TERREMOTO AQUILA, DENUNCIA DELLA UE: “IRREGOLARITA’ E FRODI PER 306 MILIONI”
NELLA RELAZIONE SI PARLA DI OPERE SEGNALATE PER GODERE DEI FONDI EUROPEI CHE, A SEGUITO DELLE PERPLESSITA’ AVANZATE DALLA UE, SONO STATE SOSTITUITE CON ALTRE
Gli uffici della Commissione Ue avevano scovato irregolarità in una serie di opere pubbliche nell’ambito della ricostruzione dell’Aquila e degli altri centri colpiti dal terremoto del 2009. Opere dal valore di ben 306 milioni di euro.
Che l’Italia, nonostante la segnalazione dell’Ue, “avrebbe pagato regolarmente”, secondo quanto denuncia Roberto Galtieri, consulente dell’eurodeputato danese Soren Sondergaard.
E’ questo il dato più scottante che emergerebbe dalla relazione della Commissione europea. Una relazione ancora secretata, ma che dovrebbe essere finalmente resa pubblica nelle prossime ore.
A rendere noto l’ammontare delle spese su cui Bruxelles aveva scoperto irregolarità e presunte frodi è stato questo pomeriggio il vice direttore della Direzione generale Regio dell’esecutivo Ue, Normund Poppens, nel corso di un’audizione al Parlamento europeo.
Stando a quanto dichiarato da Poppens, nei mesi successivi ai primi interventi di emergenza in Abruzzo, l’Italia aveva presentato all’Ue i capitoli di spesa da coprire con fondi di Bruxelles, quelli provenienti dal Fondo europeo di solidarietà .
Tra questi, per l’appunto, quelli relativi a una serie di opere costate 306 milioni. Ma la Commissione si rende conto che qualcosa non quadra e scopre diverse irregolarità nella realizzazione delle opere.
A quel punto, sarebbe dovuto intervenire l’Olaf, l’ufficio anti frodi dell’Ue.
Ma non appena il governo italiano viene informato della possibile indagine di Bruxelles, cambia le carte in tavola e decide di destinare i fondi europei verso altre spese “pulite”.
Evitando in questo modo l’intervento dei controllori dell’Olaf e un probabile stop ai pagamenti (o un eventuale recupero delle somme già erogate).
Che cosa ne è stato, allora, dei progetti dove l’Ue ha scovato presunte irregolarità ? O meglio, come sono stati pagati questi progetti?
Secondo alcune fonti di Bruxelles, sembra che i progetti siano stati pagati regolarmente e a farsene carico sarebbe stato il governo italiano.
A Palazzo Chigi sedeva ancora Silvio Berlusconi, mentre la Protezione civile era saldamente in mano a Guido Bertolaso. In sostanza, nonostante la denuncia di Bruxelles, l’Italia è andata dritta per la sua strada. La campagna (soprattutto mediatica) per la ricostruzione dell’Abruzzo non poteva essere fermata.
Il risultato è che, oggi, ci sono diverse inchieste della magistratura che stanno mettendo a nudo le diverse falle della gestione della ricostruzione.
Sono quelle, per esempio, che sono state riportate nel dossier redatto dall’europarlamentare danese Soren Sondergaard.
Un dossier che è stato reso noto la scorsa settimana in una conferenza stampa all’Aquila e che contesta soprattutto tre aspetti: la maggiorazione delle spese (ogni nuova casa è costata il 158 per cento in più del valore di mercato, come accertato dalla Corte dei Conti europea), infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti (in particolare nei subappalti), sistemi elettrici e isolatori sismici difettosi.
L’elenco delle presunte irregolarità messe nere su bianco sul dossier di Sondergaard è lungo.
L’Ue ha impegnato in tutto 493 milioni. Di questi 350 per il progetto CASE.
Su queste somme, la Commissione Ue ha assicurato che al momento non ci sono notizie di irregolarità o, peggio, di infiltrazioni mafiose.
In due casi, comunque, l’Olaf starebbe indagando. Come a dire, anche se le spese “sporche” sono state a carico dell’Italia, non è detto che nei prossimi mesi l’Ue non scopra frodi anche su quei capitoli di spesa che finora ha considerato “puliti”. In questo caso, scatterebbe la richiesta all’Italia di restituire le somme.
Per i 306 milioni “macchiati” da presunte frodi, invece, l’Ue non può far nulla.
Solo la magistratura italiana può intervenire, come del resto sta già facendo.
(da “L’Huffington Post“)
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