Ottobre 16th, 2018 Riccardo Fucile
LEGA PERDE LO 0,5%, IL M5S L’1%… CALANO IN MISURA MINORE ANCHE PD E FORZA ITALIA, SALGONO I PARTITI MINORI
Perdono consensi le prime quattro forze politiche, guadagnano voti i partiti minori. 
È il riassunto del sondaggio settimanale commissionato a Swg dal Tg La7, che mostra sia Lega che Movimento 5 Stelle in ulteriore flessione rispetto a sette giorni fa.
Il partito di Salvini resta la prima forza politica ma perde un altro 0,5 per cento, assestandosi al 30,5; l’alleato di governo, invece, lascia sul terreno ancora un punto percentuale, passando dal 29,0 al 28,1 per cento.
Calano anche il Partito democratico (dal 17,2 al 17,1, -0,1%) e Forza Italia (dall’8,3 all’8,0, -0,3%).
A guadagnare consensi, invece, sono le forze più piccole: Fratelli d’Italia passa dal 3,5 al 4,1 (+0,6%). Bene anche Liberi e Uguali, che guadagna lo 0,6% (dal 2,3 al 2,9) e Potere al Popolo, che sale dal 2,1 al 2,5 (+0,4%). Stabile +Europa di Emma Bonino (-0,1%, dal 2,7 al 2,6).
Inoltre, il 54% degli intervistati si dice “preoccupato dall’andamento delle borse e dello spread”, il 33% “poco o per niente”.
(da agenzie)
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Ottobre 16th, 2018 Riccardo Fucile
GUAI A NON ANDARE DALL’INDAGATO PER SEQUESTRO DI PERSONA, SI SCATENA LA FOGNA DEI RIFIUTI UMANI
Stefano Cucchi è morto a Roma il 22 ottobre del 2009. Proprio ieri, 15 ottobre, ricorreva l’anniversario del fermo di Stefano, arresto che costituirà l’inizio di quello che Ilaria Cucchi su Facebook ha definito il calvario di Stefano.
Da allora la famiglia di Stefano, in particolare sua sorella Ilaria, combattono una battaglia per ottenere giustizia.
Una battaglia non facile, non solo perchè Ilaria Cucchi — come racconta spesso nelle interviste — non ha potuto vivere il suo lutto in modo normale come avrebbe dovuto chiunque abbia perso un familiare.
In questi nove anni Ilaria Cucchi ha dovuto sopportare infinite volte la vista delle foto del cadavere massacrato del fratello, ha dovuto ripercorrere in continuazione gli ultimi sette giorni di vita di Stefano, continuare a rivivere la sua agonia.
Tutto per poter ottenere giustizia. Perchè è chiaro a tutti che se Ilaria Cucchi e i suoi genitori non avessero continuato a combattere nessuno saprebbe la verità e per tutti la causa della morte di Stefano sarebbe stata una caduta dalle scale.
Nel 2009 Ilaria Cucchi era una persona normale, una mamma con un fratello con problemi di droga, che come molte persone normali non viveva nella famiglia del Mulino Bianco (Stefano è stato tre anni in una comunità di recupero, il CEIS).
Ilaria Cucchi ha detto di essere stata la persona più critica nei confronti del fratello, al punto che gli frugava nelle tasche per controllare se aveva della droga.
Ma tutto questo non giustifica l’assassinio di Stefano Cucchi, che come ha detto la sorella avrebbe dovuto pagare se aveva commesso un reato ma non pagare con la vita.
In queste ultimi mesi la vicenda si Stefano Cucchi è tornata d’attualità . Prima l’uscita del film prodotto da Netflix che racconta gli ultimi giorni di vita di Stefano.
Poi la testimonianza di Riccardo Casamassima e confessione del carabiniere Stefano Tedesco che ha ammesso il pestaggio e puntato il dito contro quattro commilitoni. Per molti però sul banco degli imputati ci dovrebbero finire Ilaria e la sua famiglia.
Perchè ha osato dichiarare che vuole le scuse di Matteo Salvini e di tutti quelli che in questi anni la hanno attaccata ed insultata.
Al tempo della morte di Cucchi il ministro dell’Interno non era del PD come sostiene un informatissimo raddrizzatore dei torti subiti dalla ggente.
