Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
LA LEGA PERDE QUASI UN PUNTO, COALIZIONE DI GOVERNO SCENDE AL 58,6%
Per la prima volta dalla nascita del governo gialloverde, Lega e M5s accusano entrambi un
calo nei sondaggi.
La flessione è dello 0,8% per la Lega e dello 0,2% per i 5 Stelle: poca cosa da un punto di vista strettamente statistico, ma ci sono due dati rilevanti.
Il primo è che finora mai nella nostra Supermedia la Lega aveva perso terreno per due settimane di fila, il secondo è che il calo riguarda entrambi i partner della maggioranza mentre finora se M5s cedeva consenso la Lega saliva, e viceversa.
Inoltre, il calo registrato è ancora più netto se si considerano solo quegli istituti che realizzano delle rilevazioni su base settimanale. SWG, ad esempio, indica che la Lega è passata nelle ultime 2 settimane dal 32,2% al 30,5% e M5s dal 29,8% al 28,1%.
Nel complesso la coalizione di governo è quindi scesa dal 62% al 58,6% in soli quindici giorni.
All’arretramento dei due partiti di maggioranza, non corrisponde però una ripresa delle opposizioni.
Il Pd recupera leggermente (+0,3%) ma Forza Italia perde mezzo punto. Nel Pd si parla molto delle candidature alla segreteria in vista del prossimo congresso (prima di tutti è partito Zingaretti, a cui si sono aggiunti Richetti e Boccia, mentre si fanno insistenti le voci su una candidatura di Minniti), ma il tema sembra scaldare poco o punto i cuori dell’elettorato. Un sondaggio Ipsos ha chiesto agli italiani da chi dovrebbe ripartire il Pd: ha prevalso, con un quasi plebiscito (61%), l’opzione “nessuno”.
Al netto di questa voce, il più indicato è risultato l’ex premier Gentiloni (11%) seguito da Zingaretti (9%) e dal trio Renzi-Minniti-Calenda (5% ciascuno).
La battuta d’arresto della maggioranza nella scalata dei consensi è legata, con tutta evidenza, alle tribolazioni sulla manovra economica.
Da una pluralità di fonti emerge ormai una forte preoccupazione per le conseguenze di un atteggiamento troppo “disinvolto” nella gestione dei conti pubblici.
Al netto del giudizio sulla manovra in sè, la maggioranza degli italiani è preoccupata da un eventuale rialzo dello spread sia secondo l’istituto Demopolis (il 49% si dice preoccupato, il 35% no) sia, ancor più, secondo i dati di SWG (57% preoccupato, 33% no).
Nemmeno la scelta di fare più deficit per finanziare le riforme gode di una prevalenza di giudizi favorevoli: in questo caso è Tecnè a rilevare come il 44% degli italiani sia favorevole a questa strategia, ma quasi altrettanti (42%) la ritengano invece una mossa sbagliata che “indebolisce il paese e rischia di far esplodere nuove crisi”.
Che il bilancio dello Stato sia in grado di sostenere le spese previste dal Def, del resto, non è una convinzione unanime. Secondo un sondaggio di Ixè, solo il 18% degli italiani pensa che le casse pubbliche possano far fronte a tutte le misure annunciate dal Governo. Un altro 29% pensa invece che queste proposte possano essere messe in cantiere, ma solo in parte. Infine, più di un terzo (37%) degli intervistati ritiene che le risorse a disposizione non siano sufficienti a realizzare alcuna proposta governativa.
L’analisi degli elettorati mostra – senza troppe sorprese – che i votanti di M5s e Lega sono da questo punto di vista i più ottimisti: tra loro, infatti, circa la metà è convinta che ci siano le risorse per finanziare tutte le misure promesse; ma vi è anche una quota (minoritaria ma non irrilevante, pari al 16-17%) che le ritiene tutte irrealizzabili. Quest’ultima posizione è quella prevalente in tutti gli altri elettorati, soprattutto tra chi voterebbe Pd: qui gli scettici “totali” sono ben 7 su 10, e solo il 9% è convinto che le spese richieste dalle misure governative siano sostenibili.
(da “Huffingtonpost”)
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Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
LA PRESENZA DI PAOLA EGONU E MIRIAM SYLLA CREA TURBE MENTALI AGLI PSICOPATICI RAZZISTI
Mentre la stragrande maggioranza degli italiani festeggia i successi della nostra Nazionale di volley, che non ha perso un colpo durante il mondiale in Giappone c’è una sparuta minoranza di patridioti che proprio non ci riesce a gioire per le imprese della Nazionale.
Sono quelli che si lamentano dell’eccessiva (a loro dire) esposizione data dai giornali ad un’atleta in particolare: Paola Egonu.
Secondo questi intimoriti sovranisti i giornali sono “schifosamente razzisti” perchè su “undici ragazze bianche e una di colore” in prima pagina ci finisce quella di colore.
Il nostro eroe però non è informato, perchè Paola Egonu non è l’unica “di colore” della Nazionale (c’è anche la fortissima Myriam Sylla), e anche tra le ragazze bianche non tutte sono al 100% di origine italiana.
Ma evidentemente così come l’uomo nero fa ancora molta paura anche la ragazza “di colore” è in grado di destabilizzare la psiche del sovranista e forse addirittura di mettere in dubbio il suo stesso essere italiano vero.
Come mai i giornali danno così tanto risalto a Paola Egonu? Non è che dietro c’è un piano turbosorosiano per inculcare nelle menti degli italiani l’amore per la diversità etnica e il meticciato?
