TUTTI GLI UOMINI DELL’AGRICOLTURA COSI’ IL MINISTRO-COGNATO LOLLOBRIGIDA HA NOMINATO UN ESERCITO DI AMICI
LA RETE DEGLI ENTI CONTROLLATI IN CUI HA NOMINATO DIRIGENTI DI FDI, AMICI E FEDELISSIMI
Una gaffe, come quando parlando di femminicidi disse che «le donne non si dovrebbero toccare nemmeno con un fiore e invece tratterò un argomento che è quello della produzione dei fiori», e una nomina. Una provocazione, come quando si è sorpreso «del perché uno è convinto che pagare 30 euro per una bottiglia di vino a tavola, che dura un’ora, sia cosa normale, e quando dovesse pagare la stessa cifra per un litro d’olio lo vede come un furto con scasso», e ancora una nomina. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nel secondo anno dell’era meloniana sui giornali è finito spesso per alcune sue uscite. Ma nel frattempo, senza fare molto clamore, ha ridisegnato la rete degli enti controllati del suo dicastero nominando dirigenti di FdI, amici della destra e fedelissimi. Nel governo lo chiamano «merito» perché, come ha detto la premier e cognata di Lollobrigida, Giorgia Meloni, «è finita l’era dell’amichettismo di sinistra». Ed ecco allora le carte del “merito” giocate dal cognato-ministro.
L’ultima arrivata nella galassia delle società pubbliche dove ha un ruolo il ministero dell’Agricoltura è la Acque del sud: nuova spa voluta dal governo Meloni per rimpiazzare il carrozzone dell’Eipli, l’ente per l’irrigazione in Puglia e Basilicata. Il presidente della neonata “stella” pubblica è Luigi Giuseppe Decollanz, avvocato pugliese coordinatore del partito Fratelli d’Italia a Bari, che il ministro aveva già indicato come commissario liquidatore dell’Eipli. E nel consiglio dovrebbe a breve arrivare anche Marco Renzi, capo segreteria di Lollobrigida.
All’Ismea, l’importante Istituto per i servizi al mercato agricolo, il presidente è Livio Proietti, ex segretario provinciale del Movimento sociale a Roma. Nell’ente Crea, che si occupa di ricerca nell’ambito dell’agricoltura, nel cda siede Giancarlo Righini, assessore regionale nel Lazio che cura, per volere di Arianna Meloni (moglie del ministro e al vertice del partito), anche i rapporti tra FdI e il governatore Francesco Rocca. A guidare l’ente Crea è stato scelto invece Andrea Rocchi, docente universitario vicino al ministro Orazio Schillaci, entrato nel governo su suggerimento di Lollobrigida.
Un ente che conta, e molto, è l’Agea: la cassaforte che eroga i finanziamenti alle imprese agricole. Lollobrigida al vertice dell’ente ha voluto Fabio Vitale, ex dirigente Inps che nelle Marche aveva scoperchiato la pentola dei “furbetti” del reddito di cittadinanza: uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Meloni. A proposito di Vitale: il suo nome è in pole per la successione del dimissionario Alessio Rocchi nella società Sin, anche questa controllata del ministero. Ma tornando in area Agea, in Agecontrol, società che si occupa del controllo dei prodotti dell’ortofrutta, è stato nominato amministratore Lorenzo Giachini, in passato collaboratore dell’ex sottosegretario Antonio Buonfiglio di Alleanza nazionale. Nel cda di un’altra sigla della galassia ministeriale dell’agricoltura, la Agricat, siede invece Massimo Tabacchiera, manager noto alla destra romana essendo stato presidente dell’Atac durante le giunte Alemanno. Il ministro cognato d’Italia ha poi nominato il suo vicecapo di gabinetto, Donato Monaco, a presidente di Unirelab, la società del ministero che cura i controlli antidoping nel mondo dell’ippica.
Nomine e scelte di area che in poco più di un anno e mezzo di governo hanno consentito al ministro di completare la sua rete in tutti gli enti controllati. Il merito non è stato proprio il “faro” nelle decisioni: la vicinanza sì, eccome. Come quella dei suoi consulenti, gratuiti, che dal ministero fanno la spola con il parlamento: il deputato di FdI Angelo Rossi e l’ex deputato, di Fdi chiaramente, Dario Bond.
(da La Repubblica)
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