UN ITALIANO SU TRE PENSA DI VIVERE IN ZONA AD ALTO RISCHIO CRIMINALITA, MA HA MENO PAURA DI SCIPPI, RAPINE E VIOLENZE SESSUALI
IL RAPPORTO ISTAT DIMOSTRA LE CONTRADDIZIONI DI UN PAESE CONDIZIONATO DALLE PALLE DIFFUSE DA CHI HA INTERESSE A FOMENTARE PAURE
Siamo un Paese in cui un italiano su tre reputa la zona in cui abita ad alto rischio di criminalità . E per questo motivo non si ritiene per niente al sicuro quando di sera esce da solo.
Un senso di insicurezza che peggiora decisamente se si guarda solo alla popolazione femminile: il 36,6% delle donne, addirittura, di notte non va mai in giro senza essere accompagnata.
Sono alcuni dei dati più importanti del rapporto “Sicurezza dei cittadini”, elaborato dall’Istat in relazione agli anni 2015 e 2016.
Il dato sulla percezione della sicurezza nella propria zona di residenza è in netto peggioramento, con quasi il 12% di intervistati in più che dichiara di aver paura tra le strade della propria città rispetto al rapporto precedente (2008-2009).
Tre italiani su cinque, inoltre, ammettono di essere molto preoccupati circa la possibilità di subire furti in casa.
Al contrario, migliora il giudizio sul degrado sociale e ambientale della zona in cui si vive, come succede già dal 1997-1998: diminuisce infatti il timore di subire uno scippo (-6,3%), una rapina (-7,1%), il furto dell’auto (-6,7) o una violenza sessuale (-14%).
Il 23,4% dei cittadini è stato testimone di atti di vandalismo contro il bene pubblico, il 12,5% vede persone che si drogano e sono poco meno quelli che assistono a scene di spaccio.
E si riduce anche l’influenza della criminalità sulle abitudini di vita: dal 48,5% al 38,2%. Unica eccezione: la percezione della presenza di prostituzione, in aumento.
DONNE E ANZIANI I SOGGETTI PIU’ INSICURI
Come già anticipato, le donne si sentono molto meno al sicuro degli uomini: solo l’8,5% della popolazione maschile infatti tende a non uscire di sera per paura di eventuali aggressioni. E quando anche si decidono a uscire, il 35,5% delle donne continua a ritenersi in pericolo.
Anche gli anziani, sia uomini che donne, hanno una percezione dell’insicurezza simile. “A fronte di tali preoccupazioni – spiega l’Istat – la quota di persone che ha sperimentato la paura concreta di essere sul punto di subire un reato nei tre mesi precedenti l’intervista è pari al 6,4%”.
UNO SU DUE CRITICA LE FORZE DELL’ORDINE
Quasi un italiano su due non ha piena fiducia nella capacità delle forze dell’ordine di controllare il territorio: il 46,4% degli intervistati dà una valutazione negativa. Nel 2008 era il 38,4%.
L’opinione nei confronti degli agenti migliora leggermente nelle cittadine di piccole dimensioni. Gran parte delle persone infatti reputa che le forze dell’ordine non siano presenti a sufficienza nelle strade o che non siano abbastanza numerose.
Tra le regioni nella quali paura e preoccupazione sul fronte della sicurezza sono più marcate ci sono Lazio, Lombardia, Campania e Puglia.
I SISTEMI DI DIFESA INDIVIDUALI
Se gli italiani hanno sempre meno fiducia nelle forze dell’ordine, va da sè che nel tempo abbiano iniziato a elaborare sistemi di difesa individuali e familiari.
In tre case su quattro sono stati installati sistemi di sicurezza. Ma aumentano anche gli escamotage per fare da deterrente a eventuali intrusioni: il 55,7% degli intervistati ha affermato infatti di lasciare le luci accese in casa quando ese, o di chiedere sempre a qualche vicino di controllare la sua casa di tanto in tanto.
Più di un individuo su quattro, inoltre, seleziona le strade da percorrere quando esce di sera, evitando quei luoghi o quelle persone che ritiene più pericolose. Le regioni in cui c’è molta paura da questo punto di vista sono il Lazio e la Lombardia, seguite da Campania e Puglia.
(da agenzie)
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