STALKING, FINALMENTE GIRO DI VITE SUI MOLESTATORI DI DONNE E MINORI
PASSA ALLA CAMERA CON VOTO UNANIME IL DISEGNO DI LEGGE CHE PREVEDE FINO A QUATTRO ANNI DI CARCERE PER CHI MOLESTA … PREVISTO ANCHE L’ALLONTANAMENTO DALLA CASA, DAL LUOGO DI LAVORO DELLA VITTIMA E DALLA SCUOLA DEI FIGLI…ORA SPERIAMO CHE QUALCUNO LA FACCIA APPLICARE CON L’ARRESTO, NON CON LE CHIACCHIERE… E’ ORA DI GARANTIRE GLI INNOCENTI
Chiunque minacci o compia atti persecutori nei confronti di qualcuno rischia il carcere fino a 4 anni. Se poi a molestare è il coniuge ( anche separato o divorziato), il convivente o il fidanzato e se la molestia ha per oggetto una donna incinta la detenzione può durare fino a sei anni.
Sono le principali novità del testo approvato dal’Aula della Camera che introduce il reato di stalking nel nostro ordinamento con un nuovo articolo: il 612-bis del codice penale.
Relatrice e anima della legge, Giulia Buongiorno del Pdl che ha ottenuto sul testo la convergenza di centrodestra e centrosinistra, segno che sulle cose concrete si può finalmente collaborare seriamente.
Il disegno di legge stabilisce anche che nei confronti del molestatore si possa disporre l’allontanamento fino a un anno dalla casa o dal luogo di lavoro della vittima o anche dalla scuola dei figli.
Ma andiamo per capitoli .
Atti persecutori. E’ con questo termine che il nuovo reato verrà indicato nel codice penale.
In sostanza la norma prevede la reclusione da sei mesi a quattro anni per chiunque “molesta o minaccio taluno con atti reiterati ed idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero a ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva, ovvero a costringere lo stesso ad alterare le proprie scelte o abitudini di vita. Le aggravanti. La pena aumenta se a molestare è il coniuge, anche se separato o divorziato, o il convivente o il fidanzato (anche ex).
Si prevede più carcere, anche se la vittima è un minore o un diversamente abile o una donna incinta e se gli atti persecutori sono stati commessi usando armi o da persona travisata.
Querela e procedibilità d’ufficio. Il delitto è punito sempre a querela di parte. Ma si può procedere d’ufficio se il reato è commesso nei confronti di un minore o di un disabile e anche quando il molestatore era già stato ammonito dal magistrato.
E’ consentito disporre intercettazioni telefoniche.
Ammonimento. Prima di presentare querela, la vittima può anche raccontare il suo “calvario” alla pubblica autorità , chiedendo che questo ammonisca il responsabile degli atti persecutori.
Il questore, qualora ritenga fondata la denuncia, ammonisce oralmente l’accusato e lo invita a tenere una condotta conforme alla legge.
Se la persecuzione continua, il magistrato potrà proceder d’ufficio contro di lui.
Divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima. Il giudice può intimare all’imputato di non avvicinarsi ai luoghi normalmente frequentati dalla vittima, o quanto meno di mantenersi a distanza. Il divieto può durare anche fino ad un anno.
Al molestatore si può vietare di comunicare con qualsiasi mezzo non solo con la vittima, ma anche con i prossimi congiunti.
Il numero verde. Per le vittime di stalking è istituito un numero verde nazionale per fornire una prima assistenza psicologica e giuridica e per indirizzarle presso gli sportelli allestiti nelle varie questure. Riteniamo positivo che ci si sia dotati di una normativa giuridica per affrontare un problema di grande rilevanza sociale e criminale.
Non a caso troppe donne sono state massacrate da persecutori, in assenza di interventi delle autorità . Il problema che rimane è però l’applicazione di tali norme, ovvero il non far fronte alle emergenze post mortem, come accaduto fino a d oggi.
Più che di processi alla memoria qua servono arresti immediati.
Inutile, di fronte a squilibrati, passare dall’ammonizione al cartellino rosso del processo, coi tempi della giustizia italiana. Che si preveda di fronte a reiterati atti persecutori l’arresto immediato in fragranza di reato.
E attesa della sentenza in galera a meditare sulla propria coglioneria o sul proprio equilibrio psichico.
Così si evitano le coltellate alle vittime, non solo con le leggi e gli incartamenti. Noi siamo per garantire tutti, ma soprattutto per garantire a vittime innocenti qualche funerale in meno .
Oggi il garantismo la gente umile lo intende come garantire gli innocenti, non i paranoici o gli assassini.
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