Aprile 30th, 2020 Riccardo Fucile
ERA STATO DECISO DALLA CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO DELLA CAMERA IERI SERA ALL’UNANIMITA’… MA COME VEDONO UNA TELECAMERA I SOVRANISTI-ESIBIZIONISTI DEVONO FARE COME I MANIACI DEI GIARDINETTI
Ennesima triste pagina nella storia della Repubblica in Italia. Questa mattina, poco prima dell’intervento di Giuseppe Conte alla Camera dei deputati, si sono alzate le proteste dai banchi delle opposizioni perchè il presidente del Consiglio avrebbe parlato senza mascherina.
Ma questa decisione era stata presa dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio nella giornata di ieri, alla presenza dei questori. Giuseppe Conte parla senza mascherina perchè è stato deciso dal Parlamento.
Le grida si sono alzate dai banchi dell’opposizione e il presidente Roberto Fico ha dovuto interrompere l’inizio dell’informativa di Giuseppe Conte e sospendere per cinque minuti la seduta in Aula. Prima di farlo, però, ha ricordato quel che era stato deciso all’unanimità nel corso della conferenza dei capigruppo alla Camera sullo svolgimento delle sedute all’interno dell’Aula, per consentire di portare avanti i lavoro in sicurezza.
«Colleghi, già ieri in conferenza abbiamo cercato di organizzare il parlare con mascherina o senza — ha detto Roberto Fico rispondendo alle critiche dell’opposizione -. Se davanti c’è una distanza di un certo tipo, abbiamo organizzato la postazione dell’emiciclo per parlare senza mascherina. Il governo non può dare le spalle all’emiciclo e con la distanza che il tavolo del governo ha rispetto agli altri scranni, può parlare senza mascherina».
Insomma, il tutto era stato già deciso nella giornata di ieri. I deputati dovranno parlare con la mascherina se rimarranno seduti ai loro scranni perchè non è possibile, per conformazione architettonica dell’Aula, tenere distanza di sicurezza.
Giuseppe Conte parla senza mascherina da una zona dell’emiclico a distanza di sicurezza da tutti gli altri. Inoltre, il governo non può che parlare de viso agli scranni. Una polemica sterile e inutile dopo accordi arrivati già ieri.
(da agenzie)
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Aprile 30th, 2020 Riccardo Fucile
“SIAMO ANCORA DENTRO LA PANDEMIA, LA RIPRESA DOVRA’ ESSERE GRADUALE O SI RISCHIA IL RITORNO ALL’EMERGENZA”
“Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali, ma basato su rilevazioni
scientifiche”. Non usa giri di parole il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per ribadire che la ripresa, l’apertura totale delle attività produttive, deve essere graduale per evitare che la fase 2 coincida con una recrudescenza dei contagi per il Coronavirus.
Nel suo informativa alla Camera, questa mattina, il premier ha sottolineato che “iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perchè in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime”. Non c’è spazio, dunque, per scelte autonome da parte delle Regioni.
“ll governo ha sempre compreso la gravità del momento”, esordisce il premier. Quello messo in campo “è un modo per far ripartire al meglio la nostra economia senza battute di arresto in futuro. Un approccio non graduale e incauto porterebbe ad una recrudescenza del contagio. Si riapre dal lavoro ma non dalla scuola e dalla socialità “.
Il presidente del Consiglio sottolinea inoltre l’importanza della gradualità : “Nessun Paese ha riaperto tutto insieme. Non possiamo permettere continua Conte – che gli sforzi compiuti risultino vani per imprudenze compiute in questa fase così delicata. Qualsiasi atteggiamento ondivago, come passare dalla politica del “chiudiamo tutto” al “riapriamo tutto”, rischierebbe di compromettere in maniera irreversibile questi sforzi”.
E afferma: “Lo dico in maniera chiara, a costo di apparire impopolare. Il governo non può assicurare in modo immediato il ritorno alla normalità “.
Questo perchè “Siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti. Il 4 maggio è il primo passo fondamentale e necessario affinchè tutto il Paese possa incamminarsi sulla strada di una conquista di una vita serena: questa fase sarà di convivenza con il virus e non di liberazione dal virus”.
Il premier ringrazia poi sentitamente medici e paramedici che si stanno impegnando in tutta Italia nella lotta al coronavirus e nell’aula scatta un lungo e unanime applauso. E sottolinea che nel mese di maggio “si procederà ad effettuare 150mila test sierologici, un campione verrà selezionato dall’Istat. Dovremo essere pronti a misure tempestive, anche restrittive” in caso di nuova crescita dei contagi. “Misure che potranno essere mirate su specifici territori”.
Quanto all’app Immuni Conte assicura che ha copertura legislativa: “Norma di rango primario, il Parlamento può agire”.
Il decreto sulla app Immuni varato ieri sera dal cdm intende “chiarire e rafforzare la disciplina di questo particolare trattamento dei dati personali, in coerenza con quanto precisato dal garante dei dati”. “Si prevede che il titolare” del trattamento “sia il ministero della Salute e che l’applicazione sia installata su base volontaria, destinata ai soli soggetti che l’abbiamo scaricata. La piattaforma opererà nel nostro territorio nazionale, affidata a società pubbliche o comunque a totale partecipazione pubblica, e sarà scaricata gratuitamente, utilizzando codici che non permetterà di risalire all’identità dell’utente”.
Poi, rispetto alle misure economiche per uscire dalla crisi, Conte ha annunciato, nel prossimo decreto, uno stanziamento di “15 miliardi per le imprese” e ci saranno “25 miliardi per il sostego al lavoro e al reddito”. E “per non lasciare indietro nessuno una particolare attenzione sarà data al tema della disabilità , anche dal punto di vista economico”.
Da parte del Governo ci sarà una particolare attenzione alle famiglie che, sottolinea Conte, “nei prossimi provvedimenti devono avere lo spazio che meritano. Sarà cruciale preparare e sostenere progetti territoriali, tutelando anche il diritto al gioco, all’attività motoria, senza compromettere le norme di distanziamento sociale”.
(da agenzie)
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