SHALABAYEVA: LA CASSAZIONE ANNULLA LE ASSOLUZIONI, DISPOSTO APPELLO-BIS
ACCOLTO IL RICORSO DELLA PROCURA GENERALE DI PERUGIA SUL CASO DELL’ESPULSIONE DELLA MOGLIE DEL DISSIDENTE KAZAKO ABYAZOV E DI SUA FIGLIA… TRA GLI IMPUTATI I SUPERPOLIZIOTTI CORTESE E IMPROTA
La Corte di Cassazione ha annullato le assoluzioni di tutti gli imputati coinvolti nel processo sull’espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua, allora minorenne, avvenuta a Roma dieci anni fa, nel 2013. La donna, moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, venne espulsa verso il Kazakistan.
I giudici della Quinta Sezione Penale della Cassazione hanno accolto il ricorso della procura generale di Perugia che aveva chiesto di annullare con rinvio la sentenza pronunciata il 9 giugno 2022. Allora il collegio, presieduto da Paolo Micheli, aveva assolto gli imputati dall’accusa di sequestro di persona “perché il fatto non sussiste”, ribaltando il verdetto di primo grado.
Tra loro, condannati in primo grado a pene a 5 anni di reclusione, anche due superpoliziotti: l’ex capo della Squadra Mobile di Roma ed ex questore di Palermo Renato Cortese (l’uomo che catturò il boss della mafia Bernardo Provenzano) e l’ex capo dell’Ufficio immigrazione e ed ex vertice della Polfer Maurizio Improta.
Anche il sostituto pg di Cassazione Luigi Giordano aveva stamane, nella sua requisitoria, sollecitato l’accoglimento del ricorso.
Dopo il deposito delle motivazioni, gli atti saranno trasmessi a Firenze per un processo d’appello bis.
(da agenzie)
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