STANGATA D’AUTUNNO SULLE TARIFFE DEI TELEFONINI
GIA’ IN ESTATE AUMENTI AUTOMATICI… L’IRA DEI CONSUMATORI
Per capire cosa è successo, occorre fare un passo indietro: in aprile la Ue ha abbattuto i costi del roaming, vale a dire quell’extra-costo che si paga per l’utilizzo (telefonate, sms, Internet) del telefono all’estero.
Nel giugno del 2017 questo extra-costo sarà completamente azzerato. Nonostante la decisione della Ue di abbassare questa spesa, alcune compagnie (Tim/Telecom, Wind, H3G) non si sono adeguate e l’Agcom, l’autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni, il 12 agosto è intervenuta avviando un procedimento sanzionatorio verso queste tre compagnie.
Nel frattempo, sono spuntate tutta una serie di nuove spese che prima non c’erano e che hanno indispettito molti italiani in ferie all’estero.
Alcuni operatori hanno, infatti, attivato ai loro clienti, automaticamente e senza previo consenso, dei piani tariffari flat per i servizi in roaming.
La sorpresa è scattata in vacanza, una volta varcato il confine, dove è più difficile cercare di capire bene quel che sta succedendo al proprio conto telefonico. Anche più difficile è disattivare le novità introdotte dalle compagnie.
Tim/Telecom, per esempio ha introdotto (e cancellato poi a luglio, su diffida dell’Agcom) la sua nuova tariffa base per l’estero (Roaming Europa Daily Basic) che faceva pagare 3 euro in automatico al primo utilizzo del telefono durante la giornata (quindi alla prima telefonata o sms ricevuti o inviati).
Wind ha adottato una strategia simile con una tariffa che offre un pacchetto base per navigare e telefonare fuori dall’Italia. Costa 2 euro al giorno e scatta al primo evento in automatico.
La società spiega che i 2 euro sono assolutamente competitivi e che un sms specifico ricorda all’utente che può scegliere la tariffa a consumo senza pagare i due euro.
La tendenza è di cercare nuovi introiti.
«Con la cancellazione del roaming, le compagnie che si sono viste tagliare una fetta importante dei propri guadagni — dice l’avvocato Franco Conte, responsabile settore energia e utenze di Confconsumatori -. Hanno pensato bene di compensare le perdite con nuove tariffe flat senza che ci fosse una richiesta specifica da parte degli utenti».
Non è il solo passo delle compagnie verso telefoni più cari. Alcuni piani, anche nella telefonia fissa, sono stati rimodulati verso l’alto.
Dal 1° agosto, per esempio, alcuni abbonamenti Tim/Telecom sono stati rincarati («Internet senza limiti» nella formula di 36,60 euro, costerà 39,90 euro, quello con tariffa di 24,90 euro passerà a 25,90 euro). Alcune tariffe a pagamento per famiglie di Wind (Noi Tutti nelle sue varie declinazioni) sono aumentate o stanno per aumentare di 1 euro.
Altre novità sono in arrivo: da ieri, H3G ha introdotto il 4G a pagamento. La rete superveloce di ultima generazione per navigare in Internet costerà 1 euro ogni 30 giorni.
Vodafone, dal 18 settembre farà pagare i servizi 414 per richiedere l’ammontare del credito residuo (si pagherà in base al proprio piano tariffario, il costo varia a seconda del contratto).
Il 404, che in automatico mandava il dato sul credito residuo dell’utente, invece non esisterà più. Su questo punto, la compagnia telefonica ci tiene a spiegare che «la scelta coincide con un sempre maggiore investimento nei canali di interazione digitale con i clienti, come la app My Vodafone, che consente di verificare in modo gratuito il proprio credito telefonico, inclusi i contatori di minuti, sms e giga».
Di contro le associazioni di consumatori sono in allarme: negli ultimi anni, i rincari introdotti da un operatore sono subito stati applicati a ruota anche dalle altre società telefoniche. «Molto probabilmente, ai rincari appena partiti seguiranno altri aumenti ancora da parte di altre società – dice Conte -. E’ già successo nel passato, per esempio con i servizi di richiamata. Erano gratuiti e dopo che uno degli operatori sul mercato ha fatto il primo passo e li ha aumentati, altri si sono subito mossi allo stesso modo».
Sandra Riccio
(da “La Stampa”)
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