Febbraio 26th, 2020 Riccardo Fucile
PERCHE’ INVECE CHE SPARARE CIFRE A CASACCIO, SALVINI NON DICE DOVE LI TROVA DIECI MILIARDI? FACENDO PIU’ DEBITO?… LE SOLITE PROMESSE NON MANTENUTE AD USO GONZI
«20 milioni di euro non bastano. Servono forse a una parte della popolazione di Codogno… Secondo stime Lega servirebbero 10 miliardi a sostegno di famiglie e imprese», così Matteo Salvini a proposito delle misure necessarie per far ripartire la Lombardia e il Veneto (o solo la Lombardia? non è chiaro) dopo l’emergenza coronavirus Covid-19.
Nei giorni scorsi il Governo aveva deciso di stanziare 20 milioni di euro per far fronte agli oneri derivanti dallo stato di emergenza sanitaria aumentando di «20 milioni di euro per l’anno 2020 a valere sul Fondo per le emergenze nazionali» (trovati nel fondo per la lotteria degli scontrini).
Secondo Salvini non bastano e così la Lega chiede di stanziare addirittura 10 miliardi. E perchè non 100, o 1000, si sono chiesti in tanti.
Perchè come al solito l’ex ministro dell’Interno non dice dove e come saranno trovati quei soldi. Che sono tanti, se pensate che la manovra di bilancio 2020 vale complessivamente circa 29-30 miliardi. La proposta della Lega prevede di destinare un terzo di quella cifra a misure di sostegno ai territori colpiti dal coronavirus.
Salvini ha anche fatto un lungo elenco delle misure necessarie per tutelare le famiglie e le imprese colpite dal coronavirus.
Chiede nell’ordine: l’esonero versamenti IVA, IRAP, IRPEF e INPS; la sospensione dei termini per la rottamazione delle cartelle; la sospensione rate dei mutui; l’istituzione di una Tax Free Zone; la sospensione degli articoli 3 e 4 del Decreto fiscale; un nuovo accordo con l’Europa su deficit e aiuti di Stato; la cassa integrazione in deroga; la costituzione di un fondo straordinario a sostegno del pagamento dei canoni di locazione delle imprese coinvolte dall’emergenza; un piano per il recupero della didattica uno straordinario per il turismo e la cedolare secca sugli affitti.
Salvini non entra nel merito delle singole richieste. Non dice ad esempio perchè le banche dovrebbero smettere di esigere il pagamento delle rate del mutuo (per quanto tempo?) e chi dovrebbe pagare al posto dei debitori.
Non dice che un nuovo patto con l’Europa sul deficit non è riuscito a negoziarlo nemmeno quando stava al governo (vi ricordate la storia del 2,4% che poi è diventato 2,04%?) e soprattutto non dice dove ha intenzione di trovare tutti quei soldi.
E no, i minibot non sono un’opzione nemmeno questa volta.
Perchè se si parla di un piano da 10 miliardi bisogna avere anche il coraggio di dire come si intende finanziarlo. Sembra di intuire che l’idea geniale sia quella di fare maggior deficit (ovvero più debito), ma questa è subordinata all’eventualità — remota per ora — che l’Europa ci accordi questa possibilità consentendo uno sforamento delle regole comunitarie.
Il problema è che al momento il numero di casi di coronavirus registrati in Italia non è certo quello di un’emergenza sanitaria su scala nazionale. La Commissione Europea del resto ha già deciso di stanziare 230 milioni di euro per aiutare la lotta globale contro la diffusione del coronavirus, potrebbe stanziarne altri ma non si arriverà mai alla cifra richiesta da Salvini. Anche perchè in un modo o nell’altro ci sarebbero da superare le resistenze degli altri governi.
Certo, sono stati fatti molti test tampone, che costano, così come ci sono state maggiori spese a carico del SSN. E sicuramente qualche bar che è dovuto stare chiuso per qualche giorno ha avuto un calo dei ricavi.
Ma è un po’ poco per sostenere la tesi del maggior deficit. Non bisogna poi dimenticare un precedente, doppiamente interessante: la Flat Tax.
Salvini per mesi ha sparato cifre assurde (50 miliardi, 30 miliardi, 15 miliardi, chi offre di più) senza mai dire dove voleva trovare quei miliardi.
