TESTIMONIANZA DI UN MEDICO ANTIABORTISTA
LA VITA UMANA E’ ANCORA SACRA?
Mia madre era ostetrica, fin da bambino sono stato circondato da tante “pance” e per questo da grande avrei voluto fare il medico dei bambini nelle pance.
Così divenni studente, frequentai per alcuni anni la clinica ostetrica, discussi la tesi, mi laureai…e scappai dalla specializzazione.
Credetemi i campi di sterminio non sono così lontani nel tempo e nello spazio.
Divenni epatologo, conclusi una scuola di formazione psicoanalitica gindriana, mi perfezionai in bioetica alla cattolica, divenni medico di famiglia, ebbi due figli.
Oggi dopo tre o quattro secoli mi permetto di trarre delle conclusioni inquietanti.
La donna dal 1978 ad oggi ha subito un cambiamento nel suo inconscio sociale che la porta a difendere il suo diritto di uccidere il “proprio” figlio .
Beninteso, anche prima lo percepiva come solo suo “sangue del mio sangue “, ma aveva la proprietà , compreso il diritto di educare maschi e femmine, senza avere la consapevolezza di questa sorta di diritto alla schiavitù totale. Oggi non si lascia più, il pargolo sui gradini di una chiesa e si scappa via, lo si infila in un sacchetto di plastica e lo si butta via, nel bidone dei rifiuti. Certo che differenza c’è tra aborto e neonato? Nessuna, appunto.
Mi si obbietterà che c’è donna e donna, ma vi prego di ascoltarmi fino in fondo.
Quando nella mia pratica clinica tento di spiegare ad una donna che lasciar vivere quel bambino nella sua pancia vuol dire “gestare” cioè ospitare e non generare e che non riconoscerlo alla nascita è sicuramente più sano, bello, eroico, encomiabile, giusto, sacro, che abortirlo … mi guardano strano e mi rispondono: “Abbandonarlo? Piuttosto interrompo la gravidanza!”.
Come se quel bambino si potesse fermare, congelare, mettere in pausa, per poi riprenderlo in un secondo momento. Ma sanno perfettamente che lo uccidono.
Quando tento di convincere una moglie che non è concepibile abortire senza dirlo al proprio marito “perchè magari poverino che potrebbe fare?…”, so perfettamente che sa di uccidere.
Quando dopo una inseminazione vengono al mondo 4 bambini ( si è capito che concepimento e nascere è la stessa cosa per me? ) e viene consigliato un aborto selettivo alla madre, chiedendogli di scegliere quale vuole tenere, so perfettamente che sa di uccidere.
Quando una mamma porta la propria figlioletta a compiere tutta la procedura per abortire dicendo ” non ti preoccupare ci penso io a risolverti questo impiccio”, so che sa di uccidere
Beninteso, adesso arriva la parte che ho in serbo per gli uomini.
Vigliacchi assassini, felloni e bamboccioni. Erodi e Pilati.
Gli uomini se ne stanno lì, quando vengono “portati” seco, zittini zittini come se fossero capitati lì per caso, imbelli: “è successo”, “ma sarò stato io?”, “ci doveva pensare lei”, “non è un problema mio”. Anche loro sanno che è un omicidio, ma pensano di non farlo loro.
La donna è sola con l’aborto e se stessa, lasciata sola dall’uomo vigliacco che se ne lava le mani. Giano bifronte è saltato fuori.
E guai a dire che si genera in due, e che in due si dovrebbe avere voce legale, politica, su un figlio.
Non è, solo, andare contro all’ ” utero è mio e me lo gestisco io” è anche andare contro ad una cosa antichissima che quasi, quasi, fa paura solo a nominarla,… la lotta delle antiche dee madri la lotta tra maschio e femmina. La spartizione del potere, la nascita e l’eclissi di Zeus.
Viviamo in una società profondamente matriarcale, dove il padre era relegato ad una figura di fondo che tornava a casa la sera, panciuto e stanco, tenuto a somministrare, semmai, la punizione ai figli giudicata dalla moglie-madre, durante il giorno…”quando torna tuo padre glielo dico”.
Oggi, è peggio, il padre è ancora di più “minus” non conta nulla.
A volte non c’è nemmeno, ma che dico, spessissimo non c’è. Fatto fuori dalla legge delle separazioni, lontano ancora di più.
Con i figli che non trovano una figura maschile, con cui identificarsi, nemmeno a pagamento. Nemmeno a scuola.Tutte maestre, professoresse, si arriva fino all’università senza che si possa incontrare un maschio da imitare.
E allora?
Secondo me bisogna cambiare a cominciare dalla 194.
Deve essere abolita.
Non si può uccidere e basta, senza se e senza ma.
Ma la donna non deve essere lasciata sola, si genera in due, quindi diritti e doveri. Esiste il dna e l’accertamento di paternità , se c’eri, sei responsabile anche in solido.
Ma se sei responsabile devi essere anche voce in capitolo. E se uno vuole tenere il proprio figlio, nessuna glielo può uccidere.
E se non si può, esistono le adozioni che devono essere ovviamente controllate e facilitate nello stesso tempo .
Che senso ha andare a rubare bambini o a comprare bambini, quando solo in Italia ne ammazziamo 140.000 all’anno?
Certo e questi maschi dove vanno ad imparare?
Ci si dovrà arrangiare ma se si apriranno spazi andremo a scuola, e forse riusciremo anche ad alzare gli occhi da terra.
Fabrizio
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