THIERRY BAUDET, L’ALLEATO OLANDESE DELLA MELONI E I MESSAGGI WHATSAPP IN CUI DICE DI ESSERE PAGATO DALLA RUSSIA
L’EX TESORIERE DEL PARTITO SOVRANISTA “FORUM PER LA DEMOCRAZIA” PUBBLICA I MESSAGGI IN CUI IL LEADER DI FPD PARLA DI PAGAMENTI RICEVUTI DALLA RUSSIA
Di Thierry Baudet abbiamo parlato qualche giorno fa ricordando i festeggiamenti e l’alleanza con Giorgia Meloni e, più di recente, il suo voto insieme a Wilders alla risoluzione del parlamento olandese che diceva sì al MES con condizionalità e no agli eurobond.
Ma qualche giorno fa il leader del partito anti-UE e anti-immigrazione Forum per la democrazia (FvD) è finito nei guai per un altro motivo: il programma televisivo olandese Zembla ha pubblicato una serie di suoi messaggi su Whatsapp in cui parlava di suoi contatti con i russi e alludeva a pagamenti ricevuti.
Nei messaggi, ha spiegato qualche giorno fa Politico.eu, si cita Vladimir Kornilov, che secondo il New York Times ha legami con il Cremlino, e Baudet lo descrive come un russo che lavora per Putin.
Successivamente, in alcuni messaggi all’ex tesoriere della FVD Henk Hotten, Baudet gli dice che Kornilov “vuole pagare qualche extra” e successivamente lo ringrazia per il sostegno economico dicendo che Kornilov non può competere con lui.
Il tutto è accompagnato da faccine sorridenti.
In altri messaggi citati da EUObserver Baudet diceva che l’Ucraina aveva inviato agenti provocatori in Olanda per influenzare il referendum 2016 su Ucraina e UE, sostenendo che glielo avesse detto Kornilov.
Prima della messa in onda della trasmissione Baudet ha negato le accuse e ha affermato che le dichiarazioni su Kornilov erano uno scherzo ironico.
L’ex tesoriere del FvD sostiene invece di aver preso sul serio i messaggi e di aver avvertito Baudet di non avvicinarsi troppo alla Russia.
I messaggi pubblicati dalla rete mostrano anche che Baudet voleva spingere per l’uscita dell’Olanda dalla NATO anche se nel programma elettorale del suo partito si affermava in contrario e il leader si era opposto alle sanzioni alla Russia dopo l’occupazione della Crimea.
(da “NextQuotidiano”)
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