Un metodo per trovare una parte di quei 10 miliardi potrebbe essere un aumento delle tasse (e perchè no, delle accise tanto care a Salvini) ma il partito che per mesi ha detto che voleva la tassa piatta e tagliare le accise sulla benzina naturalmente questo non lo può dire.
Non resta quindi che sciacallare sul coronavirus, come già per altre emergenze. Ma almeno questa volta Salvini non farà la figuraccia di essere assente al Parlamento Europeo durante il voto per i sostegni ai terremotati.
(da “NextQuotidiano“)
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Febbraio 26th, 2020 Riccardo Fucile
PER L’EX SENATORE DI AN, CONVERTITO SOVRANISTA, ANCHE LA CONFISCA DI BENI PER 1,7 MILIONI DI EURO
La Lega al sud. Dove non mancano i riciclati: il Tribunale di Napoli, terza sezione, ha condannato a
otto anni di reclusione Vincenzo Nespoli, ex sindaco di Afragola, ex senatore di Alleanza Nazionale ed ex referente della Lega in Campania. Nespoli è stato condannato anche alla confisca di circa 1,7 milioni di euro
La Procura di Napoli (pm Woodcock, Varone e Piscitelli) ha contestato a Nespoli i reati di voto di scambio (in relazione elezioni alle elezioni politiche 2001 e 2006), riciclaggio (per 4,5 milioni di euro) e bancarotta fraudolenta (della Sean Immobiliare spa, per 10 milioni di euro).
I giudici hanno condannato anche il commercialista Maurizio Matacena, a 4 anni e 6 mesi di reclusione, per riciclaggio, all’interdizione dai pubblici uffici per una durata di cinque anni e alla confisca di beni per 306mila euro.
La Pm Daniela Varone aveva chiesto 8 anni e 6 mesi per Nespoli e 5 anni per Maurizio Matacena.
(da agenzie)
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Febbraio 26th, 2020 Riccardo Fucile
“IL MIGLIORE TRA VOI E’ COLUI CHE E’ PIU’ UTILE ALL’UOMO”
Tra i mussulmani d’Italia è scattato il passaparola. In nome del detto profetico “il migliore tra voi è colui che è più utile all’uomo”, le comunità islamiche del Paese hanno avviato una raccolta fondi per aiutare i centri più colpiti dal coronavirus.
La “colletta” per fronteggiare l’emergenza.
A lanciare la “colletta” è l’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche d’Italia, una delle organizzazioni più rappresentative dei musulmani residenti nel Paese: «Raccolta fondi per l’emergenza coronavirus al fine di rifornire di mascherine le aree dei focolai. L’Unione invita tutti i Centri Islamici, le moschee e i singoli a contribuire attivamente per fronteggiare insieme l’emergenza».
I principi islamici della solidarietà .
«Il nostro Paese — scrive l’Ucoii — sta vivendo in questi giorni una grande emergenza dovuta al propagarsi del coronavirus in diverse regioni. Vista la scarsità di mascherine mediche che aiutano a limitare la veloce propagazione del virus e rendendosi queste necessarie ormai, nelle aree a rischio, anche per poter accedere ai servizi essenziali, l’Unione delle comunità islamiche d’Italia, applicando i principi islamici di solidarietà , invita tutte le comunità islamiche italiane a contribuire al fine di creare degli approvvigionamenti di mascherine e materiale necessario per affrontare l’emergenza in corso».
Il precetto profetico.
«Tutto il materiale acquistato verrà consegnato gratuitamente alla cittadinanza tramite le Comunità locali e in coordinamento con le autorità locali delle aree a rischio, nonchè agli istituti sanitari che ne avessero necessità . L’invito è aperto anche ai singoli fedeli e cittadini tramite i canali indicati nel comunicato e sul sito web. Ricordando il detto profetico, l’Ucoii fa appello al senso più profondo di cittadinanza e di fede che deve spingere ogni membro delle rispettive comunità a contribuire per il bene comune».
