Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
GLI 81 EMENDAMENTI CHE SMONTANO IL DECRETO SICUREZZA SONO TUTTI FIRMATI DALL’ALA GRILLINA DISSIDENTE VICINA A FICO
Ottantuno emendamenti targati M5s.
È il numero che ha fatto infuriare Matteo Salvini quando ha visto smontato uno per uno ogni singolo articolo del suo decreto Sicurezza.
Non si tratta di proposte di modifiche collaterali o di poco conto, bensì qualora venissero approvate crollerebbe il cuore del provvedimento.
La mossa porta in calce, in molti casi, le firme dell’ala grillina che mal sopporta il mood del governo M5s-Lega: Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Vanin, Buccarella, Iunio Valerio Romano, Elena Fattori, Virginia La Mura.
Di coloro cioè che talvolta non hanno nascosto le loro critiche anche nei confronti del capo politico e si sentono più vicini, almeno sul tema dell’immigrazione, alle posizioni di Roberto Fico.
I critici cosa chiedono dunque che cambi nelle nuove regole sull’immigrazione tanto care ai leghisti?
Prima di tutto che il permesso di soggiorno possa essere rinnovato per un altro anno, oltre il primo, mentre il decreto, licenziato dal governo, prevede che dopo un anno il permesso di soggiorno debba essere per forza convertito in permesso per motivi di lavoro oppure l’immigrato deve lasciare il Paese.
E poi ancora. Il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri mette nero su bianco che il permesso di soggiorno può essere “rinnovabile finchè persistono condizioni di salute di eccezionale gravità “.
Intanto gli M5s chiedono di sostituire “eccezionale” con “particolare” ma soprattutto vogliono che il permesso si rinnovi finchè “il rientro nel Paese di origine comporti un serio rischio di irreparabile pregiudizio alla salute”.
È facile capire che queste proposte di modifica siano indigeribili per Salvini e per la Lega che della restrizione stanno facendo il loro cavallo di battaglia.
Questo tema è finito anche nelle liti tra il leader leghista e Di Maio quando è scoppiato il caso della cosiddetta manina che avrebbe contraffatto il provvedimento. Con il primo che ha accusato i pentastellati di comportasi da opposizione e Di Maio che, a quel punto, ne ha approfittato per cercare una contropartita sul decreto fiscale: “Non è colpa mia se con Salvini non ci siamo confrontati sul dl sicurezza, lui è in campagna elettorale”.
Parole che stridono perchè il provvedimento è stato licenziato settimane fa dal consiglio dei ministri, quindi anche dal vicepremier grillino.
E infatti gli emendamenti non sono frutto di un accordo tra Di Maio e i senatori: “Derivano esclusivamente dal lavoro parlamentare che è diverso da quello del governo, ma lo abbiamo fatto alla luce del sole”, dice il senatore De Falco firmatario di molti di questi.
“Si possono ridurre perchè alcuni si ripetono – garantisce – ma queste modifiche sono necessarie”. Tuttavia nella partita sul dl fiscale il vicepremier M5s avrebbe dato garanzie all’alleato.
A questo punto Di Maio dovrà vedersela con i suoi senatori.
(da “Huffingtonpost”)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
“DI MAIO PARLA DI MOVIMENTO PROGRESSISTA TRANSNAZIONALE PER LE EUROPEE? FA LA STAMPELLA DI SALVINI, ADESSO SE LO GODA”
Yanis Varoufakis, ex ministro dell’Economia greco che ha rotto con Alexis Tsipras dopo il referendum e oggi portavoce del Democracy in Europe Movement 2025 , oggi era ospite da Lucia Annunziata a In 1/2 Ora.
La conduttrice ha raccontato che Luigi Di Maio, ospite prima di lui, ha annunciato per le elezioni europee la creazione di un movimento transnazionale alleandosi con varie nuove forze in Europa che non sono nè di destra nè di sinistra ma che riportano a valori di fondo come l’europeismo e l’ambiente e ha chiesto a Varoufakis se pensa di allearsi con il M5S.
