SFRUTTIAMOLI A CASA NOSTRA: IMMIGRATO SOTTOPAGATO GETTATO IN MARE PER EVITARE I CONTROLLI
IL COMANDANTE-PADRONE ARRESTATO DAI CARABINIERI A LIVORNO… COSTRETTO A LAVORARE IN NERO PER POCHI EURO SUL PESCHERECCIO DI UN ITALIANO
Lavorava al nero per pochi euro dall’alba al tramonto, nessuna assicurazione, divieto assoluto di raccontare anche agli amici quelle lunghe uscite in mare.
Poi il blitz della Guardia Costiera di Livorno, la motovedetta che si avvicina al peschereccio e l’ordine odioso del comandante-padrone. «Buttati in acqua, fai presto», gli grida. Lui non ubbidisce e allora ci pensa il capitano a farlo rispettare quell’ordine assurdo e pericoloso e con una spinta getta l’immigrato in acqua.
Le accuse
Adesso il comandante-padrone è stato arrestato dai carabinieri e dai militari della Guardia costiera su un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Livorno su richiesta della Procura della Repubblica.
Tra le accuse contestate al responsabile del peschereccio anche quella il reato di “caporalato” «poichè sistematicamente impiegava manodopera irregolare, composta da cittadini di vari paesi africani, sottoposti a condizioni di sfruttamento», recita il provvedimento di custodia cautelare.
(da “il Corriere della Sera”)
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