Perchè tutti i giornali parlano di Paola Egonu e snobbano le bianche dell’italvolley? La spiegazione è molto semplice: Paola Egonu non solo è una delle atlete più forti della nostra Nazionale ma ha dimostrato di essere una delle più forti del Mondiale. Stiamo parlando di una ragazza che è in grado di segnare 36 punti a partita, durante un Mondiale. Il tutto ad appena 19 anni.
È per quello che i giornali parlano di lei, non perchè è nera o per fare razzismo nei confronti dei bianchi. Insomma è il solito complotto della dittatura del politically correct da parte dei buonisti.
Del resto nessuno si è mai lamentato del grande risalto dato alle imprese dello Zar Ivan Zaytsev, che sarà pure bianco ma che non è di origini italiane (anche se è nato a Spoleto).
Ma il “problema” della Egonu è proprio il colore della pelle. Ed è noto come i razzisti abbiano questa peculiare tendenza al piagnisteo che li porta — nel tentativo di giustificare il fatto di discriminare le persone per il colore della pelle — a raccontare che anche loro i bianchi sono vittime di una forma di razzismo di ritorno.
Il che è ovviamente assurdo ma serve a rappresentare i bianchi come vittime del razzismo da parte dei “negri” ed eventualmente dei media asserviti all’immigrazionismo.
Inutile spiegare che Paola Egonu è italianissima essendo nata a Cittadella (Padova). Inutile ricordare che ha la cittadinanza italiana.
Rimarrà sempre una “negra” e quindi anche quando finirà sulle prime pagine dei giornali per le sue imprese sportive ci sarà chi salterà fuori a spiegare che è solo una forma di discriminazione nei confronti dei bianchi (nemmeno degli italiani).
Qualcuno potrà pensare che in fondo si tratta di opinioni isolate. Non è così.
Perchè questo genere di ragionamenti trova una sponda nel governo. Che differenza c’è tra chi denuncia il complotto dei media a favore della Egonu con le dichiarazioni rilasciate dal ministro Lorenzo Fontana che ha detto che «con l’immigrazione si diluiscono le identità e l’omologazione avanza» aggiungendo che «la battaglia che bisogna fare è questa e sarà una battaglia dove i mass media saranno fortemente contrari, visto che ci sono molti interessi in gioco».
In effetti se l’identità è la sua meglio farne a meno.
(da NextQuotidiano“)
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Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
IL RIALZO INFLUISCE SUI MUTUI
Ore 11.40. Piazza Affari soffre in mattinata. Il Ftse Mib torna in calo dopo un rapido
passaggio in positivo e cede l’1,31%.
Il listino milanese sconta non solo lo strappo del governo sui conti, con la Ue che ieri ha mandato un primo avvertimento con l’invio di una lettera molto dura sul progetto di bilancio fatto pervenire alcuni giorni fa a Bruxelles, ma ora anche le tensioni all’interno della stessa maggioranza di governo, con il vice premier Di Maio che dopo il caos sulla presunta manipolazione del decreto fiscale ha parlato per la prima volta di un problema “politico” da chiarire con il proprio alleato
In mattinata intanto lo spread sale ulteriormente rispetto alla chiusura di ieri e supera quota 340 e si assesta a 333 punti, con il rendimento del titolo decennale italiano arrivato a toccare il 3,8%.
Negativo anche il segnale che arriva dai credit default swap, le assicurazioni sul rischio insolvenza del Paese, schizzati per quanto riguarda i contratti a 5 anni a 293 punti, ai massimi dal 2013.
Anche i dati forniti da Banca d’Italia non sono incoraggianti: nel mese di agosto le vendite nette di obbligazioni da parte di investitori stranieri, prevalentemente titoli di Stato ma anche bond societari, sono tornate a scendere ad agosto a -17,9 miliardi, dopo il doppio maxi ribasso di maggio e giugno.
In sofferenza tutto il settore bancario, particolarmente sensibile alle variazioni dello spread. In profondo rosso Mps, Carige e Ubi e Banco Bpm.
Un monito in questo senso è arrivato in giornata dal numero uno dell’Abi Antonio Patuelli: “L’ulteriore crescita dello spread peggiora le prospettive degli equilibri dei conti pubblici e complica le attività produttive tutte e gli investimenti delle famiglie e delle imprese”.
(da agenzie)
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Ottobre 19th, 2018 Riccardo Fucile
IMPRESA EPICA: LE AZZURRE DEL VOLLEY IN FINALE AI MONDIALI… SCONFITTA LA CINA, CAMPIONE OLIMPICA, 3-2 DOPO UNA BATTAGLIA
La “manina” vincente è quella delle ragazze dell’Italia del volley, che a Yokohama batte la Cina e vola in finale dei Mondiali, dove affronterà la Serbia.
Le azzurre hanno sconfitto le asiatiche con il punteggio finale di 3 set a 2 (25-18, 21-25, 25-16 e 29-31, 17-15).
In evidenza le prestazioni di Egonu, Sylla e Danesi.
Per l’Italia continua una favola che, al momento, conta ben 11 vittorie su 12 partite (ininfluente quella contro la Serbia, che ritroviamo nell’atto conclusivo del torneo in corso in Giappone).
Il match contro la Cina non era scontato, visto che le asiatiche sono campionesse olimpiche in carica e numero uno del ranking internazionale.
Un curriculum interminabile che non ha spaventato tuttavia le ragazze guidate da coach Mazzanti.
Domai alle 12,30 la finale con la Serbia
(da agenzie)
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