SONDAGGIO DEMOS SU DDL ZAN: LA LEGGE PIACE AL 62% DEGLI ITALIANI, CONTRARIO SOLO IL 24%
TRA I GIOVANI SOTTO I 30 ANNI I FAVOREVOLI SALGONO AL 75%… ANCHE LA MAGGIORANZA DEGLI ELETTORI DELLA LEGA E’ FAVOREVOLE
C’è molto dibattito sul Disegno di Legge Zan sul contrasto della violenza e la discriminazione per motivi che riguardano l’identità di genere. L’omofobia e la disabilità. La questione ha, infatti, assunto grande rilievo politico. Tanto più dopo l’intervento del Vaticano, che ha richiesto di modificare alcuni contenuti che violerebbero l’accordo di revisione del Concordato.
Così, il confronto parlamentare su questo tema, già avviato al Senato, lascerà il segno sul futuro del governo e nel rapporto fra soggetti politici. Inevitabilmente, visto che la maggioranza comprende tutti. Meno uno. I Fd’I di Giorgia Meloni. Com’è avvenuto in passato, quando si è trattato di affrontare questioni importanti, sul piano etico e dei diritti di cittadinanza.
Tuttavia, il sondaggio condotto di recente dal Demos suggerisce che, presso l’opinione pubblica, le divisioni, di fronte al Ddl Zan, si traducono in “differenze”, piuttosto che in “fratture”.
Emergono, infatti, posizioni e atteggiamenti che, per quanto articolati, non giustificano tensioni politiche tanto accese. Le discussioni pubbliche degli ultimi mesi, amplificate sui media, hanno contribuito a modificare l’approccio dei cittadini rispetto all’argomento. Approvato dal 62% degli italiani (intervistati da Demos). Poco meno dei due terzi. Mentre l’orientamento opposto, nel segno del rifiuto e dell’opposizione, è espresso da una quota di persone molto più limitata: il 24%.
Se consideriamo le preferenze politiche, il consenso verso il decreto appare molto largo soprattutto fra gli elettori del PD e del M5S: 81%. Ma è, comunque, maggioritario anche presso la base della Lega. Mentre è sceso fra coloro che votano per i FdI e, soprattutto, FI.
L’opposizione al DdL Zan appare, però, limitata. E solo tra chi vota per i Fd’I supera, per ampiezza, il favore al provvedimento.
Risulta, invece, evidente l’influenza di altri fattori. La differenza generazionale, in particolare, sottolinea un’adesione convinta fra i più giovani. Sotto i trent’anni, infatti, il consenso supera il 75%.
Ma, soprattutto, contano le convinzioni religiose. Segnalate dalla frequenza alla messa. Fra coloro che dichiarano una pratica più assidua, infatti, il DdL Zan risulta meno condiviso (45%).
Tuttavia, anche in questo caso, l’atteggiamento contrario, di rifiuto incondizionato, appare più ridotto (35%). Seppure bilanciato da un significativo grado di incertezza (20%)
In altri termini, le fratture e le tensioni che hanno attraversato i partiti non sembrano coinvolgere i cittadini. Quantomeno, non scaldano gli animi. Una legge che garantisce il rispetto delle differenze di genere, contrasta l’omofobia e le discriminazioni contro i disabili appare giusta a una larga maggioranza di persone. Al di là degli specifici piani. Perché la vera questione è superare le discriminazioni.
(da agenzie)
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