ALLUVIONE IN SPAGNA, A VALENCIA ALMENO 62 MORTI: iNTRAPPOLATI COME TOPI”
I DANNI CAUSATI DAL CICLONE DANA: “L’EMERGENZA NON E’ ANCORA FINITA”
Sono almeno 62 le persone morte nelle inondazioni che hanno colpito ieri sera il sud-est della Spagna, secondo le informazioni condivise dai servizi di emergenza del Paese. Il bilancio del ciclone Dana è in continuo aggiornamento e rende queste alluvioni le più drammatiche in Spagna dall’agosto 1996.
Al momento, ci sono diversi comuni allagati, strade, autostrade e ponti interrotti e alcune località e villaggi rurali sono ancora inaccessibili per mi soccorsi. Tra le città più colpite ci sono L’Alcudia, nella regione di Valencia, e Letur, nella vicina provincia di Albacete (regione di Castilla-La Mancha), dove sei persone risultano disperse. Le autorità hanno chiesto ai residenti delle zone alluvionate di non viaggiare su strada, mentre il governo centrale ha istituito un’unità di crisi.
Allerta massima a Barcellona per rischio di tornado e grandine
Il servizio meteorologico della Catalogna, Meteocat, ha dichiarato un livello massimo di allerta a Barcellona per previsioni di grandine con chicchi di diametro superiore a 2 centimetri, venti forti e possibilità di tornado. Il quotidiano La Vanguardia scrive che l’allerta prevede la chiusura preventiva delle spiagge a tutela dei cittadini.
Il premier Sánchez: “Non abbassare la guardia, l’emergenza continua”
Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez presiede il comitato di crisi per le piogge torrenziali. «Chiedo ai cittadini e alle cittadine di non abbassare guardia» ha detto il premier spagnolo in una dichiarazione dal Palazzo della Moncloa. «Ancora non possiamo dare per concluso questo devastante episodio», ha aggiunto il leader, ricordando che in Andalusia e nella Comunità Valenciana è attiva l’allerta arancione, e in altre regioni l’allerta gialla. «Chiedo ai residenti di questi territori precauzione e il rispetto delle misure di sicurezza». La «priorità assoluta» delle autorità spagnole nella gestione dell’emergenza per le inondazioni a Valencia è quella di «aiutare chi sta ancora cercando i propri cari» ha aggiunto il premier. «La Spagna intera piange con tutti voi», ha aggiunto il leader iberico, «non vi lasceremo soli». Sánchez ha anche detto che lo Stato si impegnerà ad assistere le popolazioni colpite a «ricostruire le proprie vite il prima possibile, così come le loro strade, piazze e ponti».
Vittime e dispersi
Almeno quattro delle 62 vittime finora recuperate sono bambini, secondo quanto ha confermato la Guardia civile. I corpi sono stati recuperati nelle località di Torrent, Chiva, Cheste, Alfafar e Alcudia, le più colpite dalle piogge torrenziali, secondo i servizi di emergenza citati dall’agenzia Efe. Intanto, unità dell’esercito stanno partecipando ai soccorsi. Almeno 38.000 persone sono rimaste senza luce, segnala la compagnia elettrica Ibedrola, che sta cercando di ripristinare i servizi elettrici. Decine di persone hanno trascorso la notte bloccate in auto, in aree di servizio o su ponti, a causa delle strade allagate. Molte si sono rifugiate sui piani alti di abitazioni in attesa dell’arrivo dei soccorsi. «Non siamo potuti arrivare alle vittime nel momento in cui più avevano bisogno», ha detto il capo del consorzio provinciale dei vigili del fuoco di Valencia alla radio Cadena Ser. Il sindaco della città di Utiel, Ricardo Gabaldon, ha raccontato che le persone sono rimaste «intrappolate come topi» a causa delle inondazioni improvvise
Treni e voli cancellati
Le piogge torrenziali hanno provocato la cancellazione di treni e la deviazione di una cinquantina di voli. La linea dell’alta velocità tra Madrid e Valencia è stata interrotta, così come quella tra Valencia e Siviglia. Secondo il gestore del controllo del traffico aereo Enaire, circa 50 voli sono poi stati deviati, 30 dall’aeroporto di Valencia e 19 da quello di Madrid-Barajas.
In un post su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolinea che «si tiene in contatto per gli aggiornamenti». Sempre su X la Farnesina invita per qualsiasi esigenza a contattare l’Unità di crisi (+39 06 36225) e a scaricare l’app Viaggiare Sicuri.