Nel 2009 al governo c’era Silvio Berlusconi e il ministro dell’Interno era Roberto Maroni della Lega Nord.
All’epoca della morte di Stefano il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi dichiarò che Stefano era morto perchè “drogato, anoressico e sieropositivo” (Stefano però non aveva l’HIV).
Non è nemmeno vero che Ilaria Cucchi “si dice pronta ad incontrare Fassina (PD) per candidarsi a sindaco di Roma”.
In primo luogo perchè Stefano Fassina non è un esponente del PD ma di Sinistra Italiana. Infine la dichiarazione della Cucchi cui fa riferimento il nostro simpatico patridiota risale al 2016.
La Cucchi però alla fine non venne candidata a sindaco per Sel-Si (venne candidato Fassina) e non fu nemmeno candidata per un seggio al consiglio comunale.
Dal momento che il mandato di Virginia Raggi terminerà nel 2021 non ha alcun senso annunciare tre anni prima la propria candidatura.
Sempre Giovanardi nel 2013 disse: «è evidente che Ilaria Cucchi sta sfruttando la tragedia del fratello» aggiungendo che «a picchiare Stefano sono stati i suoi amici spacciatori».
In questi ultimi giorni tutta questa serie di accuse ad Ilaria Cucchi sono tornate di moda. Il motivo? I patrioti devono difendere l’onore dello Stato e spiegare che la sorella di Stefano in realtà vuole solo diventare famosa, vuole solo arricchirsi sfruttando la morte del fratello
C’è chi vorrebbe che “ora che giustizia è stata fatta” (ma in realtà manca ancora perchè si possa dire così) Ilaria Cucchi se ne stesse in silenzio.
E in mancanza di altri argomenti inizia a raccontare che non solo la Cucchi se ne va in televisione (in minigonna addirittura) ma che ora vorrebbe addirittura tentare la carriera politica.
Non c’è nulla che vieta ad Ilaria Cucchi di farlo, ma quelle “accuse” — che tali non sono — riguardano fatti del passato.
È vero, Ilaria Cucchi si è candidata nel 2013 con Rivoluzione Civile di Ingroia alla Camera. Non è stata eletta e la cosa è finita lì.
D’altra parte la Lega ha candidato e fatto eleggere l’ex Segretario del SAP Tonelli, uno che è contro l’istituzione del reato di tortura, che difese pubblicamente gli agenti che pestarono Federico Aldrovandi e sul caso Cucchi dopo l’assoluzione degli imputati in secondo grado dichiarò che «se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze».
Per i patridioti tutti coloro che hanno gettato fango su Stefano e sulla sua famiglia in questi nove anni possono essere perdonati e le loro dichiarazioni dimenticate.
Chi costruisce carriere politiche sui morti ammazzati, sugli stupri, sulle denunce di furti e di violenze lo può fare tranquillamente e nessuno dei piccoli fan di Salvini andrà mai a dire che lo fa solo per trovare un posto in Parlamento.
Chi come Ilaria Cucchi lotta per avere giustizia e sapere quello che è successo davvero a suo fratello invece non ha diritto di fare nulla.
Anzi, magari fosse stata zitta in tutti questi anni, chiusa in casa a vivere il suo dolore in silenzio e a vergognarsi di avere un fratello drogato.
Perchè alla fine della storia per i patridioti dell’Internet Stefano Cucchi è colpevole, Ilaria Cucchi è colpevole, tutti gli altri sono assolti.
(da “NextQuotidiano“)
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Ottobre 16th, 2018 Riccardo Fucile
“COSTRUIREMO UN NUOVO SPRAR, AUTOGESTITO E AUTOSUFFICIENTE”… “SALVINI E’ OSSESSIONATO DA TUTTO CIO’ CHE E’ UMANO”
Due settimane agli arresti domiciliari sono già trascorse. Ma nonostante i continui
attacchi ricevuti dal Viminale, con tanto di circolare anti-Riace emanata lo scorso 9 ottobre, Mimmo Lucano non vuole saperne di alzare bandiera bianca.
