UCCISO BIN LADEN, AMERICA IN FESTA: BLITZ VICINO A ISLAMABAD, IN PAKISTAN, ORA SI TEMONO RITORSIONI
ASSALTO DEI NAVY SEALS IN UNA BASE DOVE SI NASCONDEVA IL CAPO DI AL QAEDA … L’OPERAZIONE GIOVERA’ A OBAMA DAL PUNTO DI VISTA DEI CONSENSI INTERNI, MA NON DETERMINERA’ CERTO LA FINE DELL’INTEGRALISMO ISLAMICO E DEL TERRORISMO
È stato ucciso con un colpo di arma da fuoco alla testa.
Osama Bin Laden è stato «terminato» è il temine utilizzato comunicare l’uccisione del capo di Al Qaeda.
Nel corso del blitz di un commando americano condotto contro la residenza del leader di Al Qaida Osama Bin Laden a una cinquantina di chilometri a nord di Islamabad.
Con lui sono state uccise altre quattro persone.
Lo riferiscono responsabili americani.
Fonti del Pentagono riferiscono che le forze speciali che hanno effettuato l’operazione avevano provato più volte il piano di atttacco per evitare vittime tra civili innocenti.
Il corpo di Osama bin Laden è «in custodia» americana, si legge sul sito di Al Jazeera, anche se l’operazione che ha portato all’uccisione di Osama bin Laden si è svolta in collaborazione con l’anti-terrorismo pachistano.
Uno dei quattro elicotteri che hanno preso parte all’operazione condotta in Pakistan contro il compound di Osama Bin Laden si è schiantato apparentemente dopo essere stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco esplosi da terra.
Lo riferiscono fonti ufficiali coperte da anonimato, specificando che non ci sono state vittime.
La fonte ha aggiunto che durante il raid donne e bambini sono stati presi in custodia.
Un responsabile dei servizi segreti pachistani ha confermato che Osama Bin Laden è stato ucciso nel corso di «un’operazione molto delicata», senza dare dettagli sul blitz di cui ha parlato anche il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
Nuove informazioni vengono invece dalla Cnn: l’operazione è avvenuta a Abbottabad, una città a soli 75 chilometri dalla capitale Islamabad, e Bin Laden si trovava secondo gli esperti dei servizi della rete americana, in un compound di alta sicurezza, circondato da una recinzione e protetto da una doppia cancellata.
Il blitz sarebbe stato preparato, sempre secondo gli esperti della Cnn, da cinque riunioni fra il presidente Obama e i servizi segreti in questi ultimi mesi. Abbottabad come Islamabad si trova a qualche ora di strada da alcune delle zone tribali della Frontiera del Nord Ovest, la zona tribale al confine con il Pakistan che è sempre stata considerata il rifugio di Osama Bin Laden.
Il blitz è stato compiuto da un commando statunitense: lo ha specificato Barack Obama parlando dalla Casa Bianca e dicendo «Questa sera sono in grado di annunciare agli americani e al mondo che gli Stati Uniti hanno condotto un’operazione che ha ucciso Osama bin Laden, il leader di Al Qaida».
Così Obama ha raccontato il blitz comunicando la morte di Bin Laden alla nazione: «Molti mesi fa sono stato informato che avevamo indizi circa la possibile posizione di Bin Laden. Ho incontrato molte volte i miei consulenti dei servizi segreti. Finalmente la settimana scorsa ho deciso che avevamo sufficienti informazioni per agire. Oggi per mio ordine gli Stati Uniti hanno lanciato un’operazione contro quel compound. Una piccola unità di agenti americani ha agito con grande coraggio, facendo attenzione a evitare vittime civili. Dopo uno scontro a fuoco, hanno ucciso Osama Bin Laden e hanno in custodia il suo corpo».
E ha aggiunto: «Come paese, non tollereremo mai minacce alla nostra
sicurezza».
E ora tutti aspettano la risposta.
Ambasciate, basi militari e rappresentanze americane sono state messe in allerta.
Nella notte americana è partito, infatti, l’ordine di «Bravo Force Protection» che prevede severe misure di sicurezza.
L’intelligence si attende tre tipi di minacce.
La prima è rappresentata da Al Qaeda-Centrale, la vecchia guardia che può cercare di organizzare attacchi da sola o insieme agli alleati talebani. Nascosti nelle zone al confine con l’Afghanistan e in diverse località pachistane, ci sono capi in grado di montare operazioni.
Oltre a Ayman Al Zawahiri, più ideologo che “colonnello”, gli americani sono preoccupati da Seif Al Adel, un egiziano che in passato ha pianificato attentati su scala globale.
Rilasciato dagli iraniani, l’estremista avrebbe assunto il ruolo di coordinatore per gli attacchi all’estero.
Il secondo pericolo è incarnato dagli affiliati di Al Qaeda.
Gruppi regionali legati in modo diretto o solo ideologico con ciò che resta del movimento.
Alcuni hanno più ambizioni che capacità . Ma altri hanno dimostrato di poter colpire in profondità : tra questi la Brigata di Ilyas Kashmiri, le fazioni separatiste del Kashmir e molte “sezioni” regionali.
Da quella che attiva in Nord Africa alla branca irachena.
Sotto osservazione particolare l’imam Al Awlaki, uno yemenita cresciuto negli Usa, che parla alla perfezione l’inglese e che si è trasformato nel punto di riferimento per i militanti nella penisola arabica e di occidentali entrati nelle file qaediste.
Infine c’è la minaccia degli “spontanei”.
Gruppuscoli e singoli individui che passano all’azione soltanto perchè hanno sentito la notizia della morte di Bin Laden.
E questo può avvenire ovunque.
Nelle valutazioni a caldo, l’intelligence sottolinea che i qaedisti potrebbero cercare di reagire rapidamente per dimostrare che l’idea — e la lotta – sopravvive al suo leader.
Un capo che negli ultimi anni aveva vista ridotta la sua influenza, al punto che si pensava fosse morto o comunque in condizioni difficili.
E, infatti, gli stessi 007 sostenevano che era diventato “ininfluente”.
La morte del capo storico quindi rischia di alimentare solo un aumento degli atti terroristici nel breve periodo e la nascita di più punti di riferimento dell’integralismo islamico.
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