SOFFIA IL VENTO, INFURIA LA BUFERA A GENOVA
BURLANDO VUOLE LE PALE EOLICHE SULLA DIGA PORTUALE A VOLTRI…ALLA VINCENZI E A PIANO GIRANO LE PALE
Genova è notoriamente la città del “mugugno”, del brontolare, del “si stava meglio prima”, città conservatrice nell’animo, dove ogni novità viene accolta con diffidenza e ironico distacco. Prima che ci sommergano i rifiuti nelle strade, come a Napoli, visto che l’unica discarica esistente, quella di Scarpino, tra un anno sarà satura, si doveva costruire un termovalorizzatore: era stato approvata l’idea, ma le divisioni all’interno della Sinistra hanno bloccato tutto e si attende…cosa non si sa. Non abbiamo un termovalorizzatore e facciamo la raccolta differenziata al 25%, poi, il 95% dei rifiuti differenziatamente raccolti… finisce nella discarica. Se non ci fosse di che piangere, sarebbe da ridere…
Ma ecco che ora la Regione ha pensato all’eolico: lungo la diga foranea di Voltri, nel ponente della città , Enel realizzerà un impianto con 12 pale, alte 100 metri, che garantiranno 21 megawatt di elettricità pulita, pari a 8.000 famiglie che potranno essere autonome da altri fonti energetiche. In prospettiva si pensa anche a impianti fotovoltaici all’aereoporto e l’elettrificazione delle banchine portuali, pensata per permettere alle navi di spegnere i motori mentre sono in sosta al porto.
Iniziano i “mugugni”: ” chi ha mai visto pale eoliche sul mare?” – iniza qualcuno; ” van bene nelle valli, dove soffia la tramontana” – sostengono altri.
I Verdi locali avallano il progetto, ma la Francescato è perplessa. Il presidente della Regione, Claudio Burlando, è entusiasta e non vede l’ora “di far girare le pale” ai genovesi, ma spunta la “sua cara amica” e compagna di partito, la sindaco Marta Vincenzi e, d’intesa con l’architetto Renzo Piano, boccia il progetto seccamente.
Due i motivi: il “brutto impatto estetico” e “l’inquinamento acustico, in quanto troppo vicino alle abitazioni”. Alla Marta erano già “girate le pale”, appena sentito che lo sponsor era Burlando. Non è finita: Legambiente vuole le pale, ma Italia Nostra è contraria, i pescatori che si vedono negare i permessi di pesca nel tratto di mare antistante già da ora, sono contrari e incazzati, tanto per non farsi mancare nulla…Pare che ora le pale stiano girando a Burlando che teme di perdere il finanziamento Enel di 40 milioni di euro.
Vediamo di approfondire il problema. La Germania è il Paese che più ha investito in turbine eoliche, ben 20.000, il Der Spiegel lo ha definito recentemente ” la meglio sovvenzionata distruzione dell’ambiente”, in pratica un fallimento. I 20.000 Mw eolici installati in Germania infatti garantiscono appena il 5% del bisogno energetico tedesco, gli impianti costano il doppio di quelli nucleari e immettono in rete una “potenza ballerina” che richiede un meticoloso monitoraggio per l’elevato rischio di blackout. Pertanto, qualunque sia la potenza eolica installata, non evita la coesistenza con un impianto convenzionale, evita solo di bruciare combustibile. I 20.000 Mw eolici tedeschi quindi farebbero risparmiare, ma in 30 anni di esercizio di ammortamento, 5 miliardi di combustibile nucleare, ma il loro costo immediato è 20 miliardi di euro.
L’Italia importa ormai, unici al mondo, 50 miliardi di kWh elettrici l’anno, per i quali paghiamo alla Francia ogni anno più del costo della costruzione di un reattore nucleare. Inoltre produciamo energia elettrica al 50% ancora dal gas, mentre la Germania lo fa al 10% e la Francia al 5%.
Insomma… il solito disastro, in quanto non si è mai voluta prendere una decisione seria e ponderata sul nucleare, che non è più quello delle centrali scassate e pericolose di 30 anni fa, e su cui eravamo contrari. Oggi sono molto più sicure e quanto ai pericoli ( terroristici ad es), se dovesse verificarsi un incidente in una centrale francese, il fatto di non averne in Italia, non ci esenterebbe certamente dalle conseguenze, visto come sono vicine a noi.
Comunque restiamo alla finestra in attesa di vedere, a Genova, a chi gireranno di più le pale, alla fine della diatriba tutta interna alla sinistra: temiamo ai genovesi, come al solito…tanto sono abituati al “mugugno” che è pure gratis…almeno quello.
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