450 PROFUGHI, CONTE CHIEDE LA REDISTRIBUZIONE? LI MANDI IN UNGHERIA DA ORBAN, IL COMPAGNO DI MERENDE DI SALVINI, CHE NE HA ACCOLTI ZERO
RICOMINCIA LA FARSA: CHI VUOLE FINIRE IN GALERA RIPORTANDOLI IN LIBIA, CHI VUOLE VIOLARE LA LEGGE TRATTENENDOLI A BORDO…EPPURE IL GIURISTA CONTE DOVREBBE CONOSCERE IL REATO DI SEQUESTRO DI PERSONA
Il barcone era partito ieri mattina dalle coste libiche di Zuara ed è entrato nella zona Sar (Search and Rescue) italiana.
Alle 22 di ieri sera si trovava a poche miglia da Lampedusa e da Linosa, poi i pescatori della zona lo hanno visto cambiare rotta e puntare verso la costa siciliana. Dopo un lungo braccio di ferro con Malta, il governo italiano è intervenuto.
Un convoglio di tre motovedette della Capitaneria e una della Guardia di Finanza lo hanno intercettato. “Alla vista delle unità italiane il barcone si è fermato e alcuni naufraghi hanno iniziato a lanciarsi in acqua”, ricostruiscono fonti governative. “Grazie all’intervento di una motovedetta i migranti sono tutti stati recuperati. In nottata sono giunti il pattugliatore Montesperone della Gdf e una nave inglese che hanno accolto i migranti”.
Il trasbordo dei 450 migranti è avvenuto questa mattina a largo di Linosa: 176 persone sono state messe sul pattugliatore inglese “Protector” inserito nel dispositivo Frontex, e altre 266 sul “Monte Sperone” della Guardia di Finanza.
Otto persone, tutte donne e bambini, sono state trasportate a Lampedusa a bordo di motovedette della Guardia Costiera per motivi sanitari.
Una donna incinta insieme con la sorella e una mamma molto debilitata sono state trasportate poco fa in elisoccorso all’ospedale di Palermo. “Le loro condizioni di salute sono particolarmente gravi – dice all’Adnkronos il medico Pietro Bartolo – una donna, in particolare, era pelle e ossa, non mangiava da settimane”.
Appena l’elisoccorso tornerà a Lampedusa verranno trasportati a Palermo altri tre uomini, anche loro molto gravi.
Intanto, interviene anche Frontex. “La rotta non la decidiamo noi, è un’operazione della Guardia costiera e noi seguiamo il loro comando”, dichiara la portavoce dell’agenzia europea Ewa Moncure.
E cosa fa l’Italia, invece che farli sbarcare? La solita manfrina razzista di Salvini e le chiacchiere di Conte. L’unica entità che si sta comportando degnamente è la Marina italiana, solo che a dover sopportare i cazzari del governo.
Salvini avanza l’opzione di riportarli in Libia, il che gli assicurerebbe subito una incriminazione davanti alla Corte di Giustizia europea perchè lo sanno anche gli imbecilli che i respingimenti sono vietati dalla Convenzione di Ginevra.
C’è stato solo un precedente, durante il governo Berlusconi quando Roberto Maroni era ministro dell’Interno, e l’Italia in seguito venne condannata dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo.
Vietati i respingimenti in mare. Bocciate le espulsioni collettive.
Nel febbraio del 2012 la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato all’unanimità l’Italia per i respingimenti verso la Libia. Nel cosiddetto caso Hirsi, che riguardava 24 persone nel 2009, è stato violato l’articolo 3 della Convenzione sui Diritti umani, quello sui trattamenti degradanti e la tortura.
Il chiacchierone Conte pensa invece di scrivere al Presidente Juncker e Tusk e agli altri leader europei una lettera volta a sollecitare l’applicazione immediata anche a questo caso dei principi europei affermati nel corso dell’ultimo Consiglio Europeo di fine giugno. “L’Italia non è più disposta a farsi carico in modo isolato di un problema che riguarda tutti i Paesi europei. O verranno redistruiti in tutti i Paesi Ue o non sbarcano”.
Quello che Salvini non ha più chiesto per non far incazzare i suo amici sovranisti dell’Est.
Bravo Conte, fai una cosa: chiama Orban e la sua compagnia di razzisti e fagli accogliere da Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca che finora ne hanno accolti ZERO!!!
Altrimenti falli sbarcare in Italia come buon senso comanda ed almeno eviti un processo per sequestro di persona.
(da agenzie)
Leave a Reply