Scene di caos e panico a Valencia
I filmati postati sui social media mostrano le acque alluvionali che causano caos, abbattono ponti e trascinano auto per le strade. Altri video sembrano mostrare persone aggrappate agli alberi per evitare di essere spazzate via. Secondo quanto riferito dai media spagnoli, le stazioni radio e Tv hanno ricevuto centinaia di chiamate di aiuto da persone intrappolate in aree allagate o alla ricerca di persone care, perché i servizi di emergenza hanno difficoltà a raggiungere alcune zone. Gli operatori dei servizi di emergenza stanno utilizzando droni per cercare i dispersi nel comune più pesantemente colpito di Letur, ha detto il funzionario locale Milagros Tolon alla stazione televisiva pubblica spagnola Tve. Scene di caos e panico a Valencia dove, secondo i media locali, decine di persone hanno trascorso la notte bloccate in camion o auto, cosi’ come sui tetti e sui ponti, in attesa di essere salvate.
Allerta arancione nella regione di Valencia
L’agenzia meteorologica statale spagnola Aemet ha dichiarato, ora, un’allerta arancione nella regione di Valencia e il secondo livello di allerta più alto in alcune parti dell’Andalusia. Il municipio ha decretato che tutte le scuole, i parchi e gli eventi sportivi sono sospesi per la giornata odierna. La Comunità di Valencia ha attivato un numero telefonico per segnalare familiari di cui non si hanno notizie (900365112).
Mille soldati mobilitati
Vista l’entità dei danni causa dalla tempesta Dana nel sud-est della Spagna, oltre mille soldati dell’Unità Militare di Emergenza (Ume) saranno dispiegati nella regione di Valencia. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Margarita Robles, confermando lo spostamento di 1.034 soldati dell’Unita’ Militare di Emergenza, di cui 250 sono già in azione e gli altri 784 sono mobilitati in attesa di poter accedere alle zone più colpite, ora irraggiungibili. «Tutti sono mobilitati, con tutto ciò che è necessario e per tutto il tempo necessario», ha dichiarato Robles nelle aule del Congresso, sottolineando che si tratta di un «fenomeno senza precedenti». I 250 soldati che hanno iniziato a partecipare alle operazioni di salvataggio sono accompagnati da squadre cinofile in caso di necessità. «La valanga d’acqua è stata tremenda», ha aggiunto il ministro.
L’alluvione peggiore degli ultimi 30 anni
Quella che si è abbattuta sulla Spagna viene chiamata Dana, acronimo di «Depressione Isolata nei Livelli Alti», un sistema di bassa pressione che si isola in quota rispetto alla circolazione generale. Potrebbe durare per giorni e causare situazioni potenzialmente pericolose soprattutto se si verifica in estate o in autunno, quando la temperatura superficiale dell’acqua è ancora molto elevata. Secondo il governo spagnolo, quella di quest’anno è la peggiore degli ultimi 30 anni, paragonabile a due grandi temporali degli anni Ottanta – dell’ottobre 1982 e del novembre 1987 – che causarono decine di vittime e ingenti danni.
Madrid, Congresso e il Senato hanno osservato un minuto di silenzio
A Madrid il Congresso e il Senato hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime delle inondazioni improvvisate nella regione sud-orientale di Valencia. La presidente del Congresso, Francina Armengol, si è rivolta «ai familiari, agli amici ea tutti i cittadini che stanno vivendo questi momenti molto delicati» e ha inviato il suo sostegno alle truppe che lavorano sul campo. Anche al Senato è stato osservato un minuto di silenzio alla ripresa della sessione plenaria, come richiesto da tutti i gruppi parlamentari.
Il presidente della Generalitat Valenciana, Carlos Mazon, ha affermato che è «impossibile» stabilire un numero esatto del bilancio finale delle vittime in questa fase poiché le operazioni di soccorso sono tutt’ora in corso.
Metsola: Ue pronta ad aiutare
Su X la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola esprime tutta la sua «solidarietà alla popolazione del sud e dell’est della Spagna che sta affrontando inondazioni molto gravi che stanno avendo conseguenze catastrofiche. Ringrazio gli operatori dell’emergenza che stanno facendo tutto il possibile per aiutare le persone in difficoltà. L’Europa è disposta ad aiutare».
(da La Repubblica)
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