La risposta di Varoufakis è stata netta: “Temo che sia troppo poco e troppo tardi per lui. Di Maio sta appoggiando Salvini. È la stampella su cui Salvini si sta appoggiando per un governo che sta sempre di più togliendo a Di Maio per rivolgerlo contro gli stessi principi di un’Europa progressista, contro l’umanesimo e contro la razionalità . Di Maio, sono molto felice che lei capisca l’importanza di un movimento progressista transnazionale ma con chi lo farà ? Con la Le Pen? Con Salvini? Con Orbà n? O con Kurtz? Perchè queste sono le persone con cui lei ha scelto di andare a letto. Noi di DIEM-25 siamo a fianco dei progressisti in tutta Europa, ovvero persone che sono determinate a fare in modo che tutti noi, senza distinzione di nazionalità , lingua, credo religioso o luogo di nascita possiamo stare insieme. Lei ha scelto Salvini. Adesso ci viva”.
(da “NextQuotidiano”)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
DAL 2 LUGLIO ERA BLOCCATA NEL PORTO DE LA VALLETTA SENZA ALCUNA MOTIVAZIONE GIURIDICA … AVEVA TUTTI I DOCUMENTI IN REGOLA, MA DA’ FASTIDIO ALL’INTERNAZIONALE CRIMINALE RAZZISTA
Dopo 115 giorni di blocco nel porto della Valletta, la nave Sea-Watch 3 della omonima Ong tedesca stamattina ha ripreso il mare e i suoi responsabili hanno già annunciato che verrà nuovamente schierata nel Mediterraneo centrale, nel tratto di mare davanti alla Libia divenuto quello più pericoloso e mortale.
La nave, assieme alla Seafuchs della Ong Sea-Eye, il 2 luglio scorso era stata fermata in porto dalle autorità di Malta, nelle ore in cui era esploso il caso di un’altra nave umanitaria, la Lifeline della omonima Ong, che con circa 200 migranti a bordo era stata finalmente autorizzata ad attraccare alla Valletta dopo il «solito» rimpallo tra autorità di diversi Paesi sulla titolarità del soccorso in mare.
La Lifeline fu posta sotto sequestro dalla magistratura come «corpo di reato» (e lo è ancora), le altre due imbarcazioni furono invece fermate ufficialmente per controlli sullo Stato di bandiera che, per entrambe, è l’Olanda.
Già dopo un mese, dai Paesi Bassi era arrivata a Malta la documentazione che la Sea Watch 3 era regolarmente registrata nei propri registri navali e per gli scopi di ricerca e soccorso in mare.
Nonostante ciò, alla nave non era stato concesso da Malta di riprendere la navigazione.
Fino a stamattina alle 7, quando è uscita dal porto della Valletta, destinazione la Spagna dove sono previsti lavori di manutenzione e il rifornimento di viveri e materiali per una nuova missione.
Perchè i responsabili della Ong lo hanno già annunciato: «Siamo pronti a tornare in mare – dice la portavoce per l’Italia della Ong, Giorgia Linardi – Non ci fermiamo e questo non deve essere percepito come una sfida o jun affronto alle presenti politiche bensì un atto di resposanbilità civile». Qualche girono fa era stato concesso al loro piccolo aereo da ricognizione, il Moonbird, di riprendere il volo.
«Da quando la nostra nave è stata fermata – dice Johannes Bayer, presidente della Ong Sea Watch – più di 500 persone sono annegate nel mar Mediterraneo, probabilmente assieme a molte altre di cui nessuno sa nulla, visto che in quella zona che è divenuto il confine più mortale del mondo, non c’è nessuno che racconti il loro destino».
Attualmente, nel Mediterraneo centrale (la rotta Libia-Italia) non ci sono navi di Ong. La nave «Mare Ionio» della appena varata missione Mediterranea, è rientrata in porto e comunque le sue dimensioni non le consentono di prendere a bordo molte persone. La Aquarius di Sos Mediterranee e Medici senza Frontiere è ferma nel porto di Marsiglia in attesa che uno Stato le conceda la bandiera dopo che anche Panama gliel’aveva ritirata (secondo le due Ong su pressione dell’Italia) mentre restano ancora a Malta le altre due navi, Lifeline e Seefuchs.
È sotto sequestro da oltre un anno nel porto di Trapani la Iuventa della ong Jugend Rettet. Infine, le due navi della catalana Proactiva Open Arms sono state rischierate nel Mediterraneo occidentale, nella rotta Marocco-Spagna divenuta da mesi la più utilizzata dai migranti. «la Sea-Watch 3 è attualmente la più grande e meglio equipaggiata nave civile di soccorso nel Mediterraneo centrale – dice il comandante della nave Pia Klemp -. Siamo più che sollevati che la nave sia stata finalmente liberata da questa farsa politica».
