Febbraio 12th, 2017 Riccardo Fucile
DAL CAMPIDOGLIO ACCUSE DI SABOTAGGIO… “ORA SARA’ VIA LIBERA AI COSTRUTTORI”
Paolo Berdini ha sperato negli ultimi giorni di restare assessore della giunta di Virginia Raggi, ma ha
sbagliato i suoi conti.
E le ultime dichiarazioni, dove ancora insisteva nella versione di una chiacchiera confidenziale con uno sconosciuto di cui solo alla fine si era accorto fosse cronista, sembrano definitivamente smentite con la pubblicazione di una nuova tranche dell’audio. Intervista che accelera l’iter del divorzio.
Perchè dal Campidoglio, ovviamente, non l’hanno presa bene e si parla apertamente di «sabotaggio».
Non è escluso che nelle prossime ore sia proprio Berdini a «trarre le conseguenze», ovvero a dimettersi da assessore all’Urbanistica di Roma, e la sindaca ad assumere l’interim.
Le nuove frasi
Cosa cambia questo nuovo spezzone d’audio?
Cambia il fatto che queste parole vengono pronunciate al minuto 1.08 della registrazione. E dunque già dall’inizio Berdini sa che quello con cui parla è un giornalista. Non solo. Berdini chiede che non venga fatto il suo nome su questa parte della conversazione, ma spiega che può tranquillamente utilizzarlo in forma anonima.
Perchè Berdini voleva che si sapesse dell’affaire? E perchè ha parlato liberamente di «banda di assassini», di «corte dei miracoli», di sindaco «incapace strutturalmente»? Qualcuno, al Campidoglio, sospettava sin dall’inizio che Berdini volesse remare contro, mettendo i bastoni tra le ruote alla giunta Raggi, magari d’intesa con gli avversari della sindaca, anche in Parlamento.
Che queste parole siano frutto solo di uno sfogo – per un professionista stimato con il difetto, per un politico, di troppa loquacità – è un’ipotesi che non ha mai convinto del tutto i membri della giunta.
E qualcuno pensa che sia stato lui a servire una «polpetta avvelenata», visto che c’era appena stata una frattura politica netta sulla questione dello stadio. Berdini non ne faceva mistero: le sue obiezione su cubature e regole per il nuovo stadio erano sempre meno considerate in giunta e cresceva la voglia di scavalcarlo e di dare il via libera al progetto.
La difesa
Berdini ha accolto il nuovo audio come l’ennesimo colpo per la sua credibilità . Ma ha provato ancora una volta a difendersi, diffondendo via Ansa una nuova ricostruzione dell’incontro con il cronista: «I colloqui con questa persona sono stati due. Uno appena finito il convegno al quale stavo partecipando. In questo primo momento si è avvicinato insieme ad alcuni M5S miei amici. Il secondo colloquio è avvenuto fuori, mi stava aspettando. È lì che si è qualificato anche come giornalista. Ma non mi ha mai detto che stava registrando».
E quest’ultimo punto, probabilmente, è l’unico sul quale sono d’accordo.
Le prospettive
Che il rapporto di fiducia sia irrimediabilmente rotto è noto ormai da giorni. Grillo e Casaleggio, pur convinti che debba essere cacciato, hanno chiesto alla sindaca di trovare subito un nuovo sostituto. E anche Raggi si è convinta che era necessario prendersi qualche giorno di tempo, per evitare di accollarsi nuove deleghe pesanti, quelle sull’urbanistica.
E per evitare l’effetto Minenna, per la sostituzione del quale furono necessarie settimane. Ma ora la fase del temporeggiamento sembra finita. Resta sul tappeto la questione politica usata per difendere Berdini: senza di lui, scrivono in un appello alcuni intellettuali, ma lo sostengono anche diversi consiglieri comunali, la speculazione edilizia l’avrà vinta e i palazzinari invaderanno Roma.
Di certo, quando Berdini non ci sarà più, il Movimento e la giunta Raggi, a torto o ragione, saranno più esposti all’accusa degli ortodossi di cedere alle ragioni dei costruttori e di chi vuole le grandi opere a Roma per fare affari.
