SEMPRE PIU’ ITALIANI A FARE RICHIESTA DEL PASSAPORTO, LE QUESTURE E LA ZECCA, A POCHI MESI DALL’ESTATE, SONO SOMMERSE DALLE RICHIESTE
I TEMPI DI ATTESA ARRIVANO FINO A SEI MESI E LE AGENZIE DI VIAGGIO CHE HANNO RICEVUTO GIÀ 80 MILE DISDETTE
La caccia quotidiana al passaporto si scatena in ogni città d’Italia: accomuna turisti e lavoratori, promessi sposi e familiari in cerca di ricongiungimento, agenzie di viaggio alle prese con disdette e crolli di fatturato. E va così da quasi un anno. Per tante ragioni: il post pandemia, la Brexit, gli straordinari della Zecca. Persino una sorta di “sindrome da accaparramento”, dettata dall’ansia di avere il documento in casa per qualsiasi evenienza futura.
Se dal Viminale assicurano che «nelle prossime settimane la situazione è destinata a migliorare», la ministra del Turismo Daniela Santanchè annuncia: «La settimana buona per avere novità sarà la prossima». Nel frattempo però si continua ad annaspare. E ogni città cerca di tamponare come meglio crede. A Torino, il portale per la prenotazione online ieri mattina dava la prima disponibilità per un appuntamento in questura al 9 agosto. A Bari bisogna aspettare oltre tre mesi. Era così anche a Firenze, fino a poco tempo fa
Ci sono gli open day: le questure aprono i propri uffici, senza prenotazione. E fiumane di persone si presentano in piena notte o al più tardi all’alba per ottenere il prezioso tagliando, finendo in larghissimo anticipo le disponibilità di biglietti.
Proprio questa strada, spiegano dal Viminale, illustra perfettamente la sindrome: «Più si diffonde la voce che il passaporto sia diventato irraggiungibile, più le persone con il documento scaduto sono spinte a procurarselo anche se non hanno programmato alcun viaggio. Lo si capisce anche dal fatto che ci sono migliaia di passaporti pronti ma non ritirati».
Ma nella corsa disperata a rimettersi in carreggiata è finito pure l’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, che deve stampare i libretti e annaspa dietro le richieste moltiplicate.
Per farsi un’idea: da aprile a dicembre 2022 in media lo Stato ha rilasciato 165.075 passaporti al mese; nel 2019 i documenti consegnati erano stati 148.618. Lo scorso gennaio si è arrivati a 190.456. È il risultato, anche, dell’incremento degli sportelli dedicati, che tuttavia ancora non basta.
Nel frattempo non sono soltanto i privati cittadini ad aspettare. Le agenzie di viaggio lamentano danni devastanti. Assoviaggi, l’associazione del turismo organizzato di Confesercenti, ha calcolato che «già circa 80mila viaggi organizzati sono saltati, con circa 150 milioni di euro di mancate vendite per il sistema italiano delle agenzie di viaggi »
(da La Repubblica)
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