SU MAZZILLO ASSESSORE NEL M5S A TANTI VIENE IL MAL DI PANCIA
PASSATO PIDDINO E ALTO STIPENDIO DA CAPOSTAFF… NE’ MAZZILLO NE’ COLOMBAN POTREBBERO FARE GLI ASSESSORI SECONDO IL CODICE M5S: ENTRAMBI SONO STATI CANDIDATI DI ALTRI PARTITI
L’ordine rimane quello imposto da Beppe Grillo, ovvero non commentare le vicende romane, ma la scelta di affidare l’assessorato al Bilancio ad Andrea Mazzillo è l’ennesima mossa di Virginia Raggi che fa discutere animatamente il mondo pentastellato: non solo a Palazzo Senatorio e a Montecitorio, ma anche sul web.
La fragile tregua si rompe e nei corridoi c’è chi sbotta.
C’è chi, come Paolo Ferrara, capogruppo grillino in Campidoglio, avrebbe fatto una sfuriata davanti ai suoi colleghi poichè, come guardiano dei conti, è stato scelto un ex Pd, candidato a Ostia quando venne eletto Walter Veltroni e poi avvicinatosi ad Alfio Marchini.
Era stato proprio Ferrara a fermare la candidatura di Mazzillo quando alle ultime elezioni voleva presentarsi con il Movimento 5 Stelle.
Ma i fatti dimostrano che il neo assessore, due settimane dopo l’insediamento di Raggi in Campidoglio, era stato nominato coordinatore dello staff del sindaco e il suo stipendio era finito sotto accusa poichè troppo alto.
“Sono un tecnico, non un politico”, aveva detto al Corriere della Sera. Oggi il primo cittadino lo difende dicendo: “È un attivista 5Stelle”.
Alla luce delle contraddizioni, la rabbia di Ferrara viene riportata anche dall’agenzia Adnkronos, ma qualche ora dopo il capogruppo si appresta a smentire: “Lo stimo, è l’ennesimo tentativo di farci apparire divisi”.
Fonti ben informate tuttavia confermano, ma uscire allo scoperto non si può, soprattutto dopo il post spartiacque di Grillo “Nessuno tocchi Virginia” e dopo la kermesse di Palermo.
Sta di fatto che dopo l’uscita di scena di Marcello Minenna, a cui ha fatto seguito quella di Raffaele De Dominicis, e a cui si è aggiunta quella di Salvatore Tutino, oggi sarebbe dovuto arrivare il nome dell’unità ritrovata. Ma così non è stato.
Quello di Mazzillo viene considerato un profilo non propriamente 5Stelle se si pensa che il regolamento grillino vieta la candidatura a chi in precedenza ha corso con altri partiti.
Stesso discorso per il nuovo assessore alle Partecipate Massimo Colomban che nel 2010 si era candidato nella lista ‘Alleanza di Centro-Democrazia Cristiana’ in appoggio al governatore del Veneto Luca Zaia, il quale a nomina avvenuta ha fatto gli auguri al neo assessore dicendo: “È un mio amico”.
Da Palazzo Senatorio gli effetti arrivano in Parlamento. “Se Raggi aveva nominato Mazzillo capo staff vuol dire che aveva un curriculum per quel ruolo, cosa c’entra riesumarlo come assessore al Bilancio? È disperata o continua a voler piazzare solo i suoi?”, sbotta una deputata.
Facendo un passo indietro nel tempo, non troppo lontano, un paio di mesi fa a Mazzillo veniva mossa l’accusa, da molti parlamentari romani compresi i membri dell’ormai ex mini-direttorio, di essere stato, assieme a Salvatore Romeo, l’assessore ombra al Bilancio di Marcello Minenna, “spinto a rassegnare le dimissioni da una situazione insostenibile”, ricorda un altro parlamentare.
Grillo però mette il sigillo augurando buon lavoro ai due nuovi assessori: “Andiamo avanti per portare al successo le nostre idee”.
Ma la rete non perdona, e tra i commenti al post di Ferrara si legge: “Noi vogliamo i partiti fuori dal M5S e invece voi ce li infilate dentro”, dice Enrico Toscano, che è solo uno dei tanti.
A Stefano Pedica del Pd non sfugge che il leader 5Stelle non ha detto una parola su Paola Muraro, che secondo alcuni organi di stampa risulta indagata per abuso di ufficio in concorso con l’ex dg di Ama Giovanni Fiscon, uno dei principali imputati nel processo di Mafia Capitale.
Di un eventuale suo passo indietro l’assessore all’Ambiente non ne vuole sapere e il sindaco è con lei, si aspetterà quindi l’interrogatorio di metà ottobre.
Il clima che si respira a Palazzo Senatorio viene sintetizzato dall’assessore Paolo Berdini, l’unico per ora che se la sente di commentare alla luce del sole: “Non siamo sull’orlo del precipizio, ma c’è molta preoccupazione”.
(da “Huffingtonpost”)
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