(da “La Stampa”)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
“DA SETTIMANE CI NEGANO DI PRENDERE VISIONE DELLE SCHEDE PER LA SUA ELEZIONE, E’ UNA VERGOGNA”… “CONTE E’ UN PROFESSORE CHE HA MENTITO SUL SUO CURRICULUM E SUL SUO CONCORSO”
Durissimo j’accuse pronunciato dal senatore Pd, Matteo Renzi, contro il presidente della Rai, Marcello Foa, nel suo discorso di chiusura della nona edizione della Leopolda.
Renzi menziona la discussa intervista rilasciata da Foa al quotidiano israeliano Haaretz (“L’intera delegazione del Pd, ha ricevuto finanziamenti dal miliardario George Soros“): “Il presidente della Rai è un bugiardo, è una fake news vivente, è una fake news che cammina. E’ una vergogna che non ci sia nessuno che abbia il coraggio di dirlo. Io non ho paura. Non invitatemi alle trasmissioni, c’è un popolo che sta con noi comunque. E ve lo dice in faccia: il presidente della Rai un bugiardo. Chiedo agli europarlamentari del Pd di denunciare per calunnia e diffamazione domani mattina il presidente della Rai. Vergogna!”.
E aggiunge: “Il presidente della Rai dovrebbe essere il presidente di tutti. Stiamo chiedendo da settimane che ci facciano vedere le schede della sua elezione, perchè abbiamo ragione di chiedere che le schede siano state segnate. E lo dico ai presidenti Casellati e Fico: se avete a cuore i principi di trasparenza dei lavori parlamentari, dovete aprire quelle schede e far vedere se ci sono dei segni sulla elezione di Foa. E’ uno scandalo senza precedenti nella storia dell’informazione italiana. Neanche Berlusconi era arrivato a tanto. Vergognatevi“.
Poi accusa Conte: “Lo direi anche al governo, se solo vi fosse un presidente del Consiglio che non avesse mentito, non solo sul suo curriculum, ma anche sul suo concorso. Noi non sappiamo come sarà come presidente del Consiglio questo premier improvvisato, ma siamo certi che come professore ha mentito sul suo concorso. E allora su ciascuna delle questioni relative al governo di questo Paese noi non ci tireremo mai indietro”.
Renzi chiosa, tra applausi scroscianti e urla inneggianti del pubblico: “Quando mi chiedono con quale titolarità parlo, rispondo che ho la titolarità di senatore eletto della città di Firenze. Ho la titolarità di rappresentare un popolo che non si piega alle fake news. Ho la titolarità di chi ha rinunciato alle poltrone per affermare un ideale. Ho la titolarità di chi crede che la politica sia speranza e non potere. Ho la titolarità del popolo della Leopolda. Vi piaccia o non vi piaccia”.
(da “Huffingtonpost”)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
“SIAMO STANCHI DI PAGARE LE TASSE SENZA AVERE RAPPRESENTANZA, NON SIAMO PARASSITI, PAGHEREMO NOI IL WELFARE DI QUESTO PAESE”
Circa un migliaio di persone di ogni colore si sono mischiate in una manifestazione con tanta musica e cartelli, bandiere, striscioni; gli organizzatori sono soprattutto immigrati di seconda generazione, persone nate in Italia di ogni età ed estrazione sociale: «Abbiamo deciso di scendere in piazza visto il crescendo di episodi di intolleranza e aggressioni razziste – ha detto Ridvan Antonios del Clici – Questo è un primo passo, da qui in poi vogliamo autorappresentarci, perchè è evidente che la delega non ha funzionato».
Una settantina le associazioni che hanno aderito alla manifestazione: fra i tanti cartelli, “Ribellarsi, tornare al bello”, “Non siamo bersagli facili” e “Uniti contro chi ci vuole divisi”, oltre a molte frasi di Nelson Mandela e a un grande striscione per esprimere “Solidarietà a Mimmo Lucano”, il sindaco di Riace.