Il sindaco del paese calabro ha annunciato la volontà di continuare a difendere il modello Riace, anche a costo di andare allo scontro con il ministero dell’Interno:
“È ora di cambiare marcia. Creeremo un nuovo Sprar, autogestito e autosufficiente. Pagheremo prima i debiti che a causa di questo sistema farraginoso abbiamo contratto e poi ognuno per la sua strada. Se il Viminale non ha fiducia in noi, l’accoglienza la facciamo da soli, con il crowfunding, con la solidarietà . A Lodi hanno in una settimana racimolato i soldi, negati da Salvini, per le mense dei bimbi dei rifugiati, questo è l’esempio. È necessario ritrovare l’entusiasmo ma il modello Riace sopravviverà , nessuno sarà obbligato ad andarsene. Metteremo a sistema tutte le strutture che abbiamo costruito, a prescindere dai finanziamenti Sprar”.
Intanto è prevista per oggi la sentenza del tribunale del Riesame di Reggio Calabria sulla richiesta di scarcerazione avanzata dai suoi legali.
Ma Lucano non è fiducioso: “Dopo tutto quello che mi hanno fatto sono pessimista. Sono vittima di un disegno ben preciso che parte da lontano e che prescinde anche dalla magistratura. Contro di me c’è stata una vendetta di alcuni ispettori e di alcuni pezzi grossi del servizio Sprar. A me contestano un matrimonio che hanno definito «combinato» anche se di combinato non c’è nulla, ma a Minniti perchè non viene mai contestata l’ecatombe di migranti in Mediterraneo o la deportazione di africani nei campi di tortura libici? La risposta io ce l’ho: perchè noi siamo gli ultimi, e non contiamo nulla. Ma verrà il tempo in cui questi ultimi, questi «zero» come mi ha affettuosamente definito Salvini, si ribelleranno”.
Alla domanda se Salvini sia ossessionato da Riace poi, il sindaco risponde in modo categorico: “Lui è ossessionato da tutto ciò che è umano, prendiamo la crociata contro quelli che lui spregevolmente definisce negozi etnici oppure pensiamo al caso delle mense scolastiche. Con lui c’è una regressione della coscienze. La barbarie non è mai stata così vicina come con questo governo”.
Lucano infine, ha confessato che in queste settimane ai domiciliari si è sentito spesso come “un leone in gabbia”:
“La detenzione ti prova tantissimo. Ogni tanto conto i passi della mia casa e mi sento fermo e impotente di fronte alle brutture che accadono qui fuori. La solidarietà ricevuta mi inorgoglisce e mi spinge a non arretrare di un passo. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini. E mi hanno molto colpito gli attestati di vicinanza da oltreoceano, dal Canada agli Usa, da Barcellona, Madrid, Ginevra. Questa è la forza dell’utopia, un urto dirompente che permette a un paesino di 1.500 abitanti di parlare al mondo intero”.
(da “Huffingtonpost“)
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Ottobre 16th, 2018 Riccardo Fucile
“QUESTI BAMBINI FREQUENTANO REGOLARMENTE LA SCUOLA, SONO PERFETTAMENTE INTEGRATI: DANNOSO UN TRASFERIMENTO COATTO”
“Il diritto all’accoglienza, alla cittadinanza e all’integrazione, è riconosciuto ai bambini in tutto il mondo, specialmente quando essi fuggono da paesi in difficoltà , preda di carestie, fame, guerre. Ciò è contemplato nella Dichiarazione Universale Onu sui Diritti del Fanciullo, che la Repubblica Italiana ha ratificato. Per tali ragioni, pur non entrando nel merito dell’inchiesta che coinvolge il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, rispettando l’autonomia e il lavoro della magistratura, ci diciamo fortemente preoccupati ed in totale disaccordo con il provvedimento del Ministero dell’Interno, che sposta di fatto i minorenni di Riace in altre località “.
Così il garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale che aggiunge: “Questi bambini frequentano regolarmente la scuola, hanno una casa che condividono con le proprie famiglie, sono perfettamente integrati con i bambini locali e riteniamo dannosa, per loro, la destabilizzazione che un trasferimento coatto comporta. Se anche fosse volontario, l’allontanamento, come specificato nelle ultime ore dal ministero dell’Interno, il trauma di uno spostamento indotto è destinato a incidere comunque nel processo di formazione emotiva e identitaria dei piccolini. Pertanto ci rivolgiamo alle Istituzioni dello Stato preposte ad intervenire – conclude Marziale – scongiurando che tutto ciò accada”.
