UN AMERICANO SU DIECI CAMPA CON LA TESSERA ANNONARIA
SONO QUASI 34 MILIONI I CITTADINI AMERICANI CHE USANO LA LORO SOCIAL CARD PER ACQUISTARE 100 DOLLARI DI CIBO AL MESE.….IL 20% DEGLI STATUNITENSI FA RICORSO DURANTE L’ANNO ALMENO UNA VOLTA AI PROGRAMMI DI ASSISTENZA… SE QUESTO E’ IL MODELLO ULTRALIBERISTA DA SEGUIRE NE FACCIAMO VOLENTIERI A MENO
Da un lato colui che ha portato al fallimento la General Motors, Rick Wagoner, che per l’addio al gruppo dove ha lavorato come amministratore delegato per 32 anni, riceverà una liquidazione di 8,5 milioni di dollari, a partire dal 1 agosto.
Dall’altro lato il 10% dei cittadini Usa che vive di Food Stamps, una specie della nostra social card. Sono le due facce del Paese a stelle e strisce, modello economico di tanti nostri uomini politici che sbavano per essere ricevuti nei salotti capitalisti che contano.
Le lancette dell’orologio negli States sembrano essere tornate indietro di 60 anni, un picco analogo a quello che negli anni ’60 indusse il governo americano a lanciare la tessera annonaria, la Food Stamps per l’appunto.
Il primo campanello di allarme è suonato un anno fa nell’Ohio, dove una grossa fetta dei residenti riusciva ad arrivare a fine mese solo grazie alla tessera annonaria che consente di acquistare 100 dollari di cibo al mese a spese del governo federale.
I numeri dell’Ohio segnavano la drammatica cifra di 235.000 posti di lavoro persi, un milione di persone con in tasca la tessera e altre 500.000 che ne avevano fatto richiesta invano.
Nello stesso periodo a Cleveland era stato battuto un altro record negativo: quello dei prestiti a breve scadenza, poche centinaia di dollari che devono essere restituiti in qualche settimana, con interessi che arrivano anche all’800%.
Roba da prestiti usurari che in Italia ti porterebbero dritto nelle patrie galere.
Oggi, come riporta l’agenzia Bloomberg, l’epidemia si è allargata agli altri Stati dell’Unione ed è il 10% dell’intera popolazione statunitense a dipendere dai Foods Stamps.
Il dato del mese di aprile riporta l’incredibile cifra di 33,8 milioni di americani, per una spesa per le casse statali di 4,5 miliardi di dollari.
Non solo: il 20% della popolazione fa ricorso durante l’anno ad almeno uno dei programmi di assistenza del dipartimento dell’Agricoltura statunitense.
Briciole, rispetto agli aiuti di Stato concessi da Obama a banche e case automobilistiche.
Il contagio della povertà si sta allargando, facendo tornare alla mente l’epoca della recessione, quando la vita quotidiana era scandita dai bollini, file per il pane e borsa nera.
Sui forum americani proliferano i consigli per il fai-da-te anticrisi, a cominciare dai progetti per coltivare a verdure il giardino condominiale o quello pubblico: siamo ritornati agli orti di guerra.
E non è certo un caso che nel 2008 la Burpee Seeds, la più grande azienda Usa di sementi, abbia venduto il doppio dell’anno precedente.
E’ forse questo il modello ultraliberista da seguire? La democrazia da esportare in tutto il mondo con le sue logiche commerciali? E’ forse questo modello di capitalismo senza controlli e giustizia sociale a cui tanti nostri uomini politici guardano con devozione?
Beh noi ne faremmo volentieri a meno.
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