A BOLOGNA LA LEGA GIOCA A SCARICABARILE CON IL PDL PER GIUSTIFICARE LA SUA SCONFITTA
BERNARDINI: “BERSELLI SE NE VADA”… LA LEGA DOVEVA SFONDARE E ALLA FINE SI RITROVA CON UN MISERO 11%…. E BERNARDINI SUPERA APPENA IL 30% NELLA CITTA’ IN CUI GUAZZALOCA ERA RIUSCITO A DIVENTARE SINDACO… ALTRO CHE COMIZI DI BOSSI
Mentre a Milano i vecchi alleati alle corti di Bossi e Berlusconi sono gelidi, nenanche riescono a polemizzare, il day after delle elezioni che hanno incoronato Virginio Merola sindaco di Bologna al primo turno diventa per la Lega il giorno della resa dei conti.
Con il Pdl, ovviamente.
Il dialogo, se mai c’è stato, è finito e sono scambi di accuse su chi ha contribuito di più a far perdere il Carroccio.
Il candidato del centrodestra, che la Lega aveva voluto con tutte le sue forze, Manes Bernardini, se la prende in particolar modo con Filippo Berselli, coordinatore regionale dei berlusconiani, senatore, presidente della commissione giustizia e colui che doveva essere l’uomo della sfida con Merola prima che Bossi (padre e figlio) e Maroni imponessero il loro uomo: “Per colpa di Berselli abbiamo perso tempo per la nostra campagna elettorale. Con anche 10 giorni in più avremmo potuto recuperare voti preziosi”, dice Bernardini.
Un botta e risposta a distanza senza esclusione di colpi, e segnato dall’amarezza del giovane Manes che non vuole farsi carico delle responsabilità del mancato traguardo del ballottaggio.
“Il mio nome ha ottenuto quasi 4 punti in più rispetto alla coalizione. Quindi la scelta è stata giusta — spiega, lanciando poi un chiaro rimprovero — Berselli avrebbe dovuto svegliarsi prima, per darci più tempo di fare campagna elettorale porta a porta. Purtroppo l’infinito balletto di nomi ci ha fatto perdere tempo e voti che, forse, avrebbero potuto fare la differenza”.
Lasciato da parte il fair play, le strette di mano sul palchi dei comizi, Bernardini invita il Pdl a “rottamare” i vecchi dirigenti, così resta solo lui.
Il mancato sindaco si scaglia anche contro chi, tra le file del Pdl, ha accusato la Lega di aver fatto campagna elettorale solo per sè .
Torna poi sul ricorso annunciato ieri dalla vicepresidente del Senato Rosi Mauro, per verificare la correttezza delle operazioni di voto e di spoglio: “Non si tratta di un ricorso contro Merola — spiega — vogliamo fare chiarezza sulle irregolarità segnalateci dai cittadini e dalla stampa”.
In attesa della replica di Berselli, forse il gasato Manes dovrebbe anche chiedersi come mai la Lega parlava di sorpasso e i sondaggi davano il Carroccio al 16%, salvo poi attestarsi nella realtà a un misero 11%, solo in leggero aumento, mentre il Pdl ha preso il 16%.
Che dipenda dal comizio di Bossi che avrà fatto perdere voti?
La verità è che laddove anni fa Guazzaloca vinse con oltre il 50%, ora un candidato leghista supera a malapena il 30%.
Forse farebbe meglio a guardare anche in casa propria.
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