(da agenzie)
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Febbraio 26th, 2020 Riccardo Fucile
ALLA MSC MERAVIGLIA RIFIUTATO L’ATTRACCO SIA IN GIAMAICA CHE ALLE CAYMAN… A BORDO 4.500 PASSEGGERI E 1600 MEMBRI DI EQUIPAGGIO; CI SONO DIVERSI ITALIANI
In crociera a bordo della nave MSC Meraviglia ci sono 4.500 passeggeri e 1.600 membri
dell’equipaggio. Non possono scendere, nè attraccare. Per sicurezza e nonostante a bordo ci sia solo un caso di influenza, la nave italiana delle meraviglie è stata allontanata da due porti per paura del coronavirus.
La MSC Meraviglia partita da Miami è arrivata a Ocho Rios, in Giamaica, martedì mattina. Il comando della nave ha segnalato un caso di influenza di un membro dell’equipaggio e le autorità giamaicane li hanno lasciati a largo della costa.
In acque caraibiche, la nave si è dunque diretta a Georgetown, Isole Cayman, anche qui porti chiusi: il ministero della Salute li ha rimandati indietro: “Un eccesso di precauzaione al fine di fornire protezione alla salute e alla sicurezza dei residenti delle Isole Cayman” ha dichiarato il ministro della Salute per le Isole Cayman, Dwayne Seymour, in una nota.
Come per la MS Westerdam, a nulla è valsa la dichiarazione rilasciata martedì pomeriggio dal comandante della nave: “Il membro dell’equipaggio aveva viaggiato a Miami da Manila, tramite collegamento diretto a Istanbul”, ha dichiarato MSC. “Ha sviluppato sintomi di influenza comune e si è rivelato positivo all’influenza di tipo A dopo aver visitato il centro medico della nave mentre era già a bordo. Non ha altri sintomi”. È in condizioni stabili, riceve trattamenti e farmaci antivirali, non ha febbre ed è quasi guarito. Per precauzione è stato isolato dagli altri membri dell’equipaggio e dagli ospiti sin dal primo momento in cui si sono verificati i sintomi e rimarrà in isolamento fino a quando non sarà completamente guarito.
Msc Meraviglia è attualmente in navigazione verso Cozumel, in Messico, il prossimo porto di scalo come da itinerario programmato.
Al momento sulla nave si inizia a respirare un’atmosfera molto tesa, con centinaia di passeggeri radunati nelle aree comuni che si consultano sul da farsi.
L’italiano Tonino M. racconta a TPI: “A questo punto ci respingeranno anche dal porto messicano previsto come prossima tappa, vorremmo tutti tornare a Miami e venire rimborsati. Dopo queste disavventure però abbiamo tutti paura che non ci facciano scendere neppure a Miami se non dopo una quarantena”.
“Siamo partiti domenica da Miami e avevamo la prima tappa in Giamaica, a bordo saremo almeno 200/300 italiani. Dovevamo sbarcare alle nove di questa mattina (ora locale) ma di ora in ora continuavano a fare annunci dicendo che dovevano risolvere un problema con le autorità locali. Avevamo capito tutti che il problema era legato al Coronavirus”, avevano spiegato ieri i passeggeri a TPI.
La MSC “si scusa per il disagio” attraverso due comunicati. E specifica: “Come sapete, gli ospiti e l’equipaggio della MSC Meraviglia sono stati sottoposti a uno screening individuale al momento dell’imbarco e non permette a nessuna persona che presenti sintomi di salire a bordo. La sicurezza è la massima priorità ”.
(da TPI)
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Febbraio 26th, 2020 Riccardo Fucile
LA GAFFE SOVRANISTA DA COPIA-INCOLLA
Può capitare di cadere nell’errore di copiare e incollare un testo per annunciare un’ordinanza. Ed è quello che è successo alla Regione Veneto che il 24 febbraio ha pubblicato il testo di chiarimento sulle ‘Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid- 2019’, prendendo spunto — chiamiamolo così — da quanto pubblicato prima dalla Regione Emilia-Romagna. Ma questo copia&incolla è stato talmente assiduo da riportare, addirittura, la dicitura che fa riferimento all’amministrazione regionale guidata da Stefano Bonaccini e non da Luca Zaia.
Come riporta il portale di fact-checking Bufale.net, il testo che riportava i chiarimenti sull’ordinanza urgente per il contenimento della diffusione del Coronavirus è stato pubblicato prima dal sito ufficiale della Regione Emilia-Romagna, come testimonia lo stesso documento pubblicato in data 23 febbraio.
