TONINELLI RESTA A CASA, A GENOVA NON VOGLIAMO AVVOLTOI
QUANDO VOLEVA BLOCCARE LA VARIANTE… IL DOCUMENTO M5S DEL 2013: “NO ALLA FAVOLETTA DEL PONTE CHE STA PER CROLLARE”
“Da cittadino italiano mi dispiace constatare che su queste infrastrutture non sia stata fatta manutenzione e questi fatti ne sono la testimonianza”. La dichiarazione del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli arriva all’ora di pranzo, dai microfoni del Tg1.
Così, mentre i soccorritori scavano sotto le macerie e mentre il premier Giuseppe Conte e il suo vice Luigi Di Maio annunciano di essere in viaggio verso Genova per “far sentire la vicinanza dello Stato alle famiglie delle vittime”, parte lo scontro sulle responsabilità del crollo del ponte Morandi a Genova. “I responsabili – aggiunge Toninelli – dovranno pagare fino all’ultimo”.
“Non mi risulta che il ponte fosse pericoloso e che andasse chiuso. Autostrade per l’Italia ha fatto e continua a fare investimenti”, è stata la risposta dell’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci a chi gli fa notare che da anni si diceva che il ponte andasse chiuso perchè pericoloso.
Violenta la reazione del dem Stefano Esposito nei confronti del ministro, invitato a tacere “almeno per qualche ora” invece di fare “propaganda politica con i soccorsi in corso”.
La manutenzione di quel ponte — chiarisce Esposito – è di competenza del concessionario non dello Stato. Sempre dal Pd, il capogruppo al Senato Andrea Marcucci chiede che venga rispettato il dolore delle famiglie coinvolte, mettendo da parte “almeno per un giorno” la propaganda.
Invito abbastanza inutile, visto che il treno della propaganda è già partito.
Dal presidente della commissione Finanze del Senato Alberto Bagnai, noto per le sue posizioni anti-euro, arriva un tweet di una sola parola: “Austerità ”. Il senso è chiaro: la colpa di quanto avvenuto nel capoluogo ligure è dei tagli alla spesa pubblica imposti dall’Unione europea.
Il tweet di Bagnai viene poi rimosso, ma il suo screenshot circola in rete corredato dalle accuse di sciacallaggio da parte dei suoi detrattori.
Le stesse accuse di sciacallaggio che ricadono sul deputato del Movimento 5 Stelle, Massimo Baroni, che si scaglia contro le grandi opere: “A Genova è crollato il Ponte Morandi. Una notizia incredibile e una cosa inaccettabile per una nazione come l’Italia. No alle grandi opere inutili quando c’è da mettere in sicurezza le opere già esistenti”.
Tra i primi a commentare questo messaggio è stato il deputato del Pd, Luciano Nobili, che sceglie lo stesso social network per criticare aspramente l’avversario pentastellato: “A Genova è purtroppo in corso una tragedia di cui non conosciamo ancora le proporzioni. E mentre il pensiero di tutti è rivolto alle persone coinvolte, alle famiglie preoccupate e ai soccorritori in azione, chi ci governa usa la sciagura per propaganda. Sciacalli senza dignità “, conclude l’esponente dem.
Proprio quello delle grandi opere è un punto sul quale è destinata ad aprirsi un’altra, violenta, polemica.
Dalla rete spunta un comunicato del 2013 del M5S che si scaglia contro la realizzazione della Gronda di Ponente, il raccordo autostradale che avrebbe eliminato o almeno fortemente alleggerito il traffico sul ponte Morandi.
“Ci viene poi raccontata – si legge in quel comunicato – la favoletta dell’imminente crollo del Ponte Morandi, come ha fatto per ultimo anche l’ex Presidente della Provincia, il quale dimostra chiaramente di non avere letto la Relazione Conclusiva del Dibattito Pubblico, presentata da Autostrade nel 2009. In tale relazione si legge infatti che il Ponte ‘…potrebbe star su altri cento anni’ a fronte di ‘…una manutenzione ordinaria con costi standard'”.
E proprio Toninelli pochi giorni fa aveva inserito la Gronda tra le infrastrutture destinate “a una revisione, che contempli anche l’abbandono del progetto”.
Per fortuna non c’è spazio solo per le polemiche. Mentre la notizia del crollo del ponte Morandi conquista le aperture dei telegiornali e dei siti di informazione di tutta Europa, segnali di solidarietà e offerte di aiuto arrivano un po’ da ogni dove. Significativo il tweet del presidente della repubblica francese Emanuel Macron che offre “tutto il sostegno necessario” all’Italia.
Solidarietà e offerte di soccorso arrivano anche dalle altre regioni italiane e dai rappresentanti del mondo politico e sindacale. “Sconcerto e apprensione per le notizie che arrivano da Genova. Vicini a tutta la città e a tutti i lavoratori impegnati in questo momento terribile. Dolore per le vittime”, è il messaggio della Cgil. Mentre sul suo profilo Twitter il segretario del Pd Martina scrive “Seguiamo minuto per minuto la tragedia di Genova. Gratitudine per chi sta operando nell’emergenza, il pensiero di tutti è per le persone coinvolte”.
(da agenzie)
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