Alessandro Trocino
(da “il Corriere della Sera“)
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Febbraio 12th, 2017 Riccardo Fucile
SI RIFERISCONO AL PERIODO 2005-2010, COINVOLTI IN DODICI: L’UNICO ANCORA IN CARICA E’ IL LEGHISTA BRUZZONE
L’occhio è ormai allenato, ma le chicche non mancano: nutella e push-up, ostriche e settimane in montagna, surgelati e pollame, biglietti di beneficenza e pure l’iscrizione all’ “Accademia del peperoncino”.
L’elenco delle spese pazze contestate nell’ultima tranche d’inchiesta sui politici regionali della legislatura 2005-2010 è uno dei più variopinti.
E accompagna la richiesta di rinvio a giudizio (accuse a vario titolo di falso e peculato) che il pm Massimo Terrile ha formulato nei giorni scorsi per Sandro Biasotti Tirreno Bianchi, Nicola Abbundo, Angelo Barbero, Fabio Broglia, Francesco Bruzzone, Giovanni Macchiavello, Matteo Marcenaro, Rosario Monteleone, Carmen Patrizia Muratore, Luigi Patrone e Giovanni Battista Pittaluga.
Biasotti, Abbundo, Barbero, Broglia, Macchiavello, Marcenaro e Patrone facevano parte della minoranza di centrodestra e oggi non siedono più in consiglio regionale; il leghista Bruzzone, anche allora nel centrodestra, è l’unico ancora in carica essendo attualmente presidente del consiglio regionale; Bianchi, Monteleone, Muratore e Pittaluga erano nella maggioranza di centrosinistra e oggi non hanno più un seggio.
Considerato che la lista degli esborsi folli fatti rimborsare con denaro pubblico riempie 300 pagine, bisogna selezionare.
Fra i più creativi spicca Fabio Broglia, che si è fatto risarcire contributi all’Unicef (660 euro), push-up e perizoma “Fragole” (13,80 euro) «latte, bibita, nutella e frutta» comprati alla Standa (17,76 euro), il libro “Quando i cavalli avevano le dita – misteri e stranezze della natura” (21,37 euro), sedie Kartell (450 euro) e 520 euro «per l’affitto (sotto un nome fittizio, ndr) di un appartamento in via Vittorio Veneto a Busalla per 5 giorni al mese fra gennaio e aprile 2008».
Il Secolo XIX ha provato a contattarlo al telefono per una replica, ma non è stato possibile parlargli nonostante i ripetuti squilli.
Notevole anche Nicola Abbundo, che nella legislatura precedente era stato assessore al welfare nella giunta guidata da Sandro Biasotti: nelle prime due settimane di agosto 2008 dilapida 1000 euro pubblici in ristoranti e «missioni» in Alto Adige (dove non risulta ci fossero appuntamenti politici), mentre il comunista Tirreno Bianchi, che è tuttora console della compagnia portuale Pietro Chiesa, risponde fra le altre cose per un pranzo a base di ostriche e aragosta (245 euro per due coperti), l’acquisto d’una consolle Nintendo (217 euro), spese per cacciaviti, utensili, un libro sul poker e 35 euro per l’iscrizione all’ “Accademia del peperoncino”.
La prescrizione scatta fra 2019-2020 e saranno probabilmente giudicati.
(da “il Secolo XIX”)
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Febbraio 12th, 2017 Riccardo Fucile
IL PRESENTATORE: “HO IL DOVERE DI AIUTARE CHI E’ SFORTUNATO, HO DONATO IL MIO GUADAGNO NETTO DEL FESTIVAL”
La Rai tira le somme del Festival appena concluso con la vittoria di Francesco Gabbani e del suo
brano, già tormentone, Occidentali’s Karma.
L’ultima serata, registrando un sonoro 58,4% di share, ha concluso trionfalmente la sua trilogia di Sanremo, grazie anche alla conduzione congiunta con Maria De Filippi, che ha permesso di battere record che resistevano da anni.
