A SALVARE LE BANCHE SONO STATI I NARCODOLLARI
SECONDO UN RAPPORTO DELLE NAZIONI UNITE, A TENERE IN PIEDI IL CIRCUITO BANCARIO INTERNAZIONALE, EVITANDO IL COLLASSO DEL SISTEMA, SONO STATI I SOLDI DEL TRAFFICO DELLA DROGA… FINANZIAMENTI CON CAPITALI DERIVANTI DA TRAFFICI ILLECITI… UN RICAVATO DI 320 MILIARDI DI DOLLARI RIPULITI E INVESTITI… ANCHE IL SETTORE IMMOBILIARE E’ STATO BENEFICIATO
Prima dà una mano decisiva a far esplodere la crisi finanziaria mondiale, poi però tiene in piedi da sola il circuito bancario internazionale, evitando il collasso del sistema e una recessione assai peggiore di quella in atto.
Strano destino quello della droga nel crac del secolo ( non a caso iniziato per una faccenda di “titoli tossici”): veleno e medicina allo stesso tempo, nel traballante mondo finanziario di inizio millennio. Secondo Antonio Maria Costa, direttore esecutivo dell’ufficio droga e criminalità delle Nazione Unite, i soldi del traffico di droga sono stati l’unica cosa che abbia tenuto a galla le banche nella seconda metà del 2008.
Infatti, il circuito del credito interbancario è stato largamente finanziato con capitali derivanti da traffici illeciti.
Dagli indicatori macroeconomici, emerge una situazione simile anche per il comparto della finanza. Un certo numero di banche sono state letteralmente salvate dal denaro dei trafficanti. Il meccanismo è lineare. Principalmente perchè la droga è l’unico settore a non aver conosciuto flessioni con la crisi, e anzi ad averci guadagnato: ordinativi in crescita, disoccupazione al minimo, costi vivi irrisori che lasciano rilevanti percentuali di guadagno da reinvestire.
Il ricavato del commercio di droga su strada si aggira, secondo i dati ufficiali delle Nazioni Unite, sui 320 miliardi di dollari, a fronte di un costo complessivo di 90, più o meno quanto il valore mondiale del settore della carne e dei cereali.
Una montagna di quattrini che vanno ripuliti e investiti.
Si pensi che il 30% del Pil afghano dipende da droga e indotto. Per ripulire il denaro non c’è paradossalmente di meglio del settore dove i controlli anti-riciclaggio sono i più ferrei.
Per aggirare i sistemi di sorveglianza delle banche, i trafficanti ammucchiano grandi somme in contanti che poi vanno a reinvestire direttamente. E nemmeno per forza in banca.
Grazie alla crisi, c’è un altro settore, specie negli Usa, che ha vitale bisogno di denaro in entrata a scopo sopravvivenza: l’immobiliare.
Tra “real estate” ed operazioni bancarie, la droga ha fornito all’universo della finanza il flusso di liquidità circolante necessario ad evitare che il sistema andasse a gambe per aria.
La produzione mondiale di droga è in continua crescita e, secondo le Nazioni Unite, iniziative come quelle del governo inglese che ha intenzione di comprare l’oppio afghano per fini medici, sono sbagliate.
Le industrie farmaceutiche pagano l’oppio trenta dollari il chilo, i trafficanti cento. Difficile ch ei contadini abbiano interesse a cambiare cliente…
Nel frattempo le banche resteranno a galla ancora un po’…
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