E buona parte del testo, come ovvio dato che i contatti con il ministero della Salute sono stati gli stessi, lo ritroviamo anche nell’ordinanza pubblicata sul sito della Regione Veneto.
Fino a qui, come detto, nulla di sbagliato. In fondo si tratta di chiarimenti su confronti in un tavolo tecnico con lo stesso interlocutore in cui sono state date le iniziali linee guida per la gestione e il contenimento della diffusione del Coronavirus e delle persone affette da Covid-19.
Ma la Regione Veneto ha commesso una clamorosa gaffe proprio nell’intestazione.
Sul sito della Regione Veneto, infatti, compare la stessa scritta per quel che riguarda l’oggetto: «Chiarimenti applicativi in merito all’Ordinanza contingibile e urgente n. 1 del Ministero della Salute, d’intesa con il presidente della Regione Emilia-Romagna, recante “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid- 2019». Insomma, la Regione Veneto è diventata la Regione Emilia-Romagna nel testo delle sue ordinanze. Potere del CTRL+C e CTRL+V.
(da agenzie)
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Febbraio 26th, 2020 Riccardo Fucile
“IL MIO PERCORSO NON HA BISOGNO DI CAPI NE’ DI DOTTRINE”
Alla fine, ci rinuncia. Tommaso Cerno, ex senatore del Partito Democratico, aveva annunciato
l’intenzione di passare ad Italia Viva.
Nella serata di oggi, però, il giornalista ha chiesto di aderire al Gruppo Misto: “Stimo Matteo ed il mio dialogo è aperto con tutti. Ma il mio percorso in questa fase non ha bisogno di capi nè di dottrine”.
Secondo lui, “non ha senso la sesta stella in forza centrista. Credo davvero alla piazza che diventa seggio, più di Di Maio e Grillo. E come pensava anche Renzi nel 2014”.
L’idea del senatore è di lanciare “una grande forza progressista, ecologista e seria. Per sfidare il Pd e il governo dei ‘sempre gli stessi’ al Congresso, se è vero che Zingaretti aprirà le porte alla società civile”.
Il rapporto con il suo ex partito rimane complicato, dopo aver detto che la direzione milanese gli ha chiesto il pizzo. “Per ora quando si parla con il Pd di libertà di espressione emerge sempre la loro indole penale.Ho sempre detto che uscivo dal gruppo del Pd. Ho il massimo rispetto per il presidente Marcucci. La mia critica è al segretario”, ha affermato.
La notizia, che circolava stamattina a Palazzo Madama, è confermata dalla capogruppo del gruppo Misto Loredana De Petris. Lo stesso Cerno avrebbe spiegato ad alcuni colleghi che il mancato approdo fra i renziani sarebbe dovuto a dissapori con Matteo Renzi che non avrebbe mantenuto dei patti sottoscritti con lui
(da agenzie)
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Febbraio 26th, 2020 Riccardo Fucile
“E’ COME UN’INFLUENZA E AMMALARSI NON E’ FACILE”
Tra le poche voci che in queste ore sono riuscite a superare la cappa di silenzio calata da giorni sulla zona rossa del Piacentino, ce n’è una più importante delle altre, non fosse altro perchè il contagiato che parla non è un paziente qualunque, ma un medico che lavora l’Unità operativa di Medicina interna a Piacenza, “meno di 15 chilometri dal paese focolaio d’infezione: Codogno”.
Il medico si è ammalato di coronavirus. Ora è praticamente guarito. E lancia a tutti un messaggio di fiducia e speranza: “Sto bene, ho superato la malattia con pochissimi sintomi. Ora sono a casa in quarantena. Quindi: niente panico! E, sottoponetevi ai tamponi, soltanto se ci sono sintomi”.
Il suo nome è Edmondo Vetrugno, e la sua storia – inizialmente affidata ad un post su Facebook e a un messaggio ad alcuni amici (rimosso pochi minuti dopo la sua pubblicazione, per evitare misunderstanding con al sua Asl: “Non pensavo tanta rilevanza, ero in buona fede, volevo solo tranquillizzare i miei amici”) – è tanto esemplare quanto rassicurante, visto che alla fine, il dottore conclude serenamente che: “1) La malattia si comporta esattamente come la banale influenza e “nella stragrande maggioranza dei casi è paucisintomatica”, si risolve in 3-4 giorni senza esiti.
