A BORDO DELLA SEA WACH LA SITUAZIONE STA PRECIPITANDO: MANCA L’ACQUA, RIFIUTO DEL CIBO, TIMORE DI ATTI DI AUTOLESIONISMO
49 DISPERATI OSTAGGIO DI POLITICI RAZZISTI CRIMINALI
A bordo delle due navi delle Ong Sea Watch e Sea Eye rispettivamente al sedicesimo e all’ottavo giorno di permanenza in mare senza che nessuno Stato voglia concedere un porto di sbarco la situazione è di estrema tensione.
Da oggi l’acqua è razionata e molti migranti hanno deciso di cominciare uno sciopero della fame e rifiutano il cibo.
L’equipaggio delle due navi ha paura di gesti di autolesionismo dei migranti ormai consapevoli dell’impasse politico di cui sono ostaggi.
La portavoce Giorgia Linardi e il medico di bordo Frank Doerner fanno il quadro di quello che accade a bordo e di quello che potrebbe accadere. Da un momento all’altro. “E’ una situazione che potrebbe degenerare all’improvviso – spiega Linardi – Siamo molto preoccupati, perchè temiamo che da un momento all’altro possa succedere qualcosa. E non possiamo continuare così . Ho parlato stamattina con il dottore a bordo ed è molto preoccupato”.
E infatti il dottor Doerner lo dice chiaramente: “La situazione a bordo sta diventando ogni giorno più instabile”.
Riso e fagioli. Questo il pasto principale a bordo della Sea Watch 3. Una alimentazione che a lungo non è adatta a nessuno, soprattutto ai tre bambini presenti a bordo, uno di un anno e due di sei.
Dice Chris Grodotzki, coordinatore media della Ong, durante una conferenza stampa: “Riso e fagioli vanno bene ma per sostenersi per un paio di giorni. Soprattutto per i bambini, uno è molto piccolo, serve altro, hanno bisogno di mangiare altro”.
È il commissario europeo per l’immigrazione Dimitris Avramopoulos a chiamare i leader europei per assicurare uno sbarco nelle prossime ore dei migranti fermi al largo dell’isola di Malta.
“Stiamo consumando i telefoni”, dice la portavoce della commissione europea.
Ma al momento con risultati alterni, perchè se Olanda, Germania e Francia hanno confermato la disponibilità a prendere una parte dei migranti, l’Italia resta ferma con il suo no.
Ancora questa mattina il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ribadito la chiusura totale all’arrivo in Italia persino delle donne e dei bambini e dei loro familiari a cui invece hanno aperto il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio.
Sull’esito dei colloqui con i leader europei la commissione Ue informerà nelle prossime ore il Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti dei Paesi membri presso l’Unione. “Serve più solidarietà – ha detto la portavoce – bisogna trovare una soluzione sostenibile per l’arrivo dei migranti nel Mediterraneo”.
(da agenzie)
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