SEMESTRE UE: NIENTE GARE, RENZI DECIDE TRA AMICI
UN SOLO BANDO SU 58 CONTRATTI STIPULATI NEI SEI MESI DI PRESIDENZA… PER IL RESTO SONO AFFIDAMENTI DIRETTI E CONSULENZE AI PENSIONATI
Cinquantotto contratti e una sola gara d’appalto, quella per l’unica fornitura gratuita. È questo il bilancio dei lavori commissionati dal ministero degli Esteri per il Semestre italiano di presidenza Ue, finito i il 31 dicembre scorso.
Ben 52 contratti su 58 sono stati concessi con affidamento diretto (i restanti con convenzione).
Il ministero decide chi invitare a presentare l’offerta e, sulla base di una ristretta rosa di partecipanti, affida la fornitura, senza gara di appalto.
Se dal punto di vista politico il bilancio della presidenza è stato piuttosto magro, quello relativo all’organizzazione è invece positivo, almeno per le aziende che sono state scelte, a totale discrezione del ministero, per le forniture.
Il catering a Roma, ad esempio, è stato monopolizzato da Triumph group: cinque appalti per un valore totale di 1 milione 7.692 euro.
Il nome della presidente Maria Criscuolo è balzato alle cronache nel settembre di due anni fa, quando decise di celebrare in modo speciale il suo compleanno.
Fece aprire il Mitreo all’interno delle Terme di Caracalla a Roma, uno spazio inaccessibile ai comuni mortali, per festeggiare il lieto evento insieme a una nutrita rappresentanza del governo Monti (Elsa Fornero, Filippo Patroni Griffi e la moglie dell’allora premier, Elsa Monti).
Ai sorrisi di Triumph corrisponde la delusione di Relais le Jardin, l’azienda del genero di Gianni Letta, altra sempre presente quando a decidere chi lavora è la politica.
Per loro un solo appalto da 52.853 euro.
Ma il Semestre italiano sarà ricordato soprattutto per le cravatte e i foulard di seta, di rigorosa “produzione italiana” precisa il ministero.
Per il dono ufficiale del Semestre sono stati spesi un milione 336 mila euro scaglionati in tre affidamenti diversi, anche se, specifica la Farnesina, uno dei tre lotti era comprensivo anche di “matite legno/grafite” e “penne biro in materiale plastico riciclato”.
Il più piccolo dei tre contratti, quello da 68.680 euro, è stato affidato alla Sve. ti. a. di Maurizio Talarico, lo stesso che vestiva Romano Prodi e Silvio Berlusconi.
Va dato merito alla Farnesina di non avere inseguito un evento faraonico: in totale per il Semestre sono stati spesi 30,24 milioni di euro, meno dei 34 stanziati dal governo Berlusconi nel 2003 e, soprattutto, una cifra considerevolmente inferiore ai 56 previsti dalla legge di Stabilità .
Le buone notizie però si fermano alla spending review, perchè organizzare un evento del genere utilizzando le gare d’appalto solo per selezionare lo sponsor (ha vinto Fiat, che ha messo a disposizione quaranta 500L, una Panda e nove Ducato), è quantomeno singolare.
Per evitare la procedura standard, quella che consentirebbe a tutti i soggetti interessati di concorrere alla fornitura, la legge (il decreto 163 del 2006) prevede tre fattispecie: si può realizzare un affidamento diretto quando in una precedente gara d’appalto non è stata presentata alcuna offerta, per ragioni artistiche o tecniche, quando vi è un’estrema urgenza.
Per il ministero degli Esteri il massiccio ricorso agli affidamenti diretti è stato giustificato proprio dall’urgenza dell’evento, che ha colto di sorpresa il governo nonostante fosse in programma da un decennio.
“Il tempo restante fra il momento dell’effettiva disponibilità dei fondi 2014 (fine gennaio) e l’inizio delle attività del Semestre rendeva difficile adottare procedure aperte o ristrette con previa pubblicazione di bando di gara. Il ricorso alla procedura negoziata ha consentito di rispettare i tempi imposti dal calendario”.
Tradotto dal burocratichese, i soldi sono arrivati tardi.
Non va meglio sul fronte delle consulenze.
Nonostante gli oltre 400 diplomatici in servizio a Roma, la Farnesina ha speso 213.935 euro per quattro consulenze, tutte assegnate ad ambasciatori in pensione.
La più corposa, 90.936 euro per il cerimoniale, è stata affidata a Leonardo Visconti di Modrone.
Un esperto che sulla materia ha pubblicato Consuetudini di Cerimoniale Diplomatico. E, a proposito di nomi che ritornano, il tomo è edito dalla Tipolitografia Vitaliano Calenne, che per il Semestre ha ricevuto un affidamento diretto da oltre 339 mila euro.
Un’altra consulenza da 41 mila euro è andata all’ambasciatore in pensione Gianpaolo Arpesella per coordinare i responsabili all’accoglienza: 75 contratti a termine costati oltre 969 mila euro.
E, anche loro, selezionati senza concorso pubblico.
Alessio Schiesari
(da “il Fatto Quotidiano”)
Leave a Reply