2) Il contagio non è così semplice per fortuna, “tanto che tutti i colleghi e gli amici (compresi mia moglie e mio figlio) venuti a contatto con me non hanno a distanza di cinque giorni sviluppato sintomi. Pensate che io ho anche starnutito più volte nello studio in cui lavoro a stretto contatti con i miei colleghi”.
La storia di Vetrugno è molto particolare. Fa il tampone per caso: il 21 febbraio veniva ricoverata nel reparto dell’ospedale di Piacenza un’anziana residente a Codogno con febbre alta e malattia grave.
La donna viene visitata dal medico di guardia, che è la moglie del dottor Vetrugno, che mette la paziente immediatamente in isolamento. Il giorno dopo, come da protocollo, tutte le persone venute a contatto con la donna vengono sottoposte a tampone. E anche il dottore, in quanto convivente di una potenziale contagiata. Tutti sono negativi. Tranne, Vetrugno. Probabilmente però la paziente arrivata nell’ospedale di Piacenza non ha alcuna riesponsabilità .
Il 15 febbraio Vetrugno era andato con la famiglia ed alcuni amici proprio a Codogno, per il carnevale, lì aveva assistito alla sfilata dei carri e aveva conversato con un amico della zona. Poi era andato a bere qualcosa in un bar molto affollato. Qui, secondo la ricostruzione, sarebbe avvenuto il contagio (non dunque nell’ospedale di Piacenza). “Avevo anche il sistema immunitario un po’ indebolito dal fatto che stavo prendendo antibiotici per un problemino al dente del giudizio”, racconta il medico. Che spiega:
“Nei giorni successivi, il 20 e il 21 febbraio (quindi ancora prima che la moglie visitasse la sua paziente, ndr) ho avuto sintomi da raffreddore con rinite – ma non febbre e nemmeno tosse – e sono andato regolarmente a lavoro visitando pazienti, parlando ed incontrando gente; allo stesso modo ho condotto la mia normale vita sociale ( palestra, ristoranti, hobby ), stimo di aver incontrato decine di persone!”. Eppure nessuno dei colleghi e degli amici (compresa la moglie e il figlio) entrati a contatto con Vetrugno a distanza di 5 giorni hanno sviluppato sintomi e in molti hanno anche avuto modo di fare il tampone (negativo).
“Io stesso – spiega il dottore – sto benissimo, non ho nemmeno più il raffreddore e nessun altro sintomo, probabilmente sarò dimesso a breve e continuerò la cosiddetta quarantena (14 giorni) a casa da solo, mia moglie che tornerà a lavoro a breve (sempre completamente asintomatica) starà col bambino dai suoi”. La verità , dunque, secondo Vetrugno è che “le scene apocalittiche viste in questi giorni” siano del tutto insensate. Che è sufficiente seguire il vademecum diffuso dal Ministero della Salute sulle norme igieniche e comportamentali per evitare problemi. “L’imperativo categorico – scrive – dev’essere tutelare gli anziani”.
E soprattutto deve essere chiaro che “non tutti coloro che hanno sintomatologia influenzale banale devono fare il tampone, poichè è inutile sapere di essere positivi, se non si sta male”. “La notizia buona per tutti – conclude – è che ora io sto bene. Quindi, mi raccomando, niente panico!”.
(da “La Repubblica”)
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Febbraio 26th, 2020 Riccardo Fucile
BELLA ORGANIZZAZIONE DELLA REGIONE DI TOTI: NESSUN ADDETTO CONSEGNA I PASTI NELLE CAMERE DALLE QUALI LE PERSONE IN QUARANTENA NON POSSONO USCIRE
Protesta delle persone in isolamento nell’albergo Al Mare di Alassio: lanciati fuori dalla struttura i
sacchetti con il cibo portato dentro la struttura.
I generi alimentari sono stati lasciati nell’atrio dell’hotel perchè non era presente il personale predisposto per portarlo nelle camere.
Inoltre, i titolari degli alberghi non possono entrare nelle stanze degli ospiti e non possono usare la cucina.
Di conseguenza, il cibo è rimasto nell’altrio senza che nessuno potesse prenderlo. Da qui l’estremo gesto dettato dalla rabbia e dal nervosismo che stanno vivendo gli ospiti, soprattutto persone anziane: i sacchetti con i generi alimentari sono stati buttati fuori dalla struttura.
