UZZENI, CHI E’ L’AD DI U-POWER VICINO A BERLUSCONI AL CENTRO DEL CASO TRAVOLTA
IL FONDATORE DEL GRUPPO HA GODUTO DI UNA PUBBLICITA’ INFINITA SENZA DOVER SBORSARE UN EURO IN PIU’
Per capire meglio, ora che la nebbia inizia a dipanarsi, com’è andata la vicenda delle scarpe U-power, di John Travolta sul palco dell’Ariston e dell’imbarazzo della Rai bisogna fare un salto indietro nel tempo. Il patron Franco Uzzeni è stato storicamente vicino a Silvio Berlusconi e, soprattutto, a Publitalia, il braccio operativo della galassia Fininvest che si occupa, appunto, di pubblicità. Il rapporto va ripescato ai tempi in cui Barbara Berlusconi era amministratore delegato del Milan, nell’ultima ondata della famiglia del Cavaliere al timone del club rossonero. Allora U-power era tra gli sponsor della squadra. Poi, con l’avvento dei nuovi compratori, il rapporto sportivo si interruppe.
Ma non quello commerciale. Publitalia iniziò a puntare forte sull’azienda di Uzzeni, garantendo una potenza di fuoco attraverso un meccanismo “a rischio” per cui la concessionaria pubblicitaria ottiene un pagamento di un fisso e di una parte variabile legata ai risultati. Dunque, quando Berlusconi rileva il Monza, il rapporto si rinsalda e la U-power diventa “name sponsor” dello stadio Brianteo e il principale partner della squadra brianzola. Questo rapporto consente a Uzzeni di avviare una serie di collaborazioni con grandi nomi dello spettacolo.
Il primo è quello di Diletta Leotta: la showgirl viene assoldata a partire dal 1° settembre del 2020 e, come abbiamo visto nella giornata di ieri, è tuttora impegnata con l’azienda. L’evento a Ventimiglia con lo stesso John Travolta è la prova di un rapporto ancora solido. Dopo la Leotta è la volta di Gerard Butler, che entra nella “scuderia” di U-power nell’ottobre del 2022 e, per un periodo, fa “coppia” con Travolta. Ma, da inizio 2024 la partnership con l’attore protagonista di “300” non viene rinnovata.
Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, la U-power non ha pagato un solo euro alla Rai per un evento che – come dimostrato da Selvaggia Lucarelli – è stato inviato nelle newsletter aziendali dalla società di Uzzeni già da qualche giorno annunciando un passaggio “speciale” sulla Rai. In effetti, il sospetto che la cosa sia stata combinata è denunciata da almeno due dettagli: il primo è che sul palco dell’Ariston Amadeus si è tolto le scarpe per ballare con Travolta, mentre il divo di Hollywood non solo le ha tenute, ma ha potuto tenere in bella vista anche il logo. E in conferenza stampa la Rai ha cercato di dare la colpa a un assistente di produzione che, intimorito dall’attore, non avrebbe coperto i logo con il nastro adesivo.
Il secondo indizio è all’esterno dell’Ariston, quando Amadeus, con Fiorello e lo stesso Travolta, si mette a danzare sulle note de “Il ballo del qua qua”. Ebbene, il conduttore prima di iniziare dice all’attore “don’t worry be happy”, non a caso lo slogan della U-power. Insomma, un bel grattacapo che ha parecchi vincitori e un solo sconfitto. A trionfare è lo stesso Uzzeni, che si trova con una pubblicità gratuita oltre ogni aspettativa versando soltanto un corrispettivo a Travolta (si parla di un milione di euro) ma senza dover pagare la Rai. Vince Publitalia che, in questo modo, mantiene un piede dentro il Festival di Sanremo.
Perde invece la tv di Stato, che si ritrova ancora una volta nell’occhio del ciclone. Lo scorso anno, con Chiara Ferragni che sponsorizzò a mezzo social Christian Dior e Schiaparelli (che ottennero milioni di “mention”) senza che i brand del lusso pagassero un euro alla Rai. Sempre lo scorso anno l’influencer architettò un siparietto per aprire il profilo Instagram di Amadeus che costerà 180mila euro di multa dall’Antitrust. E un’altra istruttoria è stata aperta perché Amazon – che trasmette la serie “The Ferragnez” – ha avuto accesso ai backstage della Rai.
Quest’anno il Codacons ha già chiesto chiarimenti e parla apertamente di pubblicità occulta. L’imbarazzo con cui i dirigenti hanno gestito la vicenda in conferenza stampa fa capire che davvero qualcosa non sta quadrando come dovrebbe. E che lo scivolone con Travolta non è stato quello di far danzare un divo di Hollywood sulle note de “Il ballo del qua qua”. Ma di evitare che le sue calzature diventassero protagoniste della vicenda e di un Festival di Sanremo che sta incassando dati incoraggianti di pubblico ma che non riesce a spegnere le polemiche. D’altronde, facendo dei conti spiccioli, un product placement così studiato come quello delle calzature di Travolta potrebbe valere circa un milione di euro, se si considera che la raccolta pubblicitaria arriverà a circa 56 milioni, cioè circa 11 milioni a sera.
Nonostante U-Power sia estranea agli accordi tra la Rai e il suo testimonial John Travolta, il presidente Uzzeni parla di soldi “ben spesi” o semplicemente di un “colpo di fortuna” che, inaspettatamente, ha già portato risultati tangibili, alzando notevolmente l’asticella delle vendite: “Stanotte alle 3 mi ha chiamato un cliente per fare un ordine. Ringrazio Sanremo e anche tutti quelli che stanno parlando male di noi. Alla fine, mia mamma diceva sempre ‘basta che se ne parli’”, ha scherzato Uzzeni con LaPresse.
U-Power: il profilo dell’azienda
L’azienda al centro della diatriba ha sede centrale a Paruzzaro, nel cuore del Novarese. Con una radice solida nel territorio locale ma una visione internazionale, U-Power ha visto lo scorso anno la sottoscrizione di un accordo vincolante da parte di NB Renaissance per l’acquisizione del 100% della società. Attiva a livello paneuropeo nel settore delle calzature e dell’abbigliamento da lavoro, l’azienda rimane comunque sotto la guida del fondatore Uzzeni, che continuerà a fungere da amministratore delegato e presidente.
In questa operazione, Uzzeni e un gruppo di investitori, tra cui NB Renaissance, la piattaforma NB Private Equity e Style Capital, hanno deciso di reinvestire una quota significativa (pari al 30%) nell’azienda, mentre il restante 70% è stato acquisito da NB Renaissance. Parallelamente, Style Capital, con il suo nuovo fondo Style Capital 2, ha partecipato al coinvestimento con NB Renaissance. U-Power con un fatturato di 270 milioni di euro nel 2022 e un enterprise value stimato intorno agli 800 milioni, si conferma tra le principali realtà produttrici di calzature antinfortunistiche concentrandosi principalmente su mercati chiave come Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, con un’ambiziosa prospettiva di penetrazione del mercato nordamericano. Inoltre, il gruppo dispone di stabilimenti produttivi non solo in Italia ma anche in Francia e in Tunisia.
(da affaritaliani.it)
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