Al ritmo dei tamburi e a passo di danza, dopo circa un’ora il corteo è arrivato in piazza della Nunziata. Tantissimi gli italiani, venuti per portare vicinanza, mentre tra gli stranieri sono molte le storie differenti: da chi è appena arrivato col barcone a chi è qui da anni e si è perfettamente integrato, a chi è nato qui e dice «non chiedermi da dove arrivo, ma di dove sono originario». Il futuro, hanno detto, «siamo noi».
Muovendosi in direzione di De Ferrari, i partecipanti al corteo hanno poi dedicato «un minuto di silenzio per chi ha perso la vita cercando una vita migliore, a chi è stato aggredito, a chi ha famiglie che li cercano e non sanno su che tomba piangere, che hanno genitori che cercano i loro figli»; lo stesso minuto di silenzio, hanno detto gli organizzatori, è «anche per le 43 vittime del Morandi, vittime di incuria, indifferenza, incapacità di una politica che pensa che il problema siamo noi: Genova, non farti fregare dai finti discorsi di una politica cieca».
Il corteo ha percorso via Cairoli prima di attraversare via Garibaldi, tra canti e applausi; in piazza Fontane Marose, invece, il coro «odio la Lega!».
Poco prima delle 17, quando la tesa del corteo è sbucata da via 25 Aprile, le persone affacciate dal terrazzo del teatro Carlo Felice hanno applaudito e fotografato.
Arrivato a De Ferrari il corteo ha lanciato un “avviso” alla città : «Preparatevi a un inverno… “africano”. Siamo stanchi di pagare le tasse senza rappresentanza, stanchi di venire guardati come qualcuno cui l’Italia regala qualcosa: non siamo accattoni nè parassiti, noi e i nostri figli pagheremo il welfare di questo paese».
(da “il Secolo XIX”)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
MA I DUE FUORICORSO HANNO LA MISSION DI FAR FALLIRE L’EUROPA PER CONTO TERZI
Chi vuole mollare sul deficit al 2,4%? Ieri nel bel mezzo dell’infuocato Consiglio dei ministri il ministro dell’Economia Giovanni Tria è uscito allo scoperto sull’ipotesi ufficialmente inesistente e infatti negata dai due vicepremier durante la giornata.
Il risultato, raccontano oggi Ciriaco e Lopapa su Repubblica, non è stato esaltante:
Ma come detto c’è un fantasma con la virgola che in questo pre-consiglio informale aleggia per quasi due ore: il deficit al 2,4 per cento. Quando Tria lo indica pubblicamente, in Consiglio dei ministri si apre una prima, clamorosa crepa. Il ministro dell’Economia propone di ricalcolare il deficit al 2,1%, per sedare spread e investitori.
Il responsabile degli Affari europei Paolo Savona non parla, ma è d’accordo. Paradossalmente sono loro, i tecnici in quota Lega — che nelle ultime settimane hanno girato l’Europa e incontrato anche i vertici della Bce — a tornare alla carica.
Ne hanno parlato prima con Salvini. Spiegando che la mossa non servirà magari a bloccare la procedura di infrazione, ma potrebbe arrestare la crisi sui mercati.
Che è il vero macigno di queste ore.
Il problema è che i due vicepremier restano ostili all’idea. Indisponibili a mollare sul 2,4%.
D’altronde la loro mission per conto terzi è far fallire l’Europa.
(da agenzie)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
SALVINI VUOLE IL RITIRO DEGLI EMENDAMENTI, DI MAIO NON CONTROLLA I DISSIDENTI
Il Messaggero scrive oggi che il MoVimento 5 Stelle, per ottenere la peraltro parziale capitolazione di Salvini sulla pace fiscale, ha promesso in cambio il ritiro degli emendamenti dal decreto sicurezza e dalla legittima difesa:
La trattativa sul decreto fiscale dura poco.
Sul tavolo arrivano rapidamente il “decreto sicurezza” prossimo alla conversione in Parlamento e sul quale il M5S ha presentato 81 emendamenti «peggio dell’opposizione», ebbe a dire ieri l’altro lo stesso Salvini.
E ancora il condono edilizio per Ischia — sul quale domani la Lega presenterà un emendamento per bloccarlo — e la legittima difesa che fa storcere il naso alla pattuglia “pacifista“ grillina che lo ritiene un favore all’industria delle armi.
