazioni di atei spagnoli.
Coi fondi raccolti sono state pagate anche le pubblicità su due autobus che prendono oggi a circolare a Barcellona: la cifra affluita è di 6.100 euro, con offerte che vanno da 3 a 550 euro e già si parla di estendere il bus ateo a Valencia ed altre città .
La campagna laica inglese si sta trasformando in Spagna in una sfida per accaparrarsi gli indecisi.
I promotori del bus ateo dicono di voler far pensare chi non è molto credente e dargli un appoggio, ma anche padre Rubiales con la sua campagna evangelica vuole raggiungere i non cristiani o i cristiani addormentati per portarli sulla via della fede.
Mentre in Inghilterra la campagna laica raggiunge le piazze e la metropolitana, ecco che arrivano in Spagna anche alcune associazioni musulmane che rispettano l’iniziativa atea, ma che si riservano il diritto di lanciare le proprie.
Considerato che in Spagna l’unica pubblicità vietata è quella di alcol e tabacco, ormai ci si aspetta un ritorno alle guerre di religione in versione moderna con manifesti sulle fiancate dei bus .
Da parte nostra solo due osservazioni: non comprendiamo perchè un ateo debba “convertire” chi non lo è, fenomeno tipico delle confessioni religiose semmai.
Ci sembra che troppi atei siano in realtà solo anticlericali e non si impegnino a trasmettere valori morali ma solo chiacchiere qualunquiste a buon mercato. Se uno non crede in Dio perchè perde tempo a contestarlo? E’ una contraddizione palese, quando basterebbe ignorarne l’esistenza. Seconda osservazione: con tutti i poveri che ci sono al mondo, atei e credenti, le due parti contendenti non avrebbero fatto meglio a devolvere i quattrini raccolti a opere di bene?
Cosa che in ogni caso le confessioni religiose notoriamente fanno, mentre gli atei non ci pare lo abbiano messo ai primi punti del loro “statuto godereccio”.
Alla prossima fermata in Italia, suoniamo il campanello e scendiamo dal bus…
Leave a Reply