ALTRI DUE SENATORI DI FUTURO E LIBERTA’ DIRETTI AL LETTONE DI PUTIN: LA DESTRA PUTTANIERA ASSOLDA NUOVI E ATTEMPATI GIGOLO’
FINI “E’ UN MOMENTO DIFFICILE, MA FLI RESTA: E’ IL POTERE FINANZIARIO DI BERLUSCONI CHE FA CRESCERE LA MAGGIORANZA”…”NOI PARLIAMO ALL’ITALIA, NON CI VENDIAMO, IL VOTO CI DIRA’ CHI HA VINTO”
“Sarebbe davvero inutile negare l’evidenza: il progetto di Futuro e Libertà vive un momento difficile, sta attraversando la fase più negativa da quando, con la manifestazione di Mirabello, ha mosso i primi passi”.
Gianfranco Fini non nega le tensioni che scuotono il suo partito.
E affida ad un articolo, che sarà pubblicato domani sul “Secolo d’Italia”, il suo ragionamento facendo capire che, fallita la spallata parlamentare del 14 dicembre, Fli guarda ormai alle elezioni e a rafforzarsi nel territorio.
“Le polemiche e le divisioni esplose dopo l’assemblea costituente hanno creato sconcerto in quella parte di pubblica opinione che ci aveva seguito con attenzione e ovviamente fanno gioire i sostenitori di Berlusconi, che già immaginano di allargare la fragile maggioranza di cui godono alla Camera”. Un’ipotesi che il presidente della Camera giudica “verosimile”, vista l’aria che tira nel Palazzo “e le tante armi seduttive di cui gode chi governa e dispone di un potere mediatico e finanziario che è prudente non avversare direttamente”.
Per il leader di Fli “la ritrovata baldanza dei gerarchi del Pdl sono fenomeni tutti interni al ceto politico, sentimenti di chi teme per il proprio status di ministro o di parlamentare o di chi aspira a divenire sindaco, assessore o per lo meno consigliere comunale”.
Per questo Fini chiede al suo partito “di parlare agli elettori più che agli eletti”. Fissando come orizzonte temporale le elezioni: “Solo quando si apriranno le urne, accada tra poche settimane o tra due anni, sapremo se avremo vinto la nostra battaglia”.
Avendo chiaro in testa l’ambito di riferimento politico: “Ci riconosciamo e intendiamo agire nell’ambito dei valori e della cultura politica del centrodestra, senza alcuna ambiguità nè tantomeno senza derive estremiste o sinistrorse”.
A lasciare il partito è sicuramente Pontone, mentre sta riflettendo sul da farsi Saia.
Da parte nostra esprimiamo un concetto che sosteniamo da tempo: nessuno li ha obbligati a lasciare il Pdl per aderire a Fli e Fli non ha affatto cambiato linea come loro sostengono.
Semplicemente Fini sta interpretando la base del partito che vuole vedere il traditore della destra italiana Silvio Berlusconi ricoverato a psichiatria o in fuga ad Antigua, in ogni caso in condizioni di non nuocere più a un mondo umano fatto di persone oneste.
Liberi loro di fare gli attempati gigolo o di ambire alla onoreficenza del “collare del gran puttaniere”: si vendono per poco, anche perchè valgono poco.
Andate in pace…
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