Il pericolo paventato da molti all’interno della maggioranza è che i parlamentari M5S più vicini a Fico facciano saltare l’accordo:
Di Maio ascolta, promette di «ridurre e concordare ogni emendamento» insieme all’alleato, come promesso già dal ministro Fraccaro, ma la sensazione è che il vicepremier grillino non disponga dei suoi parlamentari come il leader della Lega e che si muova ogni volta appesantito dal possibile giudizio della rete e di quel “Rousseau” che apre e chiude dirette e “mipiace”.
Non basta la preoccupazione per l’appuntamento con la kermesse M5S del Circo Massimo per giustificare una tensione salita alle stelle nei giorni scorsi e che ha rischiato di far saltare il governo. Il rischio di una crisi nel mezzo di una manovra di bilancio non possono permettersela nè Di Maio nè Salvini, ma l’alleanza — malgrado i sorrisi a fine consiglio dei ministri — vacilla proprio a ridosso della trattativa con Bruxelles e del giudizio che i mercati daranno domani sulla manovra e il downgrading di Moody’s.
(da “NextQuotidiano”)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
SARA’ LA CIVILTA’ ARIANA DA DIFENDERE DAGLI INVASORI
Le offese e gli insulti sono cominiciati nei corridoi della scuola, durante l’intervallo. Poi, nel bagno dei maschi, sono arrivati anche diversi colpi al braccio.
Vittima dell’ennesimo episodio di bullismo, che si è consumato in un istituto superiore di Livorno, un ragazzo autistico.
L’aggressione – come riporta Il Tirreno – è avvenuta nelle scorse settimane. Autori del gesto due alunni dello stesso istituto, entrambi più grandi della vittima.
A raccontare quanto accaduto è stato lo stesso ragazzo che è riuscito a scappare dai bagni e una volta tornato a casa ha detto tutto ai genitori.
All’inizio – racconta sempre il Tirreno – la scuola ha parzialmente smentito, poi però ha fatto sapere di aver avviato accertamenti per ricostruire quanto accaduto nei minimi dettagli dopo che i genitori, nei giorni scorsi, erano andati a scuola per denunciare quanto successo.
Nel frattempo il ragazzo, spiega la famiglia, è tornato in classe ma è ancora scosso e turbato.
Intanto i genitori del ragazzo hanno anche lanciato un appello a tutta la città : “Nostro figlio non sarà il primo nè l’ultimo a subire offese o aggressioni del genere, ecco perchè bisogna assolutamente sensibilizzare queste nuove generazioni. Purtroppo c’è un’arretratezza culturale spaventosa: da una parte le scuole devono tornare a collaborare con le famiglie, dall’altra i genitori devono essere maggiormente presenti nella vita dei ragazzi. Ora però è il momento di chiarire l’episodio di sabato scorso e intervenire in modo efficace”.
(da agenzie)
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Ottobre 21st, 2018 Riccardo Fucile
PER LA FINALE MONDIALE DELLE AZZURRE AUDIENCE CALCISTICA: 14 MILIONI DI CONTATTI, 8 MILIONI DI PICCO MASSIMO, 43,1% DI SHARE E LA PALMA DI EVENTO PIU’ VISTO DELLA GIORNATA
Oltre 6,3 milioni di telespettatori (6,313), con uno share medio del 36,1 per cento, incollati alla tv per ammirare la finale, purtroppo sfortunata, dei mondiali femminili di pallavolo.
Otto milioni il picco massimo di spettatori, pari al 43,1 per cento di contatti, per la trasmissone in onda su Rai2 e curata da Raisport.
Numeri che molto raramente vengono raggiunti da sport diversi dal calcio, in particolare da quelli al femminile: le migliori performance di Tania Cagnotto, ad esempio, avevano sfiorato quota cinque milioni. Per avere un’idea dell’effetto finale, si pensi che la semifinale aveva avuto poco meno di 1,1 milioni d’ascolti, pari al 18,7 di share (la gara si svolgeva nella mattina di un giorno lavorativo, la finale è andata in scena all’ora di pranzo del sabato).
Numeri degni dei momenti d’oro di Alberto Tomba o di Valentino Rossi, che hanno assicurato a Egonu e compagne la palma del programma più visto della giornata, quasi due milioni di spettatori rispetto al solito Alberto Angela, prevedibile vincitore della prima serata con “Ulisse, il piacere della scoperta2, visto da 4,453 milioni di spettatori con share al 22,5 per cento.
(da agenzie)
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