VENTI GIORNI FA PASSERA TUONAVA: “MILANO NON VA LASCIATA AL FASCISMO LEGHISTA LEPENISTA RAPPRESENTATO DA PARISI”, OGGI SI ALLEA CON LUI
ALLEANZE E SCONTRI TRA LOBBY E MASSONI… PASSERA FA SPONDA CON PARISI, SALA NON E’ DETTO CHE CI PERDA
Corrado Passera ha annunciato ufficialmente il ritiro della sua candidatura a sindaco di Milano e ha annunciato il suo impegno a sostenere quella di Stefano Farisi.
“Sono fortissimamente impegnato nella campagna elettorale di Milano e darò il mio massimo impegno, perchè Stefano Parisi diventi sindaco”, ha detto l’ex ministro in conferenza stampa congiunta con il candidato sindaco del centrodestra.
Passera ha precisato che presenterà una sua lista civica e che personalmente non si candiderà ma, ha detto, “aiuterò da fuori”.
“Ho accettato l’invito di Parisi di rafforzare attraverso la lista civica la componente liberale e indipendente e civica della sua coalizione, che può puntare direttamente a vincere sin da subito – ha detto Passera -. Quello che serve oggi nella coalizione del centrodestra è proprio il rafforzamento della componente di cui siamo portatori”.
“Sento il dovere di unire le forze – ha concluso Passera – per il progetto Milano, che è più importante di ognuno di noi. Fortunatamente c’è la persona con cui unire queste forze. E con Parisi c’è comunanza di idee”.
“Una giornata storica per questa campagna elettorale”. Così Parisi definisce così la convergenza di Passera.
Nei prossimi giorni verrà definito nei dettagli il progetto ma intanto “tutta la coalizione di centrodestra – spiega Parisi – ha supportato questa scelta. Sono tutti contenti”.
Nessuna anticipazione su un’eventuale ‘investitura’ d’assessore per Passera nel caso di vittoria dello schieramento di centrodestra: “per ora parliamo di programmi”.
Una scelta di “potere e poltrone”.
Cosi il candidato sindaco di Milano per il centrosinistra Beppe Sala, definisce la rinuncia di Corrado Passera.
“È finita come doveva andare a finire. – scrive in una nota – Il centrodestra si mostra per quello che è. Corrado Passera solo 20 giorni fa dichiarava: ‘Milano non si puo’ permettere il gemellaggio con il fascismo leghista lepenista imposto a Stefano Parisi: votandolo, la città verrebbe consegnata al dipendente di una coalizione ormai in frantumi, sotto costante ricatto e totalmente in balia della becera politica retriva e populista della Lega di Salvini, che va sotto braccio al partito nazional fascista di Le Pen che auspica la fine dell’accordo di Shengen’. Evidentemente il richiamo alla paura, alla chiusura, al passato è un collante irresistibile per chi preferisce chiudersi che guardare al futuro”
(da agenzie)
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