TI PAREVA: NELLO SBLOCCACANTIERI SPUNTA UN CONDONO VOLUTO DALLA LEGA
IL CARROCCIO SI PRESENTA CON UNA PROPOSTA PER SANARE UNA SERIE DI ABUSI, I CINQUESTELLE DICONO NO
Una nuova proposta di condono riaccende lo scontro nella maggioranza.
La cornice è quella dello sblocca cantieri, atteso per mercoledì in Consiglio dei ministri. Sul quale oggi a Palazzo Chigi si riuniscono, insieme a Giuseppe Conte, il ministro Danilo Toninelli, Laura Castelli e Stefano Patuanelli per i 5 stelle e i sottosegretari della Lega Armando Siri ed Edoardo Rixi.
E proprio dalla Lega arriva la proposta emendativa sulla quale, a quanto spiega una fonte governativa sul versante giallo del governo, il Movimento 5 stelle è pronto a fare muro.
Nell’articolato la modifica si introduce dopo l’articolo 37, introducendo un “bis”. Che recita testualmente: “Non costituiscono violazione edilizia le opere eseguite in corso di edificazione in variante ai titoli abitativi edilizi rilasciati in data anteriore a quella di entrata in vigore della legge 28 gennaio 1977 n.10 ma non costituenti totale difformità “.
Una moratoria per tutti quei piccoli “aggiustamenti” fatti negli anni del boom dell’abusivismo e mai sanati, per i quali, se passasse la modifica, non occorrerebbe più l’accertamento di conformità .
Ma c’è di più. Perchè il comma B dello stesso articolo condona anche “le irregolarità geometriche e dimensionali di modesta entità eccedenti il 2%” e “la diversa realizzazione di un intervento/opera qualora sia necessario acquisire, oltre al titolo abitativo edilizio e all’autorizzazione paesaggistica semplificata, anche uno o più altri atti di assenso”.
Introducendo anche la possibilità per le Regioni, entro 90 giorni dall’entrata in vigore, di “individuare ulteriori fattispecie rispetto a quelle indicate”.
Le camicie verdi motivano così nero su bianco la ratio della modifica: “Sugli immobili di vecchia data (’50-’70 anni) l’accertamento dello stato legittimo risulta molto difficile da attestare per la frequente presenza di situazioni non esattamente rispondenti a quelle rappresentate negli elaborati tecnici”.
E si aggiunge: “La proposta è quindi finalizzata a prevedere l’eliminazione della necessità di richiedere la sanatoria in tutti quei casi in cui lo stato di fatto dell’immobile non corrisponda esattamente a quello rappresentato negli elaborati tecnici a seguito di modifiche concretizzatesi in corso di edificazione [prima della legge numero 10 del 28 gennaio 1977].
Insomma, un condono in piena regola, che potrebbe far innescare uno scontro analogo a quello andato in scena sulla pace fiscale, prima, e sul decreto Genova, poi. Perchè M5s lo ritiene irricevibile.
(da “Huffingtonpost“)
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