Fabiano: “Il Festival unisce il Paese”
Il nuovo direttore di RaiUno alla prima esperienza festivaliera, traccia il bilancio dell’edizione: “Il sorriso è decisamente più smagliante del solito, – esordisce – una serata magica che ci ha reso sempre più contenti. Il 58,4% è lo share più alto degli ultimi 15 anni. Ieri sera sono stati oltre 27 milioni gli italiani che hanno passato con noi un pezzo della loro serata. Il Festival si è dimostrato ancora una volta in grado di unire il Paese, trasversale anche tra i titoli di studio dei telespettatori, e tra le età dei telespettatori. Oltre 40 milioni di contatti, quasi sette italiani su 10 hanno visto almeno un pezzetto di Festival. Picco di ascolto in numero di telespettatori con il finale della copertina di Crozza, picco di share con la proclamazione del vincitore che ha sfiorato l’80% e il bellissimo gesto di Gabbani che ha tributato la vittoria a Fiorella Mannoia. Il Festival di quest’anno è stato l’evento televisivo più social che c’è stato finora nel nostro Paese. Record anche per il Dopofestival, che ieri sera ha toccato le vette del 65% di share e quasi 5 milioni di spettatori. La scelta di proporlo anche il sabato è stata premiata. ”
Il direttore conclude con il doveroso ringraziamento a Carlo Conti e a Maria De Filippi e a tutta l’organizzazione, compreso il suo predecessore Giancarlo Leone.
In conclusione di conferenza stampa, Fabiano svela i conti di Sanremo: “La raccolta pubblicitaria lorda del festival è stato di 26 milioni di euro, più 7% sull’anno scorso, più un milione di altri introiti commerciali. Diciamo che i ricavi netti sono di circa 22-23 milioni di euro. Contanto che i costi del festival sono di circa 15,5 milioni di euro, il festival 2017 è un attivo di 6-7 milioni di euro”.
De Filippi: “Oscar a Carlitos
Maria De Filippi inizia i suoi ringraziamenti dai giornalisti: “Per me è stato importante quello che avete scritto. Ho portato me stessa al Festival, e ho cercato di essere al servizio dell’unico vero evento che c’è in televisione. Mi sono messa alla prova su una cosa lontana da me, ma mai avrei pensato che potesse essere così: entri in un frullatore e non capisci più neppure come ti chiami.”
Ringraziamenti a Giancarlo Leone “determinante nella scelta”, alla Rai “si pensa sempre che sia un gran carrozzone senza passione, ho visto una grande squadra unita, tutta la Rai concentrata sull’evento, dovremo tutti imparare questa coesione di intenti” e infine a Conti: “Carlo è stato generoso, un compagno importante, eravamo complementari. Mi ha dato serenità , prima di iniziare mi ha detto ‘vedrai che è una passeggiata’, beh, è una passeggiata stancante.”
E poi il colpo di scena finale, dopo il portachiavi arriva la statuetta di Conti in formato Oscar: “Volevo dargli l’Oscar di Sanremo. Il terzo Oscar, è una cosa rara, ce l’ha solo lui non è stato replicato. Questo è Carlitos. ”
Maria De Filippi parla anche della musica: “Sulle canzoni non ho fatto alcuna scelta. Complimenti a Carlo per le sue scelte. La Mannoia è stata bravissima e coraggiosa a venire a Sanremo, tutti i cantanti della sua levatura dovrebbero avere il coraggio di venire. Anche nella cover non ha fatto una scelta popolare. Secondo me l’importante è cantare il proprio pezzo, la musica va oltre il Festival, non importa se ti eliminano dalla gara è un condizionamento che Sanremo non dovrebbe avere ”
La commozione di Carlo Conti: “Centomila euro ai terremotati”
E la parola passa a Carlitos: “Ho pochissimo da dire. Per darvi la sensazione come quando ci sono i fuochi di artificio, quando c’è il grande botto finale. Ringrazio Maria, la sua presenza è stata esattamente come l’avevo immaginata.”
E dopo aver concluso la lunga lista dei ringraziamenti, visibilmente commosso Carlo Conti spiega: “Ho una fortuna incredibile, ho il dovere di aiutare chi è sfortunato, questo è il netto di quello che ho guadagnato per il Festival, centomila euro alla protezione civile. Non dovete applaudire, questo è normale. E’ bello quando fai del bene e non lo dici, doverlo dire mi ha fatto perdere un po’ di questa forza, ma dovevo farlo perchè all’inizio è mancato un po’ di rispetto”
Circa il prossimo Sanremo, non ci sarà sicuramente un Carlo IV: “Basta, basta, basta. La risposta è semplice come faccio a fare il quarto Sanremo? Devo andare a Mediaset”.