Sono 140 le persone chiuse all’interno dei due alberghi Bel Sit e Al Mare della stessa proprietà ed è solo il primo giorno di isolamento dei 15 predisposti dal protocollo sanitario.
Ognuno è chiuso nelle proprie camere e non può lasciarle
Tante dunque le difficoltà degli ospiti sorpresi da questa situazione, con problemi anche legati anche alle dimensioni delle stanze.
(da Primocanale)
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Febbraio 26th, 2020 Riccardo Fucile
“A SARONNO RISCHIO 1.200 MORTI PER CORONAVIRUS”… CREA SOLO ALLARMISMO INGIUSTIFICATO, MA EVIDENTEMENTE E’ FUNZIONALE A UN DISEGNO POLITICO
“Nella città Saronno si rischiano 1.200 decessi per coronavirus”. Così recita il testo di “un’ordinanza contingibile e urgente in materia di sanità e igiene pubblica” diffusa da Alessandro Fagioli, sindaco del comune lombardo della Lega.
Una statistica che sta facendo discutere proprio perchè non avrebbe basi scientifiche, come specificato nello stesso testo: “Si tratta di un dato non estrapolabile scientificamente”.
Eppure, prosegue l’ordinanza, “non avendo al tempo stesso controprove, è da tenere in considerazione nella tutela della salute pubblica e in particolare modo per la fascia debole della popolazione ovvero di chi ha già patologie in corso”.
“La città di Saronno ha poco meno di 40mila abitanti e qualora, nel caso peggiore, venissero tutti contagiati, rischieremmo di avere, stando al 3% di decessi, circa 1200 decessi”, si spiega nelle pagine pubblicate sul sito del Comune di Saronno.
A commentare il testo dell’ordinanza su Facebook è giunto Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera: “Quello di cui non abbiamo bisogno, signor sindaco di Saronno, è di qualcuno, con responsabilità istituzionali, che in questi giorni aumenti il panico tramite la diffusione di notizie prive di fondamento. L’ordinanza da lei emessa ipotizza la possibilità di 1.200 Morti nella sola città di saronno come esito dell’applicazione di un tasso di mortalità del 3% all’intera popolazione. Quella percentuale va invece applicata alla popolazione infettata. Questo non è un errore da poco. Lei ha fatto credere ai suoi concittadini che si era di fronte alla possibilità di un’ecatombe, peraltro per poi prendere semplicemente l’iniziativa di chiudere un mercato”.
“Certo, il momento è difficile, anche per voi sindaci, lo capiamo tutti. A maggior ragione bisognerebbe stare attenti a quello che si scrive e si dice”, prosegue Fiano. Dopo le reazioni, lo stesso sindaco Alessandro Fagioli ha voluto chiarire la sua posizione, invitando a non “estrapolare singole frasi” dell’ordinanza. Come riportato dal quotidiano online locale Malpensa24:
“Stiamo vivendo un’emergenza sanitaria di fronte alla quale le istituzioni locali stanno cercando di mettere in campo azioni misurate, serie e responsabili. Questo è il caso dell’ordinanza emanata questa mattina con la quale ho annullato lo svolgimento del mercato di mercoledì 26 febbraio per scongiurare il rischio di proliferazione del coronavirus. All’interno del provvedimento sono stati inseriti concetti esemplificativi atti a rafforzare il senso del fenomeno in corso, sottolineando il possibile coinvolgimento dei soggetti più deboli a maggior rischio di ricovero. Evitando il contagio si scongiura il probabile intasamento delle strutture sanitarie e la ripresa della vita normale. Con rammarico, devo constatare che qualcuno ha deciso di fare polemica anche in una situazione particolare come questa, decidendo di estrapolare singole frasi dell’ordinanza solamente con l’obiettivo di screditare l’avversario politico e generare scandali mediatici. Allo stesso tempo debbo constatare, con altrettanto rammarico, quanto fatto da alcune testate on-line che in questa occasione hanno deciso di non fare informazione ma gossip mediatico. Si invitano i cittadini a seguire il decalogo delle buone prassi al fine di evitare possibili contagi”.
(da “Huffingtonpost”)
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