SIMULAZIONE AGI: NUOVO PARLAMENTO SENZA MAGGIORANZA ANCHE CON IL ROSATELLUM
IN BASE AGLI ATTUALI SONDAGGI LA NUOVA LEGGE ELETTORALE NON SERVE A UNA MAZZA
Obiettivo 40%. Se non ci si avvicina a quella soglia (al momento un miraggio per tutte le forze politiche), nemmeno il cosiddetto Rosatellum bis, la nuova legge elettorale approvata alla Camera, potrà garantire una maggioranza senza accordi in Parlamento tra partiti diversi.
È la conclusione a cui sono arrivati gli analisti del sito You Trend che, in collaborazione con l’Agi, hanno simulato un’elezione col sistema presentato dal Pd, utilizzando i numeri degli ultimi sondaggi: il risultato è che anche con il Rosatellum bis (che pure consente le coalizioni al contrario dell’attuale sistema, figlio delle sentenze della Consulta che hanno bocciato Italicum e Porcellum) le maggioranze “politiche” sono una chimera.
A patto che qualcuno non riesca a raggiungere quota 40%, l’unica che consentirebbe di avere i numeri per una solida maggioranza.
La legge elettorale sostenuta da Pd, Forza Italia, Lega e Ap, un misto di proporzionale (per il 64% dei seggi) e maggioritario (36%) costringerebbe il “vincitore” ad andare in cerca di un accordo post-voto direttamente in Parlamento, riaprendo dunque la porta a governi di larghe intese.
In nessuno dei quattro scenari calcolati, infatti, ci sarebbe una forza politica (o una coalizione) in grado di governare in solitaria.
Le cifre utilizzate da You Trend e Agi usano una “supermedia” ricavata da sondaggi recenti: in base a questa, attualmente ci sarebbe una sostanziale parità tra Pd e M5S (27,8% contro 27,7%), con la Lega al terzo posto (14,8%), Forza Italia al quarto (13,4%) seguita poi da Fdi (4,7%) e Mdp (3,4) con Sinistra Italiana e Alternativa popolare al 2,4%.
La simulazione riguarda solo la Camera ma il conteggio non dovrebbe discostarsi troppo nemmeno per il Senato.
E dunque, calcola You Trend, “la somma dei partiti di centrodestra (32,9%) consente di conquistare (come coalizione) tra i 88 e i 108 collegi uninominali.
A questi si dovrebbero aggiungere i seggi ottenuti dalle tre liste nel proporzionale: 62 per la Lega, 57 per Forza Italia, 20 per FDI.
Totale: da 227 a 247 seggi”.
Lontanissima dalla maggioranza a Montecitorio fissata a 316, anche ipotizzando che la coalizione si aggiudichi tutti i 12 seggi esteri.
Al centrosinistra (considerato in questo caso come somma di Pd e Ap) andrebbero meno di 200 seggi.
In questo caso pure le larghe intese potrebbero essere complicate: un governo Pd-Ap-Fi sarebbe condizionato al numero dei seggi conquistati da Forza Italia, l’unico partito del centrodestra (al contrario di Lega e Fdi) che potrebbe dire sì a un governissimo.
Non troppo diverse le conclusioni anche per gli altri scenari, per i quali è stato ipotizzato che ciascuno dei tre poli riesca ad arrivare al 35% dei voti.
Se fosse il centrosinistra (o l’M5S) a raggiungere quella percentuale, i seggi conquistati si fermerebbero tra i 270 e i 280.
Fino a 290 potrebbe arrivare il centrodestra al 35%, comunque distante da quota 316.
E così, salvo sostanziosi balzi in avanti nei consensi da parte di una delle coalizioni nei prossimi mesi, nemmeno col Rosatellum bis sapremo la sera delle elezioni chi sarà il vincitore e se sarà in grado di formare un governo.
(da “NextQuotidiano”)
Leave a Reply