SONDAGGIO IXE’: TESTA A TESTA TRA PD E M5S, SALE FORZA ITALIA, CALA LA LEGA
PD 28,6%, M5S 28,5%, FORZA ITALIA 12,9%, LEGA 12.4%, FDI 4,6%, AP E MDP 2,8%, SIN. IT. 2,4% … AUMENTA LA FIDUCIA NEL GOVERNO E IN RENZI
Se gli italiani votassero oggi, il risultato sarebbe un testa a testa fra Pd e 5 Stelle: 28,6% di preferenze per il primo, 28,5% per i secondi.
È la fotografia scattata dai sondaggi dell’Istituto Ixè realizzati per Agorà di Rai3.
Rispetto alla scorsa settimana, il Partito democratico rimane in testa guadagnando uno 0,2% in più.
Fra i partiti di destra, Forza Italia resta in vantaggio sulla Lega Nord per pochi decimali: 12,9% contro il 12,4% del partito di Salvini, che perde uno 0,2%. Per quanto riguarda i partiti più piccoli, Fratelli d’Italia passa dal 4,4 al 4,6%. Tutto insieme il centrodestra mette insieme oltre il 29 per cento delle preferenze. Area Popolare è in leggerissima flessione (passa dal 3,1 al 2,8), affiancato da Democratici e Progressisti, al 2,8%. Rimane costante Sinistra Italiana (2,4%). Queste tre forze politiche sarebbero certamente fuori dal Parlamento, tanto più se la soglia di sbarramento della nuova legge elettorale sarà fissata al 5 per cento.
La fiducia verso il governo si conferma in costante crescita, passando dal 29 al 30% in quest’ultima settimana e confermando un trend positivo: in un mese circa, dal 21 aprile ad oggi, il sentimento di fiducia verso il governo ha guadagnato 3 punti (dal 27 al 30%). Il premier Paolo Gentiloni è ancora il leader in testa nei sondaggi, rimanendo stabile al 33%; Matteo Renzi guadagna un punto, arrivando al 31.
Almeno dieci punti di distanza per gli altri leader: 20% per Matteo Salvini, 18 per Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, 17 per Beppe Grillo.
Il sondaggio di questa settimana riguardava anche la vicenda delle intercettazioni fra Matteo Renzi e il padre, pubblicate dal Fatto Quotidiano: secondo il 56% è stato sbagliato pubblicarle, perchè si è violato il segreto istruttorio. Al contrario, per il 37% andavano pubblicate, in quanto fatti di pubblico interesse.
Per quanto riguarda l’impatto che il caso Consip ha avuto sulla figura dell’ex premier, secondo il 42% degli intervistati Renzi esce più forte dopo la vicenda delle intercettazioni pubblicate.
Per un’altra parte consistente (il 39%) esce più debole, mentre il 19% non sa rispondere. Tuttavia il 60% crede che alla luce di questa vicenda esista il rischio di familismo nella cerchia politica di Renzi. Non è così per il 28%.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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