(da agenzie)
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Ottobre 16th, 2018 Riccardo Fucile
POTRANNO MANGIARE ANCHE I FIGLI DEGLI IMMIGRATI GRAZIE ALLA RACCOLTA FONDI… LA PROTESTA CONTINUA: PRESIDIO SOTTO LA SEDE DEL COMUNE
Il primo giorno alla mensa scolastica, tutti assieme. 
Dopo settimane di polemiche e proteste, da oggi a Lodi tutti i bambini figli di immigrati che non potevano accedere al servizio per un provvedimento della giunta leghista potranno pranzare con i loro compagni.
Una storia che ha provocato molte reazioni politiche, da quelle del vicepremier Matteo Salvini – che ha difeso la scelta della giunta – a quelle di diversi esponenti del Movimento 5 Stelle, da Luigi Di Maio a Roberto Fico, con dichiarazioni più morbide rispetto all’alleato di governo.
Non è una marcia indietro dell’amministrazione, però: perchè è soltanto grazie a una raccolta fondi nazionale organizzata da un coordinamento di cittadini lodigiani che le famiglie dei circa 180 bambini stranieri potranno pagare il buono mensa.
Una raccolta fondi, quella del coordinamento Uguali doveri, che in pochissimi giorni ha raccolto oltre 60mila euro da tutta Italia, soldi arrivati da persone indignate per la scelta del Comune di obbligare i genitori stranieri a produrre una documentazione molto difficile, se non impossibile, da reperire nei paesi di origine per poter avere le agevolazioni sul costo del buono pasto.
Per questo le famiglie straniere – persone che vivono e lavorano regolarmente da anni in Lombardia -, non potendosi permettere di pagare la tariffa piena, sono state costrette a mandare a scuola i loro figli con un panino, che dovevano mangiare in un locale separato rispetto ai compagni.
Con i soldi raccolti, quindi, le famiglie potranno pagare la differenza tra quanto avrebbero pagato in base al loro reddito Isee e la tariffa massima, almeno fino a dicembre.
Spiega Valentina Tronconi del coordinamento: Prima di poter riequilibrare la situazione ci vorrà del tempo. Per adesso abbimo informato le famiglie che ci avevano contattato. Ma ci sono ancora molti genitori che non sanno di questa possibilità , di questo aiuto e continuano a portare i figli a casa nella pausa pranzo”.
Le richieste arrivate al Comune sono 316, di cui 177 per la mensa, 75 per lo scuolabus, 43 per il pre e post scuola e 23 per gli asili nido
.”Chi è in difficoltà dovrà rivolgersi al Coordinamento e dopo una veloce verifica della domanda colmeremo la differenza: se prima queste famiglie pagavano 2 euro al giorno per la mensa del proprio figlio e adesso ne devono pagare 5, la differenza di 3 euro sarà versata da noi grazie ai fondi raccolti”.
Una vittoria temporanea, quindi. Perchè la battaglia del coordinamento – che ha presentato un ricorso al tribunale di Milano contro il provvedimento del Comune, e verrà discusso a novembre – va avanti nella protesta.
Oggi a Lodi è stato convocato un presidio sotto la sede del Comune, al Broletto, che durerà 12 ore. I manifestanti chiedono di incontrare la sindaca o l’assessora all’Educazione.
Abdelrahman El Saidm, che coordina la protesta degli extracomunitari che denunciano come sia impossibile o molto difficile produrre certificati su tutte le loro proprietà nei Paesi di provenienza (non nelle città di orgine, ma nell’intero Stato), spiega: “Su circa 300 domande per ora state ne sono state accolte solo 5, cosa che si ritiene inaccettabile”.
Qualcosa, forse, si muove in Comune: la giunta comunale nei prossimi giorni dovrebbe elaborare una lista di Paesi esteri che verranno esclusi dalla produzione del certificato richiesto con il nuovo regolamento comunale sulle agevolazioni per i servizi legati alla scuola, come la mensa.
La questione, infatti, non riguarda solo le agevolazioni per l’accesso alla mensa, ma anche al nido e al trasporto con lo scuolabus. Una situazione che, quindi, costringe madri e padri che lavorano a non mandare i figli piccoli al nido perchè senza i documenti richiesti.
(da agenzie)
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