Con ironia e giocando sui rumors dei giorni scorsi, Conti azzera la possibilità di una sua quarta conduzione al festival di Sanremo: “Seriamente non ci sarà un quarto festival. Devo fare lo Zecchino d’oro”.
Le percentuali di voto
Il festival di Sanremo ha consegnato la vittoria finale a Francesco Gabbani con il 36% di preferenze (tra televoto, giuria demoscopica, giuria degli esperti). Seconda la Fiorella Mannoia con il 33% dei voti, terzo Ermal Meta con il 31%.
Il risultato finale è stato determinato da televoto (che ha pesato per il 40%), giuria degli esperti (30%) e giuria demoscopica (30%), che hanno espresso graduatorie diverse.
Per la giuria demoscopica prima Mannoia (38%), secondo Gabbani (33%), terzo Meta (29%).
Per gli esperti Meta primo (44%), Gabbani secondo (29%), Mannoia (27%).
Per il televoto Gabbani primo (44%), Mannoia seconda (33%), Meta terzo (23%).
(da “La Repubblica”)
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Febbraio 12th, 2017 Riccardo Fucile
LA RICHIESTA DEL CONSIGLIERE COMUNALE M5S… IRONIA SUI SOCIAL: “PER LO STESSO CORRISPETTIVO PUO’ VENIRE A FARE LE PULIZIE A CASA MIA?”…. E QUALCUNO RICORDA: “MA COME, A ROMEO AVETE TRIPLICATO LO STIPENDIO PER POI SPECULARE SU UN GIOVANE?”
Angelo Diario, consigliere dell’Assemblea Capitolina e presidente della Commissione Sport, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un annuncio di recruiting molto curioso: il Comune di Roma ha bisogno di un grafico che realizzi pittogrammi originali da associare alle discipline olimpiche praticate negli impianti del Comune. Ma la parte curiosa della vicenda è che lo stipendiato consigliere vuole qualcuno che lavori gratis:
AAA cercasi grafico (volontario)
Se sei un grafico e ami lo sport, forse se interessato a offrire il tuo contributo alla Commissione Sport. Abbiamo bisogno di pittogrammi originali da associare alle discipline sportive praticate negli impianti di proprietà del Comune (quelli utilizzati in fase test sono coperti da copyright).
I disegni saranno utilizzati per la nuova piattaforma interattiva degli impianti sportivi, uno strumento innovativo al servizio della cittadinanza al quale stiamo lavorando insieme agli uffici del Dipartimento Innovazione Tecnologica e del Dipartimento Sport
Chi è interessato può lasciare i propri recapiti alla mail segreteriacommissione.sport@comune.roma.it.
La curiosa e inedita pretesa, per il comune di Roma (a Parma Pizzarotti era diventato già una barzelletta con il suo #ovviamentegratis tempo fa), non può far da contraltare a una sindaca nei guai per aver triplicato lo stipendio del suo caposegreteria.
Ma lì c’è di mezzo la magistratura: qui Diario è semplicemente diventato la barzelletta dei commentatori.
«Per lo stesso corrispettivo di ore necessario a portare a termine il suddetto lavoro, sarebbe Lei disponibile, Consigliere Diario, a venire pulire casa mia? Ovviamente gratis si intende», gli scrive Paolo; «I professionisti si rifiuteranno, e a farsi eventualmente avanti saranno dilettanti, con il risultato che l’unica cosa che riuscirà a ottenere da questo post sarà … una discreta quantità di insulti. Complimenti, lei è un genio», aggiunge Rocco.
Ma il migliore è Maurizio:
Gentilissimo, trovo questa Sua iniziativa, assolutamente lodevole e dall’alto della mia trentennale esperienza, vorrei dare un mio umile contributo.Il bozzetto del pittogramma di seguito è solamente una primissima idea ed un primissimo approccio grafico. Qualora dovesse trovare il Suo gradimento, sono pronto, su Sua preziosissima indicazione, ad approntare i soggetti che riterrà possano servirLe.
Del soggetto che Le allego può farne l’utilizzo che vuole, anche appenderlo fuori dal suo ufficio.
La ringrazio per l’attenzione.
(da “NextQuotidiano”)
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Febbraio 12th, 2017 Riccardo Fucile
“LA STAMPA” PUBBLICA UN SECONDO AUDIO: BERDINI VOLEVA CHE LA NOTIZIA USCISSE MA SENZA COMPARIRE
La polemica sulle parole in libertà dell’assessore all’Urbanistica di Roma non si placano. 
Dopo il video pubblicato dalla Stampa con le dichiarazioni di Paolo Berdini sulla sindaca Raggi, oggi, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook, Mattia Feltri rincara la dose. “Nove fantastici secondi di Berdini” così titola il post.
“Vi regalo altri nove secondi del colloquio fra Federico Marcello Capurso e Paolo Berdini. Ascoltateli ma intanto ecco la sbobinatura: “Mo’ fa’ conto quello che penso io, che rimane veramente fra noi, poi lo utilizzi: un anonimo che ti ha detto… Cioè questi erano amanti”. Siamo al minuto 1:08. E si dimostrano due cose. 1) Berdini sapeva benissimo da subito che stava parlando con un giornalista, gli stava parlando direttamente perchè lui sentisse. 2) Gli parlava perchè voleva che le notizie uscissero”.
“Credeva di usare un giornalista per sputtanare il suo sindaco – prosegue Mattia Feltri – “Poi lo utilizzi… un anonimo che ti ha detto”.
Ed è la parte in cui Berdini sta parlando delle relazioni sentimentali di Raggi.
Nove secondi utili a capire che Berdini continua a raccontare “fatti alternativi”:
Nell’intervista di ieri a Repubblica sosteneva di aver scoperto alla fine che Capurso è un giornalista e che comunque era una confidenza. Bella confidenza.Metti in pausa”.
aconica la risposta di Berdini all’Ansa: “No, non sapevo di essere registrato”. L’assessore dice dunque di non aver saputo che l’intervista col cronista della Stampa fosse registrata.
(da “La Repubblica”)
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Febbraio 12th, 2017 Riccardo Fucile
AVEVA AUGURATO AGLI STUDENTI DI BOLOGNA CHE PROTESTANO DI AVERE “LA LEZIONE CHE MERITANO”… GLI HA RISPOSTO LA CONSIGLIERA COMUNALE DI NAPOLI DE MAJO
Lui è abituato a definire criminale, assassino, ladro il bersaglio giornaliero di turno. Più le spara grosse e più ha risalto sui media, la strategia è chiara, tipica di chi di argomenti ne ha pochi.
Oggi è toccato agli studenti bolognesi che protestano da tempo (talvolta con qualche eccesso) contro il caro mensa universitaria ( le tariffe più elevate d’Italia) e adesso anche contro i tornelli alla biblioteca dell’ateneo.
Salvini li definisce “zecche rosse” (come la sua candidata sindaco leghista, insomma, nota per aver frequentato il centro sociale bolognese Link) e li attacca: “Spero che qualche figlio di papà abbia avuto la lezione che merita e che certa gentaglia passi qualche giorno nelle italiche galere”
La consigliera comunale di Napoli Eleonora De Majo gli risponde “Te la diamo noi una lezione, bastardo. Ti aspettiamo l’11 marzo a Napoli”.
Salvini non si aspetta che qualcuno reagisca ai suoi insulti con la stessa moneta e replica piccato: “Mi insulta e mi minaccia. Non mi fa paura, mi fa pena».
Poi si fa coraggio e annuncia : “Non vedo l’ora di essere a Napoli sabato 11 marzo insieme a migliaia di persone». Forse si riferisce alle forze dell’ordine che la Questura dovrà schierare per proteggerlo, visti i precedenti dove ha raccolto più pernacchie che adesioni (alle comunali ha persino rinunciato a presentare la lista per non farsi contare).
Replica finale di Eleonora De Majo: “Pare che abbiamo colpito nel segno. A Napoli non c’è spazio per razzismo e leghismo! Per te e’ già pronto un gigantesco decreto di espulsione! Ci vediamo l’11 piccolo inutile frustrato».
C’e’ ancora tempo un mese, aspettiamo le prossime